Capitolo 22

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- Si può sapere che ti è preso? - chiesi, quando Kane si calmò poggiandosi al bordo del letto della nostra stanza. Il suo respiro era ancora affaticato dalla lotta, ma il suo corpo così come quello di Hysaac ne era uscito illeso.

Cercai di entrare nella sua mente, ma come al solito incontrai un muro.

- È stato per quello che ha detto? Solo gli stupidi cedono alle provocazioni - lo ammonì.

Lui alzò il viso per guardarmi. Stranamente lo fece con disprezzo, e quella constatazione mi colpì come un pugno nello stomaco.

- No Bella, non è stato per quello che ha detto. È stato per quello che hai pensato! - mi urlò contro.

Stentavo a credere alle mie orecchie.

- Che cosa? Sei impazzito? Credi mi sia piaciuto formulare quel pensiero? -

Gli presi il viso tra le mani e cercai di convincerlo. Sentì le lacrime scendermi dagli occhi, il mio orgoglio era gravemente ferito...

- Che ti sia piaciuto o no, lo hai fatto - disse lui, guardandomi adesso con occhi diversi.

- Si Kane l'ho fatto, è vero - lo sfidai - ma se sei stato nella mia testa, saprai anche che il solo immaginarlo mi ha messo i brividi! È stato lui a portarmi a pensare a quello, e l'ho odiato credimi... -

Rievocai la mia reazione nella mente e lui sembrò scuotersi. Si calmò del tutto finalmente.

- Non c'è nessun altra persona sulla faccia della terra che vorrei al mio fianco... se non te. L'unico con il quale vorrei addormentarmi la notte e svegliarmi poi al mattino... con cui vorrei fare l'amore una vera volta nella vita... davvero non capisci? -

Quella rivelazione fu fin troppo profonda e sincera per impedire alle lacrime di scendere.

"io ti amo" pensai silenziosamente.

Mi avvicinai a lui e mi sedetti sulle sue gambe cavalcioni. Poggiando una mano sul suo cuore, mi accorsi che batteva ad un ritmo incontrollato.

Kane

Lei mi amava... nessuna donna prima era stata capace di farlo, di vedere il buono oltre l'apparenza. Nemmeno la mia stessa madre...

Sulle mie gambe, si accavallava un dono prezioso, ed avrei dovuto prendermene cura, per sempre.

Con le lacrime ancora agli occhi, Bella iniziò a spogliarsi. Indossava un vestito blu corto sul ginocchio, le bastò sollevare la gonna per rivelare l'intimo di pizzo grigio che nascondeva.

L'aiutai a liberarsene.

La mia donna aveva lo sguardo da bambina cresciuta troppo in fretta, e le necessità di una persona avida d'amore. Glielo avrei dato, finché avesse voluto.

Presi il suo viso tra le mani e la baciai fino a toglierle tutto il respiro. Mi piaceva baciarla, le sue labbra erano calde e morbide... chissà se lo fosse stata anche la sua intimità. Presto lo avrei scoperto.

Lei iniziò ad insinuare le sue mani sotto la mia maglietta, sopra l'addome, esplorandone ogni centimetro. Mi tolse la maglia, ed io la sollevai capovolgendola, mettendola sotto di me.

Il suo respiro già si fece più ansimante, desideroso di avere di più.

Adoravo il modo in cui il suo corpo m'ipnotizzava. Il suo seno era perfetto, il ventre magro e liscio...

Mi liberai dei jeans e delle scarpe, e la ricoprì con il mio corpo nudo.

Lei sussultò quando sentì quanto fossi pronto per riceverla.

Le baciai il collo, passando la lingua prima sui lobi delle orecchie poi, vicino la spalla. Successivamente le tolsi il reggiseno, e presi i suoi capezzoli tra i denti.

- Mmm... Kane, è così bello... - disse, mugolando. Gemendo, ansimando.

La sua mente era come un vulcano pronto ad esplodere. Le immagini di noi erano l'unica cosa che vedeva, e questo mi appagò.

Scesi con le labbra giù sul suo ventre, baciandola piano. Passai la lingua anche sopra il suo ombelico, facendola ridere leggermente.

Amavo il modo in cui i suoi gemiti si mischiavano ai miei, ed amavo il suo sapore delicato ma afrodisiaco allo stesso tempo.

Non potevo più aspettare, dovevo assaggiarla meglio.

Le tolsi gli slip sollevando un po' i suoi glutei sodi, lei sembrò irrigidirsi, così la guardai.

"rilassati piccola" le chiesi, e lei subito si lasciò andare.

Baciai il suo basso ventre e poi scesi ancora, giù nei meandri più profondi del suo essere e del suo piacere.

La mia lingua incontrò la sua intimità e lei sussultò ancora, come attraversata da una scossa elettrica.

Era calda e pronta per me, ed il suo sapore era perfetto. Quando iniziai a muovermi, i suoi gemiti crebbero, ed il suo bacino iniziò a muoversi con me. Era così morbida...

Bella

- Non smettere mai - piagnucolai, implorando il mio uomo di avere più piacere. Era possibile? Ne avevo già in abbondanza.

Il modo in cui i suoi occhi mi fissavano mentre la sua lingua esperta si faceva strada dentro di me m'imbarazzò più di ogni altra cosa. Avevo lasciato cadere ogni difesa mi fossi mai costruita con lui.

- Kane io sto per... - ero sul punto di venire, quando lui si fermò di colpo.

"non così, amore mio" mi disse.

Non so se fu per quelle parole, o per il fatto che sollevandosi il suo pene sfiorò la mia clitoride ma mi sentì completamente in estasi, come sotto l'effetto di una droga.

Lui baciò ancora il mio corpo, poi si avventò sulle mie labbra, mordendole, stuzzicandole, con una foga senza precedenti.

- Non posso più aspettare, dammi tutto - e sperai che quel lamento sussurrato al suo orecchio potesse convincerlo ad entrare finalmente dentro di me.

Lui sorrise piano e poi, mettendo una mano fra noi due, fece entrare la sua erezione nel mio corpo. Fu la sensazione più appagante che avessi mai ricevuto in vita mia. Mi sentì talmente piena, talmente in pace, ed allo stesso tempo su di giri, che delle nuove lacrime iniziarono a bagnarmi gli occhi.

Poco dopo, lui iniziò a spingere, ed ogni spinta equivalse ad un gemito da parte mia, mentre dentro di lui sembrava quasi che un leone stesse impazzendo per uscire fuori.

La sua voce roca mi riempì le orecchie e le mie mani cercarono i suoi capelli, le mie labbra le sue...

Le sue mani invece mi afferravano i glutei, come se con quel gesto potesse farsi ancora più strada dentro di me. Una spinta, un'altra ancora... c'ero quasi... lo sentì emergere dalla punta dei piedi fino alla mia stessa mente...

Urlai per la forza con cui quell'energia sessuale mi travolse. Kane lo fece insieme a me, e ci lasciammo cullare dal più intenso degli orgasmi, provato insieme fino all'ultimo briciolo.

- Kane... - accarezzai la sua schiena quando si abbandonò sopra di me, sorridendo come una bambina.

Un momento! Kane ed io non avevamo usato nessun tipo di precauzione, avrei dovuto pensarci...

"noi non possiamo procreare Bella" mi disse lui.

In un certo senso, quella rivelazione mi provocò un vuoto allo stomaco.

"capisco..."

- Non mi sono mai sentita meglio in vita mia - ammisi in tutta sincerità, giocando con i suoi capelli che mi solleticavano il viso.

- Era quello che speravo di farti provare... - disse lui, tirandosi su, spostandosi sul lato al mio fianco.

- E ci sei riuscito... anzi... in realtà forse dovresti provare ancora... ed ancora... e ancora! - scherzai.

La sua risata mi scosse l'anima, finalmente... avevo trovato quello che cercavo.


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