Unexpected Call.

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Uno spicchio di luce chiara filtrava dalla serranda leggermente aperta di camera mia, illuminando il viso ambrato di Calum.

Teneva la bocca socchiusa, dove piccoli spifferi fuoriuscivano da essa, scompigliando qualche piccola ciocca dei miei capelli.

Gli lasciai un piccolo bacio sulle labbra, scostai le lenzuola e mi misi a sedere, smuovendo leggermente il materasso bianco.
Ero così felice quella mattina, tantoché un sorriso si impossessó involontariamente delle mie labbra, facendomi ripensare a ieri notte.

Tutto era perfetto, come lui.

D'un tratto il materasso si smosse nuovamente, facendomi sobbalzare leggermente quando le mani di Calum si poggiarono sui miei fianchi accentuati.

"Buongiorno piccola" dal mio collo in poi, si susseguirono una miriade di baci umidi, provenienti da quelle meravigliose labbra carnose.

"Ma buongiorno amore" socchiusi gli occhi e gli sorrisi portando il busto all'indietro, cosiché potessi ritrovarmi tra le sue braccia muscolose "dormito bene?" chiese poi io.

"Una favola con te vicino"

"Ti amo, ma smettiamo di essere così vomitevoli" risi appena, dandogli un ennesimo bacio, per poi scendere le scale intenta a preparare la colazione.

Afferrai una padella, facendo sfregolare la pancetta dentro di essa, sapevo che gli piaceva.

"Sento odore di bacon" la sua figura assonnata sbucó dalla porta della cucina, strofinandosi gli occhi leggermente gonfi.

Gli sorrisi leggermente, concentrandomi nuovamente sulla padella ed in contemporanea sul caffé.

"Sai una cosa?" lo sentii dire.

Gli diedi uno sguardo rapido, "cosa?"

"sei il sesso quando fai la donna di casa, o la ragazza arrabbiata, quando arrossisci, o semplicemente quando cammini... insomma, sei il sesso in generale Acacia"

Mi girai verso di lui e, con tanto di camminata e sguardo accattivante, mi avvicinai al suo viso "mangia il bacon, và"

-

"Dove stiamo andando Cal?" la mia mano era saldamente stretta nella sua da quando eravamo usciti di casa, incansapevole di dove mi stesse portando.

"Ti porto in un posto molto importante" si limitò a dire, senza neanche guardarmi per un secondo.

In pochi minuti ci fermammo davanti ad una panchina di legno mal ridotta, dove mille incisioni risaltavano sul colore scuro di essa, "una panchina?"

"La nostra panchina" disse lui, per poi sedersi su di essa. Tese la mano, in attesa che l'afferrassi, e, non appena lo feci, indicó una delle tante incisioni sulla panchina:

I nostri occhi si sono incontrati, consapevoli di potersi più abbandonare. A+C

"Ti piace?" fece dopo lui, facendomi sedere sulle sue gambe.

Io non risposi, mi limitai a dargli un bacio. Ma non uno dei nostri soliti baci dolci, quelli di cui puoi solo ricordarti la morbidezza delle labbra, il nostro era passionale, intenso, uno di quelli che ti porti cucito sulle labbra per tutta la vita, dove il sapore dell'amore impregnerà ogni singola parte di esse e le lingue che combaciano così bene da farti sentire in paradiso.

"Ti amo Calum Hood" gli dissi, tra un bacio ed un altro.

"Ti prego, dillo ancora"

Demons ➵ c.h [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora