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Sweet Beginnings.
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La luce fioca del timido sole oltrepassa le tende bianche e si infrange contro al mio viso. Le palpebre sbattono e tentano di abituarsi a questi raggi caldi ed amichevoli. Faccio una piccola smorfietta e corrugo la fronte, girandomi a pancia in giù e schiacciando il volto contro il cuscino soffice. Mugolo, essendo scomoda, e cambio posizione, in fretta. Ricevo la magnifica fortuna di storcere il polso "impacchettato" dalla garza e gemo per il dolore.
Bella giornata di merda.
Che esilaranti e piacevoli inizi mattutini.
Mi metto a sedere ed osservo il polso, girandolo e provando una profonda fitta. "Bastardo." Offendo il polso e sbuffo angosciata.
Mi getto all'indietro sul letto, restando a pancia in su, con gli occhi chiusi. Li riapro e fisso il soffitto bianco mentre tento di scivolare giù dal letto.
Dov'è Zayn?
Se non sbaglio, ieri si era addormentato qui, a fianco a me.
Sbadiglio e mi siedo sul bordo del letto, poggiando le mani sul materasso. Sussulto dal dolore. "Merda!" Impreco.
Fa molto più male di ieri.
"Brutto bastardo." Lo offendo. "Che schifo, però.. " Mi lamento e la porta si apre.
Zayn entra con un sorriso smagliante ed avverto una fitta al cuore. "Buongiorno, piccola." Ricambio il sorriso ed accarezzo con lentezza il polso. Noto che tiene tra le mani una specie di tavoletta coperta da un tessuto lucido e rosso. Il tutto, lesto, lo lascia sul mobile vicino all'entrata.
"Buongiorno." Dico. "Che mi hai portato?" Domando curiosa e tento di scorgere cosa contiene quello che sembra un vassoio, ma lui si piazza davanti ad esso.
"Come sta il bastardo?" Mi prende in giro, con un'espressione derisoria: deve aver sentito le parole poco carine rivolte da me al povero polso ferito.
Alzo gli occhi al cielo. "Fa male, più di ieri."
"Dobbiamo fare le medicazioni."
Dobbiamo.
Annuisco. "Ora, dimmi cos'è."
"Te lo dico ad una sola condizione." Le sue labbra dicono ed i suoi occhi incorniciano la frase, sorridendo.
È incredibile come Zayn riesca a comunicare le più svariate emozioni con i suoi occhi. È capace, con quegli occhi, di ridere, offendere, gridare, sorridere e, persino, discutere. Hanno una strana attrattiva su di me: non so se si tratti di paura o ammirazione, o un po' entrambe. Inizialmente, li ho odiati, con tutta la mia anima ed il mio corpo. Ora? Ora li trovo con un non so cosa di affascinante. È come se possedessero un sex appeal tutto loro.
Inumidisco le labbra. "Quale?"
Lo guardo mentre alza un angolino della bocca nel sorrisetto più malizioso che possa mai fare. Si volta e maneggia una garza, riponendola in tasca. Mi rivolge solo tre quarti di viso prima di girarsi ed avanzare, in modo irresistibile, verso di me. Lo guardo da capo a piedi mentre cammina, o meglio, sfila in passerella. Faccio un sorrisetto compiaciuto e divertito quando me lo ritrovo in piedi, davanti a me, seduta. "Sì?"
Porta le sue due mani ai lati del mio corpo seduto e si piazza di fronte alla mia faccia, chinandosi. D'un tratto, tremo e mi si mozza il respiro all'interno dei polmoni. È come se fossero stati spremuti con forza da una grossa mano invisibile. Lui resta con quel sorrisetto e si morde le labbra. Deglutisco e, non posso negare, che la voglia di baciarlo sia tanta e stia crescendo. Schiudo le labbra involontariamente ed il cuore pulsa così prepotentemente da farmi temere un possibile infarto, sul momento.
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Collectors of Dolls. [z.m.] #wattys2017
FanfictionBasta osservare come un collezionista maneggia gli oggetti della sua vetrina. Non appena ne prende in mano uno, il suo sguardo ispirato sembra trapassare l'oggetto e perdersi nelle sue lontananze. Di qui il lato magico del collezionista.... E se la...