23. Allison?

447 44 21
                                    

Per favore, leggete l'avviso in fondo al capitolo, che ho diverse cose da dirvi, piccole lettrici.❤

Attenzione:
Questo capitolo contiene scene zallison didhshhe, leggete a vostro rischio e pericolo.

-

Allison?

-

ZAYN POV

Gioco con la forchetta mentre la faccio scontrare delicatamente contro il bordo del piatto e del bicchiere, scandendo un ritmo indefinito. Le cameriere iniziano a portare le portate, ma lancio occhiatacce a chiunque tenti di mangiare: non siamo tutti a tavola. Guardo l'orologio e constato che Allison è in ritardo di più di trenta minuti. Torno a guardare la mia forchetta che si infrange contro il piatto bianco, per poi alzarmi immediatamente.

"Dov'è Allison?" Chiede Perrie. "È sempre la solita..."

Non dico niente, serro solo la mascella.

"Nemmeno è tornata e già crea disordine qui." Continua e mi lancia un'occhiata mentre si morde le labbra.

Alzo un sopracciglio e faccio spallucce per poi afferrare la bottiglia di vino posta vicino ad Harry, versando il contenuto all'interno del mio bicchiere. "Credo che dovresti riempirti la bocca di cibo, anziché di parole velenose, no?" La azzittisco e bevo tutto il bicchiere, nella sua intera pienezza, lasciando scorrere il gusto amaro quanto dolce del liquido rosso.

Fermo una delle cameriere, facendo cenno di avvicinare. "Potrebbe portarmi un vassoio?"

"Signor Zayn," la voce di Taylor riempie il silenzio, "potremmo mangiare noi?"

Annuisco. "Sì, fate pure."

La donna porta un ampio vassoio verde dove posiziono al suo interno il mio piatto, il mio bicchiere, il piatto ed il bicchiere di Allison. "Buonanotte a tutti." Biascico prima di lasciare la grande stanza per incamminarmi per il corridoio. Mi fermo di fronte all'ascensore e schiaccio il tasto rosso posto a sinistra; esso si apre per permettere il mio ingresso.
Seleziono il piano ed, una volta arrivato di fronte alla stanza di Allison, infilo una mano all'interno della mia tasca, estraendo la chiave dorata per aprire la porta.

Appena la apro, eseguo il mio ingresso silenziosamente e lascio sul letto, sfatto e disordinato, il vassoio. Noto la porta del bagno chiusa e busso. "Allison!" La chiamo, non ricevendo risposte. Per un momento, mi spavento ed aumento i colpi inflitti contro il legno nero. "Stai bene?"

La sua voce roca, per il pianto, mi provoca una certa angoscia. So che, in parte, è colpa mia se è così angosciata: sono stato io a trattarla male ed a farla scappare, sono stato io a fare lo stronzo dal dottore ma, infondo, ero preoccupato quanto orgoglioso. Sì, ero estremamente preoccupato per lei, le voglio bene, in un certo senso, non le staccavo gli occhi di dosso e pensavo alla possibilità che, magari, David avesse cercato di farle del male. Dall'altra parte, ho pensato e curato il mio orgoglio: qualche ora prima si era avvicinata, mi aveva stuzzicato e, non so perché, ma ci stavo cascando come una pera.. mi stava, addirittura, piacendo. Poi, si è allontanata dicendo di non essere in lei, quindi, facendomi capire che fosse uno sbaglio.

Non che a me importi qualcosa, giusto?

Semplice coerenza.

Mi sento un idiota, ora che la cerco e sono qui, disposto a cenare con lei.

Apro la porta e la trovo dentro la vasca mentre mi guarda con quel viso stupito quando sconvolto.

Sono un coglione.

Collectors of Dolls. [z.m.] #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora