Quando spariscono Cinque Ragazzi

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"Lasciateci soli." Pretese Silente con gentilezza, Auror e professori uscirono in silenzio e il preside si ritrovò faccia a faccia con i due ragazzi e la ragazza, congiunse le dita sopra il tavolo e li osservò con i suoi occhi azzurri. Pareva potesse guardare loro dentro. "E' piuttosto bizzarro, gli Auror sono ovunque e controllano ogni angolo della scuola ma voi ne trovate sempre uno nuovo in cui nascondervi, giusto? Di che si tratta questa volta?"

"C'è questa stanza, che compare solo quando uno ne ha necessità ed esprime un bisogno, al suo interno si trova tutto ciò che potrebbe essere utile a chi l'ha evocata. James cercava un Covo e un modo rapido di spostarsi ovunque così è comparsa con le sembianza di un salottino dalla mille porte che conducono ovunque ad Hogwarts, anche all'esterno del castello. Noi siamo usciti questa notte lasciando una porta nella nostra torre e a quanto pare Peter deve averci sentito e ha voluto seguirci, ma ne sono scomparsi altri quattro, temo e non sappiamo chi." Raccontò Star con calma e lo sguardo fisso negli occhi di Silente.

"Perché altri quattro?" Chiese il preside con gentilezza.

"Perché chi sta portando via gli studenti vuole essere trovato. Con 'E' uno persona in meno. Poi c'è stata 'LA' e due persone scomparse e in più quel piccole e nero serpente in legno, e questa notte 'CORTE' e quella bambolina. Se ogni persona corrisponde ad una lettera devono esserne scomparse cinque, ma chi mai può essere stato con Peter? Di sicuro sono Grifondoro, probabilmente maschi, basterà l'appello e lo sapremo." Rispose la ragazza. "Ma, professor Silente, lei sa chi è?"

"Non agisce mai due volte nello stesso luogo, quella stanza può rimanere un segreto ma vi prego di non usarla più per infrangere le regole, per favore, restate nei vostri dormitori, lasciate che se ne occupino gli Auror. Ora andate, domani sarà un triste giorno." Cambiò argomento Albus.

"E perché?" Si lasciò sfuggire James anche se in cuor suo temeva la risposta.

"Perché quando spariscono cinque ragazzi in un colpo solo una scuola non può continuare per molto ad andare avanti." Spiegò il preside con una certa gravità nella voce che quasi non gli apparteneva.

"Hogwarts non può chiudere, è la mia casa!" Esordì Sirius disperato. "E' la nostra casa."

"Finché ci saranno ancora genitori che permetteranno ai loro figli di rimanere qui e studiare non chiuderà." Promise Silente. I tre ragazzi si sorrisero e uscirono alla svelta dall'ufficio tornando alla torre scortati dalla professoressa McGranitt.


..........


Il giorno dopo in tutte le Case si fece l'appello e in Grifondoro risultarono cinque ragazzi in meno. Questo triste annuncio arrivò svelto alle orecchie dei genitori e del ministero e già il mattino seguente ci fu un via vai di adulti, alcuni che riportavano a casa personalmente i propri figli e altri che, vestiti in toghe ufficiali, attendevano di essere ricevuti dal professor Silente. Gli studenti rimasti si potevano contare con l'aiuto di poche mani e nei corridoi si respirava aria di desolazione.

Mentre i Malandrini si apprestavano ad andare a lezione passarono accanto ad una stanza in disuso vicino all'atrio, la porta era solo accostata così con il cuore in gola le si avvicinarono per controllare. All'interno per fortuna vi erano solo due ragazzi che bisticciavano.

"Andiamo?" Suggerì Remus.

"Ma scherzi? La Evans e Mocciosus stanno litigando, non posso perdermelo!" Decretò James accostandosi ancora di più allo spazio tra le porta e lo stipite per sentire meglio.

"Questa è forse la tua ultima occasione di andartene, coglila!" Sibilò Severus.

"E perché, sentiamo?" Sbottò Lily.

Si cambia all'improvviso - 3° annoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora