Capitolo 20

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Passarono due giorni. Due stramaledetti giorni senza avere notizie dei ragazzi... Di buono c'era stato che nessun nephilim si era messo in contatto con me, ma la cosa invece di tranquillizzarmi, fece scattare tutti i miei campanelli d'allarme.

Allo scadere del secondo giorni, diventavo sempre più nervosa e preoccupata. Persino Leyla non riusciva ad utilizzare le sue abilità a causa dell'ansia che regnava nel palazzo.

La mia mente cercò di mettersi in contatto con Kane parecchie volte, ma l'unica risposta che ricevetti fu quella del silenzio più assoluto... mi chiesi se qualcosa non fosse andato storto.

Il silenzio che circondava il palazzo mi rendeva sempre più nervosa, la sera non riuscì nemmeno a mangiare quello che avevamo preparato per cena.

- Non capisco perché ci mettono così tanto, hanno detto che si sarebbero sbrigati in fretta - strinsi forte la forchetta che avevo in mano e ci giocai fino a che la punta di uno dei bordi non si piegò.

- Non lo so Bella... ma i ragazzi sanno il fatto loro... non ci resta che aspettare - disse Shiera, ma vedevo che anche lei era stranamente inquieta.

Il più calmo di tutti era senza dubbio Sean, ma questa non era una grande novità.

Il pomeriggio del terzo giorno, mi ritrovai stesa sul letto di Kane a cercare il suo profumo tra le lenzuola. Dalle vetrate filtrava aria fresca ed il profumo della menta piantata non molto distante da dove ci trovavamo.

Persino il mio corpo reclamava le attenzioni di Kane e mi ritrovai a fantasticare su di lui diverse volte... poi, all'improvviso e quando ormai avevo perso le speranze per quel giorno, sentì il rumore di un motore percorrere il pezzo di strada sterrata che dava sul cancello.

Mi affacciai dalla terrazza e vidi la Jeep avanzare, così decisi di fiondarmi al piano di sotto per andargli incontro.

Incontrai Kore ed i gemelli già davanti la porta, mentre Leyla arrivò qualche istante più tardi.

La jeep si fermò al solito posto e tutti i ragazzi scesero dal suo interno. Le loro espressioni erano piuttosto stanche, soprattutto quella di Anwar, i loro vestiti malconci e gli sguardi piuttosto assenti. Mi domandai cosa fosse successo.

Appena scesero, Hysaac si accese una sigaretta, Kane invece spostò il suo sguardo su di me rivolgendomi un sorriso.

"mi sei mancata piccola" fu il suo saluto.

Avrei voluto saltargli addosso e non mollarlo più, ma era fin troppo presto per lasciarci sfuggire gesti simili.

"mi sei mancato anche tu"

Entrarono dentro, lasciarono cadere i loro pesanti borsoni all'ingresso.

Anwar si abbandonò su uno dei divani e sospirò mentre gli altri presero qualcosa da bere. Kenzo si congedò subito dicendo che si sarebbe riposato nella sua stanza.

- Accidenti, che fatica... - sbuffò il ragazzo di colore.

- Già perché ci avete messo tanto? - chiese Kore.

Lui le rivolse un occhiataccia.

- Tesoro, quei bastardi erano duecento, contro quattro di noi. Durante il primo combattimento cinquanta di loro sono riusciti a scappare, abbiamo dovuto inseguirli... Ma l'ultima volta che ho contato i morti erano quarantanove, più i precedenti -

- Già... chissà di chi è la colpa - disse sprezzante Hysaac rivolgendo il suo sguardo a Jack, il quale iniziò a mordersi il labbro in modo nervoso.

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