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Man.
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Un sorriso malizioso; ecco cos'è la prima cosa che vedono i miei occhi innocenti. Avvertono lo sguardo e la personalità opposta. Basta poco al mio fragile animo per capire che lui è un altro pazzo che giostra tutta questa messa in scena. Io sono una fottuta bambola in questo momento e loro giocano con le bambole: è la mia fine. I nostri visi sono a pochi millimetri di distanza ed io sono perfettamente sopra il corpo muscoloso di questo ragazzo sconosciuto. Mi alzo senza pensarci due volte. Non voglio attirare la sua attenzione malata. È l'ultima cosa che voglio. Preferisco essere classificata come una bambola di "serie D" per essere scartata da qualsiasi giochetto.
"Scusi." Biascico ed esamino la sua figura muscolosa mentre cerca di posizionarsi in una posizione eretta proprio come me. Si avvicina mentre passa la lingua tra le labbra carnose e tocca con una mano la gonna del mio vestitino già fin troppo corto. Credo di non essermi mai sentita così usata in tutta la mia vita.
"Non scusarti." Sussurra e posiziona l'indice davanti alle mie labbra e le lacrime sono pronte a scendere. Non è rassicurante, anzi. Mi fa sentire impotente con questi atteggiamenti falsi. Fa scendere la mano ambrata verso il mio mento e solleva il viso verso il suo, guardandomi negli occhi, intensamente. I suoi occhi sono scuri e li osservo terrorizzata. Il pianto sta per scoppiare e le gambe tremano in attesa del peggio.
"Ti hanno già detto come funziona qui?" Domanda con tono basso per poi allontanarsi, lasciando il mento dalla presa sicura. Deglutisco e gioco con le mani sotto ad uno stato di ansia.
"Si, si signore."
"Bene."
"Oh."
Penso a come fuggire via dalla situazione. Magari corro via ma sarebbe da infantile... per poi comunque andare dove? Da nessuna parte, ovvio. Mi troverebbe e non si farebbe alcun problema nel mettermi le mani addosso. Quelle sporche e poco dignitose mani, non degne di esistere.
"Chi cercavi?" Rompe il silenzio e noto Kate irrompere nel grande e cupo corridoio. È preoccupata e fa qualche passo indietro. Le dedico un'occhiata veloce per poi incontrare gli occhi del moro. Lui nota lo strano scambio di sguardi e si gira per guardare l'individuo dietro di lui. Sospira alla vista di Kate e sembra infastidito. La ragazza appena conosciuta cammina verso l'uomo ed assisto a tutto in silenzio. Ha le lacrime agli occhi e lui sbuffa rumorosamente.
"Io credevo che..." Non finisce che scoppia in mille lacrime ed alzo un sopracciglio, confusa. Porto gli occhi, pieni di un sentimento paragonabile al vero e proprio disinteresse, verso il ragazzo.
"Niente pianti." Biascica ed alza un sopracciglio il moro.
"Lei mi ha illusa."
"Io?" Ride fragorosamente l'uomo ma una risata forzata e cattiva. A momenti avverto dei brividi in tutto il corpo. È un qualcosa di malvagio, cupo e misterioso.
"Io non ho illuso nessuno," farfuglia, "voi, illudete le vostre menti."
Kate si asciuga le lacrime e quello non toglie via la sua faccetta divertita dalla situazione. Mi accarezza i capelli e divento così rigida. Un pezzo di legno nel vero senso della parola. Lui se ne accorge e ride di nuovo prima di far spallucce con nonchalance.
Cosa c'è di così esilarante?
"Io non... io non...." Non le esce la voce e lui resta impassibile. La ragazza ha il trucco nero tutto colato per le gote e tenta di rimuoverlo con le dita. Il moro alza gli occhi al cielo e sembra che ne abbia abbastanza di questa scenetta. A me, invece, fa così tanta pena. È gentile questa ragazza e non merita questo trattamento, soprattutto da un individuo come lui.
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Collectors of Dolls. [z.m.] #wattys2017
FanfictionBasta osservare come un collezionista maneggia gli oggetti della sua vetrina. Non appena ne prende in mano uno, il suo sguardo ispirato sembra trapassare l'oggetto e perdersi nelle sue lontananze. Di qui il lato magico del collezionista.... E se la...