Al di lá del tempo e dello spazio

1.4K 148 6
                                    

Renyer bussò alla porta e la aprì delicatamente:- Sono andati tutti a casa...come stai?- la sorella lo guardò di sbieco con le lacrime agli occhi:- Come dovrei stare Ren? Xander mi ha odiato quando Jace ha detto che sono una guardiana e adesso se ne pente, ma non ha il coraggio di parlarmi e di guardarmi in faccia! I sensi di colpa e i rimorsi di Nathan mi stanno pesando sul cuore come se fossero i miei...li sento così chiaramente...sto cercando di spiegargli che si risolverà tutto e che andrà tutto bene, ma non posso ingannare il mio beta. Lui sente ogni cosa di me. Sente la mia insicurezza e la mia paura, come io la sua. Come dovrei sentirmi Ren?- chiese Cory cominciando a singhiozzare sulla spalla del fratello che le si era seduto accanto sul letto:- Shh. Cory non permetterò mai che ti accada niente. Né a te né a Nat. Non piangere...- cercò di tranquillizzarla il fratello. Già, piangere...mai una volta nella vita l'aveva vista piangere, eppure lui era quello che sapeva tutto di lei. Magari le era scappata qualche lacrima di commozione, ma la sua Corrina Brook West non aveva mai pianto di paura e dolore.

Scaraventò così forte la lampada contro il muro che dal piano di sotto sentirono i frantumi dell'oggetto cadere sul pavimento come coriandoli, poi fu la volta della sveglia, dell'astuccio, del libro di matematica e della cornice. Tra il tempo di lanciare l'oggetto e il rendersi conto di che cosa fosse intercorsero meno di 2 secondi:- MERDA!- urlò di frustrazione Xander alzandosi dal letto e riprendendo la cornice prima che si schiantasse contro la parete. La super velocità era un grande dono...la afferrò e la lanciò più delicatamente sul letto rivolta verso il basso senza guardarla. Come aveva potuto farle una cosa del genere? La sua paura di perderla, di perdere l'unica cosa che lo tenesse ancorato sulla faccia della terra, lo aveva portato ad allontanarla in pochi minuti; convinto che così avrebbe sofferto meno. Erano passati due giorni da quel fatto e niente era cambiato: lui si sentiva una merda; Nathan si era chiuso in sé stesso e non parlava con nessuno, forse solo con Cory e lei, d'altro canto, non si era vista da nessuna parte, ma aveva sentito Renyer dire agli altri che piangeva dalla mattina alla sera; le visite che gli altri le avevano fatto erano risultate inutili. Victoria e Rachel avevano anche provato a scardinarle la finestra ed entrare di soppiatto, in tutta risposta erano volate giù dal primo piano della casa dei due alpha, senza farsi male, ma Corinna, pur essendo debole moralmente, era più forte di entrambe fisicamente e le aveva letteralmente buttate di sotto senza aspettare che dicessero una sola parola. Le due lupe non se l'erano presa troppo, ma non avevano più tentato una mossa del genere. Bruce entrò nella stanza senza nemmeno bussare e guardò il mucchietto di oggetti distrutti contro la parete:- Avrei giurato che la seconda fosse stata la macchina fotografica...aveva ragione Darren, era la sveglia...- :- Cosa vuoi Bruce?- chiese Xander posando i suoi occhi color nocciola sul colosso che si stava avvicinando, il ragazzo si mise a sedere sul letto accanto a lui:- Nathan é muto e forse anche sordo, Renyer non sa come fare e Darren non sa come dargli mano, tu sei un turbine di rabbia, le altre due stanno pianificando qualcosa e falliranno miseramente e poi ci sono io, che non so cosa fare e mi annoio- Xander sorrise leggermente:- Non riesci a fare battute, fai pena- :- In quello é bravo Nat...- si interruppe. Tutti sapevano chi era il simpatico del branco, quello che tirava su il morale a tutti come Jace, Jace con un sorriso e Nathan con una battuta...adesso sembravano persi entrambi. Per cambiare argomento notò la cornice rivolta verso il basso e la alzò prendendola tra le mani, osservò la foto: era un mezzo busto di Xander e Corinna. Avevano le mani intrecciate e le fronti appoggiate mentre si guardavano negli occhi; sulle labbra di Xander si increspava un sorriso dolce e Cory stava sorridendo felice e spensierata, persa negli occhi del ragazzo che aveva davanti. Se la ricordava bene quella foto, l'aveva scattata lui almeno un anno prima:- Dovresti parlarle- :- Per dirle cosa?- chiese Xander guardando la fotografia:- Che la ami- rispose ovvio l'omega:- Non più...- mentì Xander spudoratamente, non avrebbe convinto neppure un bambino di quello che stava dicendo:- Non raccontarmi balle! Ti conosco da tanto e conosco da molto anche Cory. Non mi serve essere il beta di nessuno per capire come stia o come stai tu! Tu la ami e lei ama te! Siete una di quelle coppie destinate a durare per sempre e se tu adesso la lasci andare, se non le stai vicino e non alzi il culo da questo letto, lei si sentirà persa. Allora si. Potrai dire che non la ami più, ma solo perché ammettere di amarla sarebbe ancora più doloroso di negarlo- detto questo Bruce posò la foto, si alzò ed uscì dalla stanza lasciandolo solo con sé stesso. L'avrebbe persa, lo sapeva.

Era pomeriggio inoltrato quando dal solito tragitto letto- cucina deviò e si sedette su una poltrona del soggiorno con una tazza di caffè in mano. Adesso Nathan non le parlava neanche più e, per quanto avesse provato a dirgli qualcosa, non le rispondeva. Il campanello della porta suonò, ancora prima che Ren aprisse la porta sapeva già chi c'era oltre la soglia, aveva sentito il suo odore; chiuse gli occhi e respirò profondamente. Il fratello aprì la porta:- Xander- :- Dov'é lei?- chiese il ragazzo all'alpha:- Falla tornare in sé prima che esca di testa anche io- disse il giovane facendolo entrare- io vado a comprare qualcosa per cena, non distruggete casa- imboccò la porta e se la chiuse alle spalle pregando tutti gli astri del cielo di non ritrovare un cumulo di macerie al posto della villetta a schiera. Cory si alzò a braccia incrociate, dopo aver posato la tazza di caffè sul piccolo tavolo del soggiorno:- Cosa c'è?- Xander la guardò in tutta la sua figura, i capelli legati in una crocchia disordinata, i pantaloncini di tuta e la maglietta dell'Hard Rock Caffè di New York...era bellissima anche così:- Ci ho riflettuto. Mi ha aiutato Bruce a farlo- disse mettendosi le mani in tasca- anche se sembra strano. Ti amo. L'ho sempre fatto e lo farò ancora. Prima o poi ti perderò, mi scivolerai via dalle mani senza che me ne renda conto e non potrò fare niente per farti tornare da me, ma sicuramente quel giorno non é oggi!- le si avvicinò prendendole le mani e portandogliele al suo petto- Lo senti questo? Batte in questo modo solo quando ci sei tu. Sono un'emerito coglione e ho fatto una cosa gravissima senza rendermene conto. Anzi, sapevo esattamente quello che facevo, ma ero troppo codardo per ammetterlo. Se quello che provi non é più lo stesso io mi impegnerò a farti innamorare di nuovo di me, come se fosse la prima volta, ma non sopporto di vedere la ragazza che amo in queste condizioni. Voglio vederla arrabbiarsi e distruggere tutto quello che incontra, perché l'unica cosa in grado di calmarla sono io; voglio vederla essere gelosa delle altre ragazze, anche se sa che per me c'è solo lei; voglio indietro la vera Corinna, quella determinata, dolce e forte alpha che amo-. Cory lo guardò senza muovere un muscolo, anche se i suoi battiti erano accelerati:- Si, sei un coglione. Sto male anche per colpa tua e prima o poi mi perderai- fece una pausa chiudendo gli occhi e ricacciando indietro le lacrime- io ti odio- :- No, tu mi ami- rispose Xander con un sorriso, Cory lo guardò con i suoi luminosi occhi gialli e sorrise a sua volta:- Odio ammettere la verità lo sai- si baciarono stringendosi l'uno all'altra, come se il loro amore fosse l'unica cosa che sarebbe durata anche al di là del tempo e dello spazio. "Ti amo" disse Xander dolcemente "Non smettere mai di farlo" rispose l'alpha davanti a lui.

Beta [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora