|| HAYES ||

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sono sempre stata una ragazza sola, circondata da gente falsa ed opportunista. fino a quel giorno. quello che mi cambiò completamente la vita. non sapevo se fosse stregoneria o altro, ma successe.
era una strana giornata piovosa, il cielo grigio donava un'aria tetra alla città.
<<Hayes, mi abbracci?>> gli chiesi.
lui, con la sua altezza imponente, si alzò e mi circondò le spalle, raggiungendomi davanti alla finestra.
lui per me era tutto, l'unico con cui potevo dire le mie cose senza essere giudicata, colui che mi guidava nella strada giusta. lui per me era ciò che non avevo mai avuto. anche se non lo possedevo veramente. Hayes era frutto della mia immaginazione. sin da quando ero bambina giocavo con lui, poi, crescendo e capendo da quale gente ero circondata, lo feci restare.
guardai un disegno attaccato alla parete. esso ritraeva me e lui, al tramonto in riva al mare.
<<ti ricordi quello? lo disegnai quando eravamo andati al mare tre anni fa..>>
<<sei sempre stata bravissima a disegnare>>
<<non esageriamo..>> ridacchiai e lui mi baciò dolcemente la testa.
non so come fosse possibile, ma riuscivo a sentirlo veramente, la sua voce, il suo calore..
<<stasera, se non piove, esci con Amy?>> chiese Hayes.
Amy è la mia migliore amica, la mia unica amica. tutte le sere ci ritroviamo e passeggiamo per la città e, a volte, per il parco.
<<sì, tu cosa fai? vieni con noi?>>
<<non so, penso che andrò con i ragazzi... se non ti dispiace..>>
<<no no, tranquillo.>>
sorrisi e lui posò le sue labbra sulle mie. lo strinsi forte e lui ricambiò l'abbraccio.
mentre mi stavo preparando, Hayes uscì di casa, dirigendosi a casa dei suoi amici.
io ed Amy ci trovammo sotto ad un porticato nel centro della città.
iniziammo a camminare, parlando del più e del meno.
ci dirigemmo verso il parco, tra le strade illuminate dai lampioni.
soffiava un leggero vento estivo, seguente al temporale di poco tempo prima. i viali del parco erano asfaltati così, nonostante avesse piovuto, potevamo camminarci.
era un luogo deserto, le uniche anime in quel vuoto erano le nostre. anche se ero sicura non fossimo sole.
continuando a camminare, ci imbattemmo in una figura a me troppo familiare.
mi persi nei suoi profondi occhi azzurri, scrutai le sue labbra, che a guardarle sembravano morbidissime.
girai la testa, per continuare a guardarlo, mentre lui faceva lo stesso.
qualche passo più avanti, scossi la testa, incredula di ciò che avevo visto.
<<stavolta era vero. l'hai visto anche tu.>> dissi, con la voce tremante.
<<eccome, ed era pure bellissimo!>>
ridacchiai per il suo commento.
<<non può essere vero... Hayes è inventato..>>
i suoi occhi, i quali mi guardavano come se mi avesse persa e poi ritrovata, rimasero impressi nella mia testa per giorni.
già lo ero, ma, dopo questo, pensavo di essere diventata completamente matta.
Amy mi aveva invitata ad una festa a casa di una sua amica ed io accettai, ma Hayes non volle venire.
anzi, Hayes era un po' di giorni che non si faceva vedere. come se la sua anima, ciò che mi apparteneva, avesse trovato un'altra casa.
mentre mi preparavo per andare alla festa, Amy mi chiese il parere sul suo vestito, mandandomi una foto. le risposi velocemente, per poi tornare a vestirmi.
optai per un vestito nero, accollato, con il colletto bianco, che ricadeva morbido sui fianchi.
avrei voluto che Hayes fosse stato lì con me, che avesse fatto i suoi soliti commenti da pervertito. ma me li potei solo immaginare. ma immaginare davvero.
ero pronta, uscii di casa, sospirando, ad aspettare Amy.
arrivammo alla festa, appena varcammo la soglia della casa, notai tutte le persone che odiavo di più.
alcuni ragazzi ubriachi fissavano me ed Amy, ma li ignorammo.
mi guardavo intorno, spaesata, alla ricerca dello sguardo che mi faceva stare bene.
<<ma... Hayes è qui?>> mi chiese Amy, in imbarazzo.
scossi la testa, abbassandola.
<<va tutto bene?>> mi posò una mano nella spalla ed io scossi la testa, di nuovo.
