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La vedete? Vi starete chiedendo cosa vero? Intendo la vedete la bella persona che è diventata la mia nipotina? Era una ragazza timida, una ragazza insicura, una ragazza completamente dipendente dagli altri, una ragazza che dava tutta se stessa agli altri fino a cancellarsi e infine si può dire che era una ragazza che contava solo sugli altri e mai su se stessa. Adesso,invece, è una ragazza forte, sicura di se', una ragazza che non ha punti di riferimento all'infuori di se' stessa e di sua mamma, una ragazza che da il cento per cento agli altri ma che mette al primo posto se stessa e la sua famiglia. È diventata una ragazza meravigliosa, si puo' dire che stia diventando una donna.

Dopo undici interminabili ore di volo passate a pensare a tutto cio' che si era lasciata alle spalle finalmente Jessica era atterrata all'aereoporto di John Wayne in California. Jessica era tremendamente preoccupata all'idea di conoscere quelli che sarebbero diventati i suoi genitori. L'aereo di Jessica fece uno scalo a Monaco e li aveva incontrare Beate, la ragazza che come lei aveva preso questa decisione difficile e con la quale avrebbe passato il resto dell'anno. Era felice di non essere da sola e di avere vicino a lei una ragazza che poteva benissimo capire tutto cio' che provava. Insieme le ragazze rimasero a Monaco, conoscendosi meglio, per qualche ora e poi ripresero l'aereo dirette in California. Una volta che la voce meccanica dell'hostess disse che potevano slacciarsi le cinture, le due ragazze scesero dall'aereo. Ad attenderle c'erano un uomo, alto magro e con i capelli e gli occhi scuri e una donna non troppo alta molto magra con una folta chioma bionda e due enormi occhi azzurri. Questi due signori tenevano nelle mani un cartello con scritto "Beate & Jessica. Norwegia, Italy." Jessica rivolse uno sguardo a Beate che le sorrise teneramente. Si avviarono verso di loro che le abbracciarono immediatamente

-Ciao, io sono Diana. Sarò vostra madre per i prossimi dodici mesi.- disse la bella donna sorridente. Aveva una voce soave molto delicata e con un timbro leggero, molto materno.

-Io sono Blaine e sono il marito di questa splendida donna- disse l'uomo ridendo. A Jessica sembrarono due persone davvero carine, molto materne e accoglienti. Jessica fece un largo sorriso e disse

-Io sono Jessica-

-E io sono Beate- disse la ragazza affianco a Jessica sorridendo. Aveva un sorriso davvero bello, a vederla così e per le parole che ci aveva scambiato le sembrò davvero una ragazza perfetta

-Bene, adesso vi porteremo a casa e dopo andremo a fare un po' di shopping in vista dell'inizio della scuola- disse Diana prendendo le valigie di Jessica mentre Blaine prendeva quelle di Beate. Entrambe le ragazze li seguirono e quando arrivarono alla macchina, una range rover nera, vi salirono mentre Blaine e Diana mettevano le valigie nel baule. Blaine salì in pacchina e si sedette al posto di guida mentre Diana si sedeva al posto del passeggiero. Partirono e dopo una ventina di minuti la macchina si fermò davanti ad un enorme villa. La facciata della casa era bianca con delle colonne gotiche che facevano da sostegno. Jessica guardò Beate che rideva entusiasta all'idea di vivere in quell'enorme casa.

-Eccoci siamo arrivati,scendete pure- disse Diana

-Si, voi andate dentro con Diana a vedere le vostre stanze, io prendo le valigie- disse Blaine scendendo dalla macchina. Jessica fece lo stesso, scese dalla macchina e si mise vicino a Beate che era di fronte alla casa. Jessica continuava a guardare quell'enorme casa senza riuscire a credere che avrebbe passato i prossimi dodici mesi lì.

-Andiamo, che aspettate?- disse Diana che era già sulla soglia della porta. Jessica andò dietro a Diana seguita da Beate. Gli fece fare il giro della casa e poi gli indicò le loro stanze. Erano due stanze comunicanti, la stanza di Jessica aveva le pareti verdi con dei pois bianchi ed un enorme letto circolare al centro della stanza. La stanza di Beate invece era grigia con tantissimi fiori rosa disegnati sulle pareti, delle enormi nuvole bianche sul soffitto e anche lì c'era un enorme letto circolare al centro della stanza. In entrambe le stanze c'era un'altra porta. Jessica la aprì e si trovò di fronte un'enorme stanza piena di scaffali, appendini e relle.

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