Avrebbe dovuto prevederlo. Era stato davvero stupido a non pensarci.
Selene, la ragazza che tanto stravedeva per lui, dove avrebbe potuto trovare la forza di non reagire ad una frase del genere? La stessa persona a cui lui aveva assicurato che sua moglie non sarebbe stata necessariamente una di quelle dodici fanciulle...
Edoardo decise di far finta di nulla e alzò il calice di vino in direzione dei presenti. "A Lucrezia! Che possa dimostrarsi una degna regina di Lawnland!".
"A Lucrezia!", risposero loro in coro, le ragazze con molto meno entusiasmo rispetto ai cavalieri.
Edoardo si rese effettivamente conto per la prima volta del fatto che la pozione avesse funzionato davvero: nessuna di loro, però, sapeva che prima o poi sarebbero state tutte accontentate, nessuna sapeva che avrebbero avuto il loro posto nella storia del regno...
Temeva solo che la rivalità che nutrivano l'una nei confronti dell'altra potesse sbocciare in qualcosa di più grave rispetto a delle semplici occhiate di fuoco. La stessa Selene avrebbe potuto decidere di compiere tali azioni, vista la sua devozione nei confronti di Edoardo: una devozione naturale, forse nata anni e anni prima, non causata da un infuso magico.
Da quando in qua, poi, un amore indotto era più forte di uno istintivo?
A metà colazione Edoardo decise di alzarsi dal tavolo, lasciando un posto vuoto tra sua madre e Lucrezia, e uscì fuori dalla stanza attraversando la stessa soglia della porta che aveva varcato Selene.
Non doveva essere andata troppo lontano, almeno non quando il suo dovere di domestica la obbligava a rimanere costantemente nelle vicinanze, perciò Edoardo non si sorprese quando la trovò accovacciata dietro una delle colonne accanto alla porta della libreria, intenta a singhiozzare.
Si inginocchiò al suo fianco e le accarezzò i capelli. Lei sussultò, intuendo di non essere sola, e si asciugò gli occhi mentre si rimetteva in piedi per assumere un contegno più dignitoso.
Tenne lo sguardo basso mentre si inginocchiava al re con un "Vostra Maestà, vogliate perdonarmi per il mio comportamento vergognoso e immaturo".
Cosa avrebbe dovuto fare Edoardo? Dirle semplicemente di non preoccuparsi? Che avrebbe lasciato correre? E con delle frasi comuni si sarebbe assicurato la sua lealtà?No, era necessario fare qualcos'altro, qualcosa che potesse convincerla davvero a fidarsi di lui e non solo delle sue parole.
Per questo motivo bloccò Selene tra lui e il muro dietro di lei con entrambe le braccia e congiunse le labbra alle sue.
La reazione della ragazza non fu immediata come si aspettava: era come se avesse la bocca di marmo, non sembrava avere alcuna intenzione di muoverla o, perlomeno, di fargli capire di aver gradito il suo gesto.
Per un tragico momento Edoardo pensò di aver compiuto la scelta errata e di aver rovinato tutti i suoi piani con quel disperato tentativo di ingraziarsi Selene. Poi, però, le mani della ragazza si strinsero attorno al collo di lui e d'un tratto rilassò tutti i muscoli.
Edoardo sperò ardentemente che nessuno potesse passare di là e che, di conseguenza, voci non del tutto fondate potessero girare all'interno del castello e al di fuori delle sue mura: un re giovane, bello, un futuro marito... amante di una domestica. No, non era concepibile una simile diceria e, se anche si fosse diffusa, nessuno vi avrebbe creduto. Ma non conveniva sfidare la sorte: la prudenza non era mai troppa.
"Se mi aiuterete", le sussurrò poi, posando la fronte alla sua per concedere ad entrambi di riprendere fiato. "avrete questo e ben altro".
Con gli occhi socchiusi, vide la ragazza alzare il viso per cercare il suo, ma Edoardo si allontanò lentamente e si rimise dritto, passandosi una mano tra i capelli.
STAI LEGGENDO
Filix: La Strega del Re
Historical FictionLawnland, XVII secolo d.C. Un nuovo re è appena salito al trono: giovane, affascinante, ambizioso; la sua forza di volontà non si ferma davanti a nulla e nessuno può frapporsi fra lui e il desiderio di avere per sé le dodici donne più belle di tutto...