capitolo 16 - Grazie...

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Ero nel panico, lui era in silenzio, non parlava, perché non parlava? Non mi voleva piu lo sapevo. Si alzò dal letto sempre in silenzio, non so dove se ne era andato, avevo paura che non sarebbe tornato. Dopo lunghi minuti che a me parvero ore feci per anzarmi quando lui tornò nella stanza, mi fissava senza dire una parola poi si diresse  verso di me. Camminava fissamendomi negli occhi e io lo guardavo a mia volta. Era tornato, non tutto era perduto. Mi prese in braccio e mi portó nel bagno, c era nel aria un odore dolce di vaniglia ma non sapervo da dove veniva perché continuavo a fissarlo negli occhi senza guardarmi intorni, mi tirò via i vestiti e mi infiló nella vasca che poco prima aveva preparato , ecco spiegato l odore che sentivo, io lo guardavo senza capire, cosa voleva fare? Si levó i vestiti anche lui rimanendo in tutto il suo splendore  ma io non lo guardavo, io non ci facevo caso,  guardavo i suoi occhi che erano così carichi di tristezza.  Si infilò nella vasca dietro di me, esitante  mi accarezzò le spalle e quella cicatrice che io tanto cercavo di coprire con il fondotinta che ci applicavo ogni mattina ma con l acqua si era sciolto lasciandola completamente scoperta; non volevo la vedesse quello era la cicatrice del mio passato, quella che mi ricordava costantemento lo schifo da cui provengo, ma in quel momento non mi importava niente, mi importava solo di lui e di me e del fatto che non era scappato via. Prese la spugna e il sapone e lentamente iniziò a passarmenla sulla pelle, sulle spalle e su quella parte di pelle biancastra e arriccita intorno alla mia cicatrice.
" voglio lavarti via tutto lo schifo in cui sei vissuta" mi sussurrò all'orecchio. La sua voce tremava, forse piangeva, non volevo che piangesse ma non ero in grado di fare altro, quelle parole mi avevano paralizzato. Mi emozionai, lacrime di gioia rigavano il mio viso, non se ne sarebbe andato, lui aveva accettato quella che mi avevano fatto diventare ma che non ero io. Passava la spugna su ogni centimetro della mia pelle e piu lo faceva piu mi sentivo meglio, piu mi sentivo pultita, piu sentivo che tutto il mio passato si stava allontanando. Non parlammo ma quando ebbe finito mi portò fuori, mi passò addosso un ascougamano morbido, aveva il suo odore e nell aria si sentiva odore di bagnoschiuma, poi mi prese di nuovo in braccio e mi portò a letto, mi fede sdraiare e mi rimboccò le coperte, passarono pochi secondi che lui si sdraiò vicino a me cingendomi con le braccia. Eravamo nudi entrambi ma non ci importava, non mi sentivo in imbarazzo, eravamo insieme, io gli avevo detto la verità e  questo era l importante. Non dicemmo una parola, l abbraccia in cui eravamo legati gia diceva tutto, i nostri respiri lievi parlavano, e riempivano l aria di una simfonia dolce, armoniosa che parlava d amore... ecco cos era quello che sentivo dentro, quello che piano piano mi stava riempiendo il cuore... era l Amore... Mi addormentai tra le sue braccia e non c era altro posto in cui sarei voluta essere in quel momento.

Non farmi scivolare via da te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora