La mattina seguente,non andai a scuola,non mi feci trovare a casa e non andai nemmeno in biblioteca o a correre.
Quella mattina mi venne la brillante idea di andare da mio nonno,forse la persona più importante della mia vita.
Non sapevo perché mi trovai lì,avevo semplicemente bisogno di un suo abbraccio o magari di qualche complimento che mi facesse sentire davvero unica o bella.
Non pensavo di essere una bella ragazza anzi,non riuscivo proprio a darmi alcun aggettivo positivo se non "brutta come la peste","sgorbio" o meglio "racchia".
La mia bellezza non era un granché,lo diceva anche mia madre,ero semplicemente una ragazza comune,come le altre. L'unica cosa che mi distingueva era il mio amore per l'oscurità,la morte e la distruzione."C'è posto per una diciassettenne complicata in questa casa?"
"Bella,certo. Vieni tesoro,accomodati."
Mi venne ad abbracciare ed il suo profumo mi invase le narici. Adoravo la sua colonia,come adoravo (stranamente) i suoi abbracci,e come adoravo mio nonno in tutto e per tutto.
La casa del nonno Steve era gigantesca,ancor più grande della mia;non capivo proprio cosa lo avesse trattenuto nel restare in quella casa da solo. Forse anche lui,come me,amava la solitudine."Nonno,posso chiederti una cosa?"
"Dimmi tesoro."
"Quanto ti sei accorto di essere innamorato della nonna?"
"Lo sai che quando mi chiedi queste cose inizio a parlare a raffica senza smettere... Non me ne accorsi,lo seppi già dal primo giorno in cui la vidi. I capelli biondi le ricadevano sulle spalle in morbide onde,indossava uno di quegli abitini che andavano di moda negli anni cinquanta,color pesca,e delle ballerine. Tua nonna non amava molto truccarsi,forse per fortuna di questo hai preso da lei,era bellissima sia con tutte quelle schifezze che le tue amiche si mettono in faccia,sia senza. Era la ragazza più bella che avessi mai visto,anche se a sedici anni non avevo visto proprio un bel niente. Appena la vidi,seppi subito a chi fosse destinato il mio cuore,a lei;e dopo tanti anni è ancora suo. Lo è sempre stato,e nulla cambierà anche se c'è un cielo a dividerci. "
"Ma adesso non parliamo di me,Autumn. Raccontami invece la tua di storia." Concluse.
"Non ho un ragazzo nonno,se è questo che desideri sapere. Le relazioni non fanno per me."
"Certe volte bisogna sperimentare un po' tutto no?"
Non gli risposi e subito si accorse che qualcosa non andava.
"Autumn,per quanto possa essere vecchio so distinguere ancora quando una donna mente. Raccontami cosa ti affligge."
"Tua figlia è una grandissima stronza,e tuo genero non è da meno. Sono entrambi dei grandissimi egoisti che pensano a se stessi e non sono capaci di prendere per mano la propria figlia,guardarla negli occhi e dirle un semplice ti voglio bene. Uno laureato in psicologia,un'altro in pediatria e nessuno dei due riesce a capire che la figlia non ha qualcosa che non va,non si trova semplicemente con il mondo. Perché esso è crudele,capace di schiacciare chiunque. E nonno,io sono stata schiacciata;ma nessuno è stato capace di rialzarmi,di rimettere a posto quei piccoli frammenti mancanti del puzzle della piccola Autumn. A parte..."
"A parte?"
"C'è un ragazzo,caro il mio vecchio Steve. Un ragazzo capace di farmi ridere come non ho mai fatto prima. Un ragazzo che non ha bisogno di certezze,vive il presente come lo vivo io. Non gli importa se domani non ci sarà più,avrà vissuto oggi. Ed è esattamente ciò che mi serve per essere felice. "
"Allora perché non sei da lui?"
"Bella domanda. Perché non sono da lui? Perché sono una granata. Quando scoppio ferisco tutti,e lui non se lo merita."
"Autumn,Autumn,Autumn. Vieni qui." Allargò le braccia ed io mi rintanai tra di esse,stretta in un abbraccio mi sentii di nuovo bambina. Quando si è piccoli,non si ha paura del futuro,si vive e basta,tra le braccia del mio amato nonno sentivo di non aver vissuto a piena la mia adolescenza. Capii che tutti quegli anni rintanata nella mia camera da letto non erano serviti a nulla,non mi avevano protetta dal male qual è il mondo,avevano solamente prolungato i tempi dall'essere felice ed ora il mondo mi attendeva.
"Non aver paura di vivere il presente,Autumn. Fallo e basta."
"Grazie nonnino,ti voglio bene."
"Te ne voglio anch'io,piccola mia... Ma adesso vai dal tuo innamorato,ti starà aspettando.."
Mi alzai e gli diedi un bacio sulla guancia ma prima di chiudere la porta di casa gli dissi:
"Jason. Si chiama Jason."
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One day,three Autumns
RomansaCari lettori, questa storia narra di un amore bugiardo,pieno di segreti,insidie,tradimenti ma anche sentimento,passione e vulnerabilità. Narra dell'incredibile vita di una ragazza speciale e del suo amore tragico e magico;di un sorriso dolcissimo i...