24

129 5 0
                                    

Jessica fu svegliata da uno strano suono che invase la stanza. Aprì gli occhi e ci mise un po' a capire che era il suono del suo telefono. Lo prese e rispose

*Pronto?* disse Jessica con voce assonnata

*Buongiorno, che fine hai fatto?* chiese Marco con voce preoccupata

*Perchè?*

*Mi avevi detto che mi avresti chiamato ieri sera e non l'hai fatto*

*Ah è vero, scusami. È che ieri Rigers mi ha invitato da lui a cena con i suoi zii, abbiamo fatto tardi e mi è completamente passato di mente di chiamarti*

*Ah, non preoccuparti. Allora oggi vieni da me?*

*Non riesci a venire tu? Sai, mia mamma non c'è e puoi rimanere a dormire*

*Beh, come idea non mi sembra male. Sei sicura che non è un problema?*

*Si Marco, sono sicura se no non te lo avrei nemmeno chiesto*

*Allora va bene*

*Ci vediamo alle 16.00*

*Perfetto, a dopo. Buona giornata* disse Marco chiudendo la chiamata. Jessica appoggiò il telefono sul comodino e poi si girò e svegliò Rigers

-Buongiorno- disse Rigers sbadigliandi

-Ciao dormiglione- disse Jessica spettinandogli i capelli per poi alzarsi e andare in bagno. Si vestì, si truccò, costrinse i suoi lunghi ricci ribelli in una treccia e poi tornò in camera dove Rigers la stava aspettando con lo zaino in spalla.

-Sei pronta?- chiese Rigers

-Si, andiamo- disse Jessica uscendo dalla porta seguita dall'amico. Insieme si avviarono alla fermata del pullman e quando arrivò vi salirono. Arrivatono a scuola dopo quaranta minuti, si salutarono e andarono ognuno nella sua classe. Jessica passò le sue cinque ore di scuola persa nei suoi pensieri. Era preoccupatissima all'idea di dover dire a Marco i suoi progetti. Aveva paura della sua reazione, ma soprattutto aveva paura di sentirsi dire la cosa più brutta di tutte: è finita. Non poteva sopportare nemmeno il pensiero di quelle due volte, forse perchè se le era sentite dire troppe, troppe volte. Non poteva nemmeno sopportare l'idea di doversele sentire per l'ennesima volta. Di sicuro un ragazzo che la conosceva da sole due settimane non l'avrebbe aspettata per un anno intero. Tutti questi pensieri avevano un lato positivo, le facevano passare velocemente le ultime, infernali giornate di scuola. Il suono della campanella invase la scuola, Jessica raccolse le sue cose e poi uscì dalla classe e si diresse verso l'uscita

-Ehi, aspetta- le urlò Rigers correndole dietro

-Oh scusa, non ti avevo proprio visto- disse Jessica fingendo un sorriso

-Ma che diavolo ti prende? Sei distratta, hai la testa tra le nuvole- disse Rigers

-Saliamo e poi ti spiego- disse Jessica salendo sul pullman seguita dall'amico.

-Bene, adesso dimmi tutto- disse Rigers sedendosi affianco all'amica

-Sono terrorizzata- disse Jessica

-Da cosa?- chiese Rigers stupito

-Non ho idea di come dire a Marco che me ne vado per un anno-

-Non pensarci troppo, fallo e basta-

-Non è così facile, lui mi piace davvero, mi trovo bene con lui e da quando sto con lui sono tornata serena e felice-

-Lo so Jessy, ma non devi partire in negativo. È un bravo ragazzo. Trascorri la maggior parte delle tue giornate con me, dormiamo insieme e lui non dice mai niente, non è geloso ed è comprensivo. Capirà che è il tuo sogno e sarà felice per te. Ti starà vicino e secondo me ti aspetterà finchè tornerai e quando tornerai, beh quando tornerai ormai sarete fidanzati da un anno e lui non potrà far altro che tenerti stretta al suo petto e amarti- disse Rigers sorridendo teneramente all'amica

Life goes on.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora