14.

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Credo che dall'immagine si capisca qualcosa....

Sono leggermente malefica è vero...ma non è colpa mia.

Questo capitolo è maledettamente lungo.

P.s. dopo leggete lo spazio autrice per favore ci sono due cose importanti che vorrei leggeste.


Holly's POV

Mi svegliai per colpa della brezza, cominciavo a sentire freddo ed il mio corpo aveva reagito istintivamente.

Aprì gli occhi dolcemente e mi ritrovai a guardare il viso di Dylan che fissava il paesaggio davanti a lui, la panoramica di tutta la città illuminata, oramai, dalle sfumature rossicce delle luci del tramonto.

Non si era accorto che mi era svegliata e lo stavo guardando e approfittai di quel momento per studiarlo meglio, in fondo non lo avevo mai guardato così bene perché tendeva a nascondere il viso per vergogna quando gli parlavo.

Lo analizzai meglio, era un ragazzo pallido, con occhi marroni molto profondi, il viso era abbastanza ovale ma reso particolare dalla forma del naso che risultava un po' schiacciato se visto da davanti e all'insù se visto di profilo; le sopracciglia avevano una forma che conferivano allo sguardo sempre un'aria felice.

Portava i capelli a spazzola e vari nei apparivano sul suo viso e sul corpo.

Era veramente carino e gli occhiali da vista gli conferivano un aspetto adorabile, inoltre mi piaceva il suo stile, semplice ma d'effetto, composto da camice, t-shirt, jeans e vans.

Poi il suo carattere era stupendo, bastava guardarlo per capire quanto fosse dolce ed educato, inoltre era abituato ad essere gentile ed ad aiutare le persone, anche se non le conosceva per nulla...bastava pensare a come a come si era comportato con me.

Inoltre quel velo di timidezza sembrava essere sparito e ciò non mi dispiaceva.

Mentre continuavo a fantasticare cose su di lui finalmente si rese conto che ero sveglia e mi guardò per poi grattarsi la nuca per l'imbarazzo.

Mi alzai delicatamente e mi stiracchiai come un gattino, ero ancora stanca ma non potevo dormire lì per sempre.

《 Ehm...Buongiorno...buonasera, insomma ben sveglia.》disse con un'espressione buffa sul viso che ricambiai con un leggero sorriso sincero.

《 Grazie》

《Sai sono quasi le sette, non credi sia ora di andare a casa?  》disse con un leggero velo di malinconia sul viso.

Guardò il cellulare e sembrò leggere un messaggio, in base a quello che mi riferì suo padre restava a dormire a casa di suo zio.

Aveva la casa tutta per se.

《Hai ragione ma, io non posso tornare a casa conciata in questo modo  》proseguì io toccandomi delicatamente il naso e tornando a pensare a quello che era successo poche ore prima.

《Bè se vuoi...emh...come dire, potresti venire a casa mia, ti dai una sistemata...ho il kit di pronto soccorso e..》

《Posso rimanere a dormire a casa tua?》dissi per poi vedere la sua faccia abbastanza sconvolta e cambiare versione.

《 Ehm, no scusa che sciocca, non dovevo neanche chiederlo....scusa》

《Se vuoi venire sei la benvenuta.  》mi fermò lui per poi arrossire dolcemente, sembrava un bambino.

Vivid Dream || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora