Capitolo 8

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Kane

Bella ci mise veramente tanto ad addormentarsi, come previsto. La sua mente era ancora turbata dagli eventi che erano accaduti poche ore prima. Stranamente, sembrai incuriosirla davvero molto, chissà se avesse capito che lo stesso si poteva dire di lei.

Per quasi un'ora si perse nei ricordi della sua infanzia, e furono quelli che la aiutarono ad addormentarsi. Bella non aveva mai conosciuto suo padre eppure sua madre, una donna bella quasi quanto lei, non le aveva fatto mancare nulla. Quella notte però le immagini che la perseguitavano riguardavano proprio la donna. Bella giocava con le sue parrucche e l'aiutava a scegliere quella più bella da indossare per nascondere la calvizie causata dal cancro ai polmoni. Sebbene quella fosse una circostanza decisamente triste, Bella ricordava quei momenti con gioia, poiché furono quelli a precedere la morte della madre, quando lei aveva soli sedici anni... Dalle immagini che potevo leggere nella sua mente era un fiore quasi sbocciato del tutto, le sue labbra erano già piene e gli occhi intelligenti di un azzurro mozzafiato... il corpo invece, una piccola promessa di quello che aveva ora e che stava comodamente adagiato sul mio letto, ansimante a causa dei sogni disturbati.

Manipolai i suoi sogni per farla dormire meglio, come avevo cercato di fare diverse notti prima della sua aggressione. Il mare sembrava piacerle... ma la sua mente questa volta reagì in modo completamente diverso. Sfruttò a sua volta le visioni che le inducevo, ed iniziò a pensare a me, con mia grande sorpresa.

Grazie a lei, il sonno avvolse anche me.

Mi svegliai di soprassalto sentendola urlare. A giudicare dalla luce, doveva essere quasi l'alba.

Mi precipitai nella stanza, Bella aveva gli occhi completamente spalancati e ricoperti di un fumo nero, mentre le lacrime le inondavano il viso.

- No! No! Basta! - urlava

Uscì fuori dalla stanza ed invocai Leyla perché venisse ad aiutarmi.

- Non so dove sia, non so nemmeno cosa sia! Lasciatemi stare! -

- Bella! Bella svegliati! Avanti piccola svegliati! -

La presi tra le mie braccia cercando di scuoterla. Iniziai a farmi strada nella sua mente.

Quanto fumo... quanto dolore.

"Svegliati Bella! Svegliati, non lasciarli vincere!" urlai dentro di lei, quasi ringhiando.

Leyla spalancò la porta della stanza e ci venne incontro. Le poggiò le mani sulle tempie e si concentrò per calmarla, per manipolare le sue emozioni.

- Povera piccola... - disse lei, vedendola in quello stato. Ricoperta di sudore e lacrime.

- Avanti, Isabella, combattili - la implorai in preda alla rabbia.

Lei ansimò poco dopo, quando anche Kore ed i gemelli ci raggiunsero, seguiti da Anwar. Grazie a dio, si era svegliata, ed i suoi occhi erano tornati ad essere meravigliosamente chiari.

Mi accorsi che era ancora tra le mie braccia, ma non feci nulla per impedirglielo. Ci guardò a lungo, poi iniziò a piangere.

- Sarà sempre così? - chiese in preda alla disperazione.

Leyla la calmò ancora una volta. Ringraziai con tutto me stesso il potere delle sue abilità.

- No, lo risolveremo, te lo prometto - dissi in un sussurro forse un po' troppo vicino al suo orecchio.

L'adagiai sul letto e mi alzai.

- Potete andare, non torneranno, non lo fanno mai con la luce del sole - spiegai, osservandolo sorgere in lontananza.

Loro mi assecondarono non prima di rassicurare Bella che avrebbero fatto di tutto per poterla aiutare.

Che essere fragile e bisognoso d'amore mi aveva portato il destino... me ne prenderò cura, con tutto me stesso.


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