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Il mio piccolo bruco passò tutta la giornata non riuscendo a concentrarsi sulle parole dei professori perchè continuava a pensare al suo battibecco con Emanuele.

-Cavalleriii? Ma dove diavolo sei oggi con la testa?-

-Oh.. Mi scusi prof! Starò più attenta da ora, davvero non volevo.- E dicendo questo si mise ad ascoltare e prendere appunti. Mentre scriveva vide un bigliettino vicino al suo astuccio. Lo preso, lo aprì e lo lesse.

''Je, a cosa cazzo stai pensando da stamattina? Sembri un'automa da quando siamo entrate a scuola!  E non provare a dire che non hai niente perchè ti conosco e so che hai qualcosa che ti turba a cui continui a pensare!''

''Clee è per Emanuele! Quando stamattina mi hai letteralmente trascinato via io e lui stavamo ''litigando''. Eravamo a dieci centimetri l'uno dalla faccia dell'altro e gli stavo dicendo tutto quello che pensavo.. e poi sei arrivata tu! E non riesco a smettere di pensarci! :('' scrisse di risposta all'amica e gli passò il biglietto.

''Ma Je stai tranquilla vedrai che oggi sul pullman vi chiarite! Al massimo se proprio vuoi gli dice che è colpa mia.''

''No stai tranquilla.. vedo come vanno le cose quando saliamo.'' Passò il biglietto all'amica e si rimise ad ascoltare la lezione.

-Oh clee non sai quanto sono contenta che sia finita quest'infernale giornata di scuola!!-

-Si anche io. Adesso dobbiamo lottare per prendere i posti perchè non ho proprio voglia di restare per tutto il viaggio in piedi.- 

-Idem. Preparo le munizioni- disse ridendo il piccolo bruco.

Finalmente il pullman che tanto stavano attendendo arrivò. Salirono gli scalini e Jessica di colpo si fermò.

-Je cazzo muovitii!-  Jessica incoraggiata dalle parole riprese a camminare, ma si sentì toccare la mano. Si girò ed era Emanuele. Lo stesso motivo per cui si fermò, il ragazzo con cui la mattina aveva litigato ora le stava toccando la mano. 

-Ciao Jes-

-C-ciao.. ma che ci fate voi sul pullman?-

-Ma niente oggi abbiamo deciso di uscire 10 minuti prima per riuscire a prendere i posti a quattro. Se volete potete sedervi con me e Ahmed.-

-Va bene.. Grazie mille.- Detto questo Jessica spostò lo zaino che uccupava il posto, lo porse ad Emanuele e si sedette proprio vicino a lui. Il suo cuore batteva all'impazzata, il sudore le scendeva lungo le scapole e le sue mani non riuscivano a stare ferme. Era agitata all'idea di stare seduta cosi vicina al ragazzo per cui aveva perso la testa. Gli era talmente vicina che riusciva a sentire il suo profumo e il suo battito cardiaco. Per i primi cinque minuti ci fu un silenzio imbarazzante tra i quattro, poi finalmente Ahmed ruppe il silenzio.

-Com'è andata a scuola ragazze?-

-Ma bene dai a parte che la signorina qui di fronte si è beccata una nota.- disse Clelia ridendo.

-Ah ah ah ah ... non me la meritavo cara!- rispose Jessica con un tono ironico

-Ah hai preso una nota? Come mai?- le chiese Emanuele girando la testa per poterla guardare negli occhi. Immediatamente il piccolo bruco si agitò. Era la prima volta che lui la guardava dritta negli occhi.

-Mmmh.. perchè non stavo attenta alla lezione da piu di un ora e la prof si è incazzata e mi ha messo una nota.- disse Jessica. Ormai era diventata una conversazione a due. Ahmed e Clelia parlavano per i fatti loro e Emanuele e Jessica anche.

-Ah.. e a cosa pensavi?-

-E.. e .. e ... pensavo... ma chi ti ha detto che era perchè pensavo ad altro?-

-Ma non lo so ho immaginato... Scusa-

-No, non ti preoccupare. E' colpa mi oggi sono un po' strana.-

-E' per quello che è successo con me stamattina?-

-A dire la verità si... Non riuscivo a smettere di pensare che come sempre ho rovinato tutto, che non sono capace di tenermi stretta le persone a cui tengo perchè sono una nullità. Tu mi piaci, io ci tengo a te e come sempre sono riuscita a fare un casino. Diciamo proprio a rovinare tutto.- disse Jessica tenendo il volto tra le mani mentre le lacrima iniziavano a rigarle il viso.

-Ehi, ehi Jes, dammi la mano.- Jessica porse la mano a Emanuele che la chiuse nella sua. -Ascoltami, non devi piangere perchè non hai rovinato niente. Mi ha fatto piacere che tu mi abbia detto le cose che pensi, e se vogliamo dirla tutta io ho sbagliato per primo perchè non ho avuto le palle di scriverti perchè anche tu mi piaci.- continuò lui mentre con la mano libera asciugava le lacrime del mio piccolo bruco.

-Grazie, non so cos'altro dirti. Solo e solamente GRAZIE di cuore.-

-Non preoccuparti. Vuoi ascoltare la musica con me- le disse porgendole una cuffia.

-Si grazie- disse lei afferrandola e rivolgendogli un largo sorriso. Passarono tutto il viaggio mano nella mano condividendo una cosa che per Jessica era davvero importante: la musica. Prima di scendere dal pullman Emanuele riprese le sue cuffie, lasciò la mano di Jessica e le stampò un bacio sulla guancia. Appena il pullman ripartì Clelia si mise sul sedile vicino a quello di Jessica

-Allora... Cosa cazzo è successo?- 

-Uhhhh Cle sono super felicee!!! Praticamente mi ha chiesto come mai ho preso una nota e io gli ho detto perchè non ero attenta, così lui mi ha chiesto a cosa pensavo ed io gli ho detto che non era vero che pensavo a qualcosa. Allora lui mi ha detto che non voleva offendermi e mi ha chiesto scusa allora io gli ho detto a cosa pensavo e mi è venuto da piangere. Lui mi ha preso la mano, mi ha asciugato le lacrime e mi ha consolato. Sono al settimo cielo davvero Cle non puoi proprio capire!!!!-

-Oh tranquilla che si vede dalla tua faccia quanto sei felice! ! ahahahaha Ahmed mi fa : guardali che piccioncini, sono destinati a stare insieme per tutta la vita quei due!!-

-Ah ah ah spiritoso il ragazzo. Comunque dopo oggi mi piace davvero tanto tanto tanto. Teh ascoltiamo un po' di musica va!- disse porgendole una cuffia mettendosi l'altra nell'orecchio. Così accompagnata dalle parole di Vasco continuò a pensare e nello stesso tempo a non credere a quello che era successo un istante prima. Il suo cuore batteva all'impazzata e il suo stomaco faceva le capriole. Finalmente anche lei poteva capire cosa voleva dire avere le farfalle nello stomaco.....

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