Il giorno dopo Giacomo, versione umana, mi accompagna a casa mia - Mamma! - esclamo abbracciandola - Tesoro! Entra, Giacomo puoi lasciarci sole? - chiede - Si, io vado a scuola. Ciao Arny - dice andando via - Ciao - dico, entriamo dentro - Vuoi del latte alla fragola? - chiede - Si! - rispondo, adoro il latte alla fragola, lo bevo tutto in un sorso, che sonno! - Come stai? - domanda mamma - Ho sonno - dico sbadigliando, tutto si fa buio, prima di cadere nelle braccia di Morfeo sussurro - Che mi hai dato? -
- Sono tutti i soldi che ti avevo chiesto? - - Si -
- Finalmente ti sei svegliata - dice una voce maschile, apro lentamente gli occhi, sono dentro a una baracca, davanti a me c'è un vecchio uomo obeso che puzza d'alcool, ho le mani legate sopra la mia testa. Cazzo! Sono intrappola! Di nuovo! L'uomo prende una frusta e inizia a torturarmi - Tua madre ti ha veduto, a un sadico serial killer, dovresti essere onorata ad entrare nella mia collezione - dice continuando a frustrarmi, dopo cinque minuti smette prende un coltello da cucina e va dietro di me - Ti lascerò un bel segno, così sapranno chi ti ha ucciso... sempre se troveranno il tuo corpo - dice ridendo, strappa la mia maglietta e il reggiseno, il coltello entra nella mio carne, facendomi urlare per il dolore, la fredda lama attraversa il mio corpo, dalla spalla destra al fianco sinistro e dalla spalla sinistra al fianco destro - Che bella x - dice, fa malissimo! Fa scorrere il coltello sulle mie gambe strappando i pantaloni e creando tagli superficiali - Voglio vedere il tuo cuore e... - non riesce a finire il loro che - È permesso? - chiede una voce che conosco fin troppo bene... Black - Che vuoi!? - urla l'uomo - Lei - risponde semplicemente il lupo indicandomi - No, credo proprio che ti dovrò uccidere - dice l'uomo buttandosi su di lui con il coltello - Direi proprio di no - dice diventa un lupo gigantesco ma no come l'ho visto fin'ora, sarà alto due metri e lungo cinque contando la coda, a guardarlo sembra che ha la stessa consistenza di uno spirito - È meglio se non vedi - dice Scott coprendomi gli occhi, sento le urla dell'uomo poi nulla, mi libera gli occhi e sotto la testa del lupo c'è una pozza di sangue. Mi liberano le mani e cado a terra, le mie gambe non riescono a tenermi in piedi, non riesco a muovere la schiena e le spalle, vedo i piedi nudi di Black davanti a me, non riesco neanche ad alzare la testa - Non riesci a muoverti... dov'è Alex!? - urla l'alpha - Eccomi! La ferita deve essere saturata immediatamente. Portatemi tutto il necessario! Ora sentirai solo una puntura - dice infilando un ago nella pelle e addormentandomi la schiena, poi credo che mi disinfetta e cuce la x, mi fascia la schiena con le bende coprendomi anche il petto. Passa a controllarmi le gambe appena sfiora il ginocchio destro, urlo, sento un dolore lancinante - Ai una lussazione, forse dovuto al trasporto. Ora te la sistemo, sentirai un po' di dolore - dice, mette una mano dietro il ginocchio una sopra e con uno scatto deciso, mi rimette la rotula in asse, facendomi urlare - Passatemi il gesso - dice, mi ingessa il ginocchio, controlla se ho altre fratture e poi annuncia - Nient'altro, molto probabilmente non riuscirà a muovere la schiena e le spalle per due settimane, invece per il ginocchio ci vorrà un mese - - Ok, riportiamola a casa - dice Black caricandomi stile sacco di patate, beh... almeno in questa posizione non mi fa male niente, mi mette ai posti dietro di una macchina e sale al posto del passeggero davanti, Scott si mette alla guida e si riparte verso la mia prigione.