ci recammo nel retro del giardino, dove iniziammo a parlare.
<<e da quel momento, non lo vedo più. nonostante ci provo, nonostante i miei sforzi, adesso posso solo immaginarlo, ma per davvero.>>
Amy sembrava dispiaciuta, sapeva quanto ero legata ad Hayes, nonostante non fosse nemmeno reale.
<<tutto si risolverà, tranquilla>> mi rassicurò.
l'abbracciai e tornammo dentro.
<<guarda, è arrivata l'asociale con la sua amica stupida!>> rise Helena alle mie spalle, intendendo me ed Amy.
feci finta di nulla, continuando a bere.
<<fa finta di nulla, se no si metterebbe a piangere... povera...>>
non potei resistere ancora, mi girai di scatto e le rovesciai il mio drink addosso.
<<ti ignoravo perché io non parlo con le puttane.>> le risposi a tono, era da tanto che desideravo farlo, ma solo ora è arrivato il coraggio.
la ragazza, con il vestito fradicio e il trucco colato, corse al piano di sopra urlando.
si formò un ghigno sul mio volto, mentre Amy era piegata in due dalle risate.
salii ai piani superiori, arrivando alla terrazza.
il cielo era bellissimo, le stelle lo illuminavano, ognuna dandogli tutta la luce possibile, ma lui si perdeva solo nella luce della luna.
vidi, poi, due ragazzi, erano in piedi davanti alla ringhiera, si stavano baciando.
ma quei capelli, quegli occhi e quel sorriso chi se li scorda?
rimasi sulla soglia della finestra, ad osservarli. non riuscivo a capire se era tutto immaginario o meno, tanto ero scossa.
"io non sono come gli altri. io ci sono e ci sarò sempre."
me lo ripeteva sempre, quando ero triste o giù di morale, lui mi ripeteva questa frase, la scrivemmo su una panchina al parco, ma, la cosa più triste, è che io ci credevo.
io ero una delle tante stelle che gli davano luce e non sarei mai stata la sua luna.
alla mia destra, notai una porta, entrai al suo interno e mi ritrovai in una stanza con una vetrata bellissima.
da quando era scomparso, ero diventata più forte, come se adesso fossi pronta a tutto.
mi persi nel guardare il parco che dava sulla vetrata. le stelle riflettevano la loro luce, il cielo era buio, spento, come se la luce di tutte le stelle non bastasse a farlo brillare del tutto. ed io, mi sentivo esattamente come il cielo.
la porta si aprì, non fece rumore ma lo notai dal riflesso sul vetro.
<<dovremmo farti un monumento, per le cose che hai detto a Helena!>>
la voce era familiare, non mi spaventò molto.
decisi di non voltarmi, rispondendo semplicemente <<grazie.>>
<<perché sei così fredda?>> mi chiese.
<<perché ti stavi baciando con una e ora vieni da me?>>
scocciata, mi girai. la sua voce era inconfondibile.
<<in realtà io..>>
<<no, Hayes! ti ho visto!>>
lui si avvicinò e mi fece appoggiare al vetro.
<<te lo sei immaginata. io stavo cercando solo te.>>
<<ma tu sei frutto della mia immaginazione!>>
il ragazzo sorrise, per poi avvicinarsi ulteriormente.
<<non più, principessa..>>
le nostre labbra si incontrarono e, finalmente, sentii il suo calore. era una sensazione nuova, per me.
certo, non era il primo ragazzo che baciavo, ma era la prima volta che baciavo Hayes. il vero Hayes.
mi stringeva per i fianchi, mentre io tenevo le mani sul suo petto.
<<non pensavo esistessi davvero..>> confessai, quando ci staccammo dal bacio.
<<potrei dire la stessa cosa..>>
lo guardai stranita e lui mi raccontò la sua storia.
<<sin da quando ero piccolo, immaginavo di avere una fidanzata che abitava nello stato del Mississippi, come te, che aveva le tue sembianze, che aveva il tuo stesso carattere. tre settimane fa mi sono trasferito qui, con ancora la speranza nel cuore di trovarti. poi ho conosciuto Amy e mi ha parlato di te. appena ho visto una tua foto mi sono sentito a casa. ho detto ad Amy di non parlartene per farti una sorpresa. io.. non so come sia possibile, ma ti amo da sempre.>>

spazio autrice

scusate il ritardo ma ho avuto un sacco di impegni e quindi qualche problema ad aggiornare..
spero comunque che vi piaccia, scrivete cosa ne pensate della storia nei commenti e votatela! mi raccomando, l'ultimo che lascia il suo voto incontrerà Hayes😏
ahahