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Sono passate un paio di settimane da quando il mio piccolo bruco è uscita per la prima volta con quel ragazzo ed è proprio di loro che vi devo parlare. Quando Jessica si svegliò la mattina seguente al primo appuntamento trovò sul suo cellulare un nuovo messaggio di Marco che diceva di essersi divertito e che il mio bruco l'aveva stregato e poi le aveva chiesto un nuovo appuntamento. Da quel secondo appuntamente Jessica e Marco sono inseparabili. No, non direi inseparabili. Sono unitissimi e stanno bene insieme. Si piacciono e stanno coltivando la loro nuova e piccola storia d'amore. Per fare una metafora li paragonerei ad un piccolo semino che viene piantato nel suo piccolo vaso e poi, grazie alle cure del suo giardiniere, cresce e diventa una splendida piantina che ha bisogno di un vaso più grande e di ancora più amore. Jessica e Marco sono proprio questo, due persone che si piacciono e che stanno cercando di coltivare questa loro passione reciproca.

Jessica quella mattina si svegliò presto, non aveva la minima idea di come fare a dire a Rigers e a Marco che cio' che aveva sempre desiderato adesso stava diventando realtà. Aprì la finestra e si affacciò, l'aria era pungente e le guancie iniziarono a pizzicare per il freddo che ancora, all'alba di maggio, non accennava ad andarsene. Richiuse la finestra e si vestì, prese lo zaino e uscì di casa. Arrivata alla fermata del pullman aspettò l'arrivo dell'amico che arrivò dopo una decina di minuti

-Rig, oggi vieni da me a mangiare che poi studiamo?- chiede Jessica abbracciando l'amico

-Va bene, però studiamo davvero- disse Rigers salendo sul pullman

-Certo, quando mai non l'abbiamo fatto?-

-Guarda caso tutte le volte che mi inviti da te a studiare finisce che non studiamo mai-

-Non è vero, sei un bugiardo- disse Jessica ridendo

-Ma sta zitta che è meglio- disse Rigers porgendole una cuffia. Per il resto del tragitto Jessica non proferì parola, pensava ancora a come avrebbe preso la notizia il suo migliore amico. Una volta scesi dal pullman andarono a scuola e si salutarono con un semplice ciao. Jessica passò tutta la giornata a scuola persa nei suoi pensieri. Era maledettamente confusa. Da una parte era felicissima perchè il sogno della sua vita si stava per avverare ma dall'altra era triste perchè doveva comunicarlo e lasciare temporaneamente il suo migliore amico e il suo nuovo ragazzo. Fortunatamente le sei ore trascorse pensando passarono velocemente. Quando suonò la campanella Jessica uscì dalla classe e Rigers era lì che la aspettava

-Ciao- le disse afferrandola per un braccio

-Ah ciao- disse Jessica sforzandosi di sorridere

-Cos'hai oggi Jessy? Sei stranissima, stamattina non ho detto niente perchè pensavo fossi solo stanca ma adesso mi convinco sempre più che sia successo qualcosa-

-Non è successo niente, sono davvero stanchissima. Dormo pochissimo e studio tanto non ce la faccio più, tutto qui. Davvero- mentì Jessica

-Tanto non mi convinci, se non vuoi parlarne va bene, quando ne avrai voglia lo farai- disse prendendola sotto braccio per poi salire sul pullman. Si sedettero al loro posto e si misero ad ascoltare la musica. Ad un tratto il telefono di Jessica iniziò a suonare. Lo prese e rispose

*Pronto?*

*Ciao Jes*

*Marco, che sorpresa. Come stai?*

*Io bene, tu mica tanto*

*Perchè?*

*Sei strana, sembri pensierosa e giù di morale*

*Tutti con questa storia, smettetela non ho un bel niente. Sto benissimo* disse Jessica spazientita

*Si certo, non mi convinci Jes ma lasciamo stare. Vieni da me a studiare oggi?*

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