- Scendi - ordina Black, esco dalla macchina non posso appoggiare il piede destro, senza che il ginocchio mi faccia male - Metti questa - dice dandomi una felpa, manco mi ero accorta che se non era per la fasciatura, sarei a petto nudo. Regendomi sul piede sinistro metto la felpa - Tieni delle stampelle - dice credo che sia Alex, il lupo che mi ha curato, porgendomi i due pezzi di ferro - Non le voglio - dico iniziando a saltellare verso l'entrata - Prendili - ordina l'alpha togliendo le stampelle in mano al ragazzo - No, se mi dai delle stampelle, perché non mi dai anche la libertà? - dico salgo le scalette, subito Black mi raggiunge, apre la porta e entro a testa alta, dentro c'è il resto del branco sparso un po' ovunque. Giro per andare nella mia prigione - Dove vai? - chiede l'alpha, incazzato nero - Nella serra - rispondo - Dopo quello che è successo, lì tu non ci metterai più piede. Seguimi - dice salendo le scale, saltellando salgo fino al secondo piano, mi obbliga ad entrare nella sua camera - Dovrò stare qui? - chiedo - Non esattamente - dice dirigendosi verso un armadio di legno vecchio stile, da quando è lì? Lo apre - Entra - ordina, lo faccio e questo armadio, in realtà è una porta per un'altra stanza azzurra, grande quando un appartamento, la parete alla sinistra della porta c'è una libreria imurata con davanti un tavolino rotondo con il disegno di una scacchiera due poltrone rosse, il tetto è fatto di vetro è troppo in alto non riuscirò mai a uscire di lì, la parete sinistra è coperta di fiori sopratutto orchidee, a un angolo a destra c'è la porta del bagno poi un armadio con affianco una marea di pupazzi, in fondo alla camera c'è il letto - Starai qui, finché non mi passerà l'arrabbiatura - dice, sbattendo violentemente la porta e chiudendomi dentro.
Sono tre giorni che sono chiusa qui, entra solo Black per portarmi il cibo, ma non mi parla e Alex per cambiarmi le bende. - Non puoi entrare così! - urla Black nell'altra stanza - Si che posso, l'ho fatto - ribatte una donna - Esci immediatamente! - continua il ragazzo - No! Dov'è questa tua compagna? - chiede - Non ti può interessare! - esclama il lupo - Se te lo chiedo m'interessa! Ah! Trovata! - urla la donna, la porta si spalanca ed entra una donna sulla trentina con capelli neri e occhi blu elettrico - Eccoti! Mi chiamo Sera, sono la madre di questo criminale! - dice entusiasta la donna stringendomi la mano - Piacere, Armony - dico un po' spaesata - Sei stato fortunato è bellissima! Andiamo fuori a prendere un tè! - esclama Sera - Lei non può uscire! A parte che non è per le condizioni per farlo! - ribatte l'alpha - Sono tua madre! Ho deciso che, verrà fuori con me e verrà fuori con me! - insiste la donna - Va bene! Ma non esce senza stampelle! - dice esasperato il lupo uscendo dalla stanza - Ok! Prendi queste stampelle e andiamo sicuramente non vedi l'ora di prendere un po' d'aria fresca! - esclama Sera, mamma! Che entusiasmo! Prendo le stampelle, quel modello sotto il braccio e la seguo fuori dalla mia prigione. All'esterno dietro la villa, c'è una copertura, con sotto un tavolino con tè e biscotti e due sedie. Ci accomodiamo, appoggio le stampelle a terra e la donna inizia a versare la bevanda calda, in delle tazzine azzurre con decorazioni floreali e manico oro - Zucchero? - chiede - No, grazie - rispondo, mi da la tazzina con il piattino e inizia a girare lo zucchero che si era messa - Ho sentito parlare di una ragazza, che era finita in mano a un serial killer, ma non immaginavo che fossi tu. Come hai fatto? - chiede, inizio a piangere, questa era la domanda che temevo di più - Mia... madre... mi... ha... veduto - dico tra singhiozzo all'altro.
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Prigioniera di un lupo [IN REVISIONE]
WerewolfTutti sappiamo quando sia possessivo e geloso un lupo della sua compagna, peccato che la nostra protagonista è umana e non sarà facile per questo povero lupo nero averla