Capitolo 13

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Quando mi svegliai il giorno dopo, Kane non c'era. Non persi tempo e mi preparai subito in fretta. Scesi giù, salutai gli altri e poi raggiunsi Kenzo per l'allenamento.

Kane non era molto distante ed era intento ad allenarsi da solo, scalfendo una raffica di pugni contro un albero. I pezzettini di legno svolazzavano in aria come piume, accidenti... doveva essere molto forte.

- Sei pronta? - chiese il mio maestro.

Io annuii, ed incominciammo la nostra sessione.

A pranzo, Kore e Leyla parlarono di andare a fare shopping da qualche parte. Non ero inclusa nel discorso ma l'idea di passare un po' di tempo fuori dal palazzo mi allettava così tanto...

- Bels, anche tu puoi venire se vuoi, ma dovrai essere bendata - spiegò Kore, e dalla sua espressione capì che le dispiacesse dover fare un gesto simile.

- Io... mi piacerebbe moltissimo, vorrei potervi restituire i vestiti che mi avete dato ma non ho denaro con me, insomma... lo sapete viste le circostanze -

- Oh tesoro, al fianco di Kore Hemmings la parola denaro non esiste! -

- Devi dirlo a Kane però - mi disse Leyla, un po' preoccupata.

- D'accordo - sorrisi molto quel giorno.

Ero contenta di aver instaurato un certo legame con le ragazze e che quel pomeriggio mi avrebbero portato con loro. Restava solo un problema da risolvere.

Nel pomeriggio cercai Kane ovunque, ma non lo trovai da nessuna parte. Persi presto le speranze ed andai in camera a prepararmi. Misi un jeans ed una maglia leggera, degli stivaletti con il tacco e mi truccai leggermente. Verso le quattro fui pronta per andare.

Raggiunsi le ragazze nella hall, con loro c'era anche Anwar. Mi fecero cenno di seguirle.

Nel giardino principale, in fondo, ed in un posto a cui non avevo mai fatto caso prima c'erano due Jeep di colore grigio, ultimo modello. Ci incamminammo, quando fummo bruscamente interrotti.

- Ehi! Dove diavolo credete di andare? - la voce di Kane ci raggiunse come un tuono spuntato dal nulla.

- Kane mi stanno portando a comprare qualcosa da mettere, mi benderanno per non farmi vedere la strada sta' tranquillo... - gli dissi, cercando di calmarlo ma la sua espressione era furiosa.

- E non hai pensato di dirmi niente? - mi riprese lui.

- Ho provato! Ma non ti ho trovato da nessuna parte! - urlai, e lui iniziò a mordersi il labbro.

"perdonami" gli dissi.

- Kore, non potete fare tardi riportala qui prima del tramonto, siamo intesi? - disse lui ancora una volta bruscamente.

- Intesi bestione! Rilassati, la tua ragazza è al sicuro - lei gli strizzò l'occhio ma tutti ci guardammo in modo imbarazzato per l'appellativo che mi aveva dato.

- Sarà meglio, o me la prenderò con te -

Si voltò ed andò via in modo furioso. Eppure, non l'aveva corretta... questo mi rendeva stranamente su di giri.

- Non sapevo fossi la sua ragazza - disse Anwar accigliato.

- Nemmeno io - feci spallucce.

- È solo molto protettivo con lei, non l'ho mai visto così... - Leyla entrò nella Jeep, Anwar si mise alla guida e Kore dietro insieme a me.

Mi bendò scusandosi ma promettendomi che fosse solamente per il mio bene.

Non seppi dire con esattezza quanti minuti trascorsero, e nemmeno li contai, ma più tardi ci fermammo davanti i grandi magazzini di Seattle.

- Il posto è vostro ragazzi, non deludetemi - Kore mi strizzò l'occhio e mi disse di prendere ogni cosa mi servisse, senza farmi problemi.

Sulle prima fui titubante e presi poche cose, poi quando vidi la quantità di roba che mettevano nei carrelli acquistai sicurezza ed afferrai di tutto, dai vestiti, alle giacche, all'intimo più sobrio e comodo, senza però rinunciare a qualcosa di sexy. Presi dallo scaffale nuovi cosmetici, due borse che mi piacevano e diverse scarpe invernali per la nuova stagione.

Guardando gli altri mi accorsi di come persino Anwar fosse un patito della moda e non potei fare a meno di ridere.

Kore mi fece cenno di seguirla verso le casse.

Quando ricevette l'attenzione del commesso, i suoi occhi da azzurri diventarono bianchi, vuoti.

- Abbiamo preso questa roba, adesso ci darai un po' di sacchetti per trasportarla, e poi ci farai andare via senza problemi... Non è vero dolcezza? -

Oltre Leyla anche Kore possedeva strane abilità dunque.

Il ragazzo annuii senza proferire parola, come se fosse in un certo senso in trance.

- Sbrigatevi! -

Riposi tutto quello che avevo nei sacchetti e non feci domande, almeno per il momento. Tornate in auto Kore mi bendò nuovamente.

- Allora... come funziona questa cosa dei poteri... Leyla manipola le emozioni e tu soggioghi la gente... Anwar c'è qualcosa che devi dirmi?- dissi, cercando di spezzare il nervosismo che provavo con ironia.

- Oh Babybels, meglio che tu non lo veda - disse lui, incredibilmente serio.

Tornammo a palazzo quando il cielo stava per tingersi di un colore più scuro. Contro ogni mia aspettativa, Kane ci aspettava poggiato alla porta d'ingresso.

- Visto? È sana e salva! - urlò Kore per farsi sentire da lui, il quale ci venne incontro.

Presi i sacchetti che contenevano la mia roba ma erano fin troppi e qualcuno cadde a terra.

Kane li raccolse e li guardò accigliato. Poi prese a fissarmi.

- Mi serve questa roba - cercai di spiegare, stringendomi nelle spalle.

- Già... dicono tutte così -

Anwar iniziò a ridere e gli rivolse uno sguardo complice. Per fortuna la tensione tra di loro sembrava essersi attenuata.


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