21. Lips

628 47 12
                                    

-

Lips.

-


Sei ore dopo.

Fisso, piangendo, il piatto posto di fronte a me e lo sposto.

"Mangia," ordina l'uomo dai capelli biondi con tono autoritario, mescolando la zuppa con un cucchiaio dopo aver messo una strana polverina al suo interno che suppongo sia zucchero, "altrimenti non sarai abbastanza forte."

"Forte? per cosa?!" Urlo tra le lacrime.

Serra la mascella ed i pugni, posizionando il piatto davanti a me. "Mangia."

Lo guardo con disprezzo. "No!"

Noto la vena posta sul suo collo, diventare molto più sporgente e pulsante dalla rabbia. "Invece, sì." Mi zittisce ed afferra il polso della mia mano destra talmente tanto forte da far cadere il cucchiaio per la zuppa via dalle mie mani.

Le lacrime non si fermano, anzi, aumentano. Inizio a tremare, disperata. "Cosa vuoi da me? Che ho fatto?" Crollo in preda al panico, sentendo il polso sul punto di rompersi.

"Non toccarmi!" Grido ancora.

"Oh, tante cose," ringhia con veemenza e lascia il mio povero polso, "se solo sapessi quante, Allison."

Non riesco a muovere il polso, ha totalmente perso la sensibilità ed è come se fosse una parte distinta del mio corpo. Il terrore mi assale ancora di più e tento di muoverlo, con risultati molto scadenti. Il mio pianto aumenta di intensità. "Sei un mostro!"

I suoi occhi divengono di fuoco, scatta verso di me, ma viene interrotto dalla suoneria acuta di un telefonino. Risponde e si allontana, provocando dei rumori cupi per la stanza. "Pronto?"

Lo stomaco inizia a contorcersi per la fame, tento di afferrare il cucchiaio ma il polso cede. "Ahia!" Ansimo ed emetto un mugolio di dolore.

Mi lancia un'occhiata colma di odio e riprende ad ascoltare ciò che gli viene detto al telefono. "Sì, cazzo, così me la levo di torno, per ora, non la sopporto.."

Ritorna il silenzio. "Tanto è mia." Aggiunge e chiude la telefonata.

"Da-David.." sussurro, "non riesco a mangiare."

"Perché?" Il tono è cupo ma più tranquillo.

Lo guardo con attenzione e sospiro. "Mi fa male il polso."

Ghigna. "Ti imbocco."

Deglutisco ed annuisco, osservandolo mentre afferra un cucchiaio pulito dalla tavola imbandita a festa. Prende un po' di quella zuppa e la porta alle mie labbra, le schiudo ed assaporo la pietanza, assolutamente niente male.

Dopo averla assaggiata, mi sento strana, felice e priva di dolore. Sorrido ed al secondo boccone mi sento ancora più in ecstasy. Noto che inserisce ancora un po' di polverina, penso sia zucchero. Lo guardo negli occhi ed attendo impaziente che mi dia un altro boccone, mi piace perché mi fa sentire carica.

Il terzo boccone mi fa volare.

Il quarto mi fa volteggiare per il cielo.

Collectors of Dolls. [z.m.] #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora