capitolo 25- tenergli testa

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Mi scaricó sul tappeto di un bagno, e non capivo perché, sotto c era una meravigliosa festa perché doveva stare con me, perché doveva rompere a me, non aveva la sua ragazza?!
"Dov é la tua ragazza?" Chiesi d istinto, non lo capivo.
"é di sotto" disse sempre rabbioso, che gli avevo fatto, ero una ragazza libera e potevo fare ciò che volevo.
"E perché non sei con lei?"
"Perché tu eri completamente ubriaca e se io non ti avessi portata qua sicuramente... chiassà cosa sarebbe successo e tutti quei ragazzi ti guardavano e come ti guardavano, ti stavano spogliando con gli occhi, e ti toccavano, nessuno ti deve toccare" disse tutto questo stringendomi i polsi e avvicinandosi sempre di piu a me, era furioso e ogni parola lo era sempre di piu mi mise un po paura in effetti.
" e ora vieni qui" disse e mi prese portandomi davanti al water.
"Devi vomitare tutto l alcool che hai ingerito" mi disse accarezzandomi i capelli, questa volta con dolcezza, odiavo i suoi sbalzi d umore.
"Non ci riesco" dissi dopo aver tossito un paio di volte.
"Ti prego tesoro"
Non ci riuscivo, tossi un altro paio di volte ma niente.
"Scusami tesoro ma devo farlo" e detto questo mi infilò due dita in gola e fece appena in tempo a levarle che vomitai tutto. Daniel mi teneva i capelli indietro e mi accarezzava la testa.
"Bravissima" mi sussurrava all orecchio
"Sei bravissima piccola"
Quando finii di vomitare anche l anima mi afflosciai sul pavimento, lui mi tirò su e con un asciugamano mi pulì la bocca, un asciugamano bionco, sapeva di ammorbidente e di Daniel. Non riuscivo a capirci piu a capire niente, cos era successo?
"Daniel" dissi guardandolo dal basso, i suoi occhi penetrarono nei miei, quegli occhi bellissimi cosí profondi, così tristi, perché era triste. Gli accarezzai la guancia, aveva un accenno di barba, era bellissimo ma proprio in quel momento si alzò e uscì dal bagno. Rimasi sorpresa così mi alzai e uscii anche io. Stava frugando dentro un armadio e quando si giró aveva in mano un mucchietto di vestiti.
"Mettiti questi" disse passandomeli.
"E resta qui" disse. Era di nuovo arrabbiato, e non capivo perchè.
"No" stavo quasi urlando.
"No cosa?"
"No non metto i tuoi vestiti, no non resto qui, no a tutto, no a te che mi tratti come qualcosa da buttar via, no a te e ai tuoi sbalzi d umore, no e basta."
Buttai i suoi vetstiti per terra e apri la porta per andarmene ma lui la richiuse e mi inchiodó sopra ad essa.
"Nessuna mi ha mai detto di no"
E detto questo mi bació, un bacio sfrenato, passionale, carnale, mi lasciai trasportare per un po ma poi tornai lucida e gli urlai di fermarsi e subito lo fece, rimasi molto sorpresa.
"Non voglio essere il giocattolino nuovo perché poi diventano vecchi, non voglio essere la novita, non mi importa che nessuna ti abbia detto di no perchè è troppo intimorita da te o perché pensano che farsi lo strafigo le renderà desiderabili, beh io non sono cosí" e me ne andai sbattendo la porta.

Non farmi scivolare via da te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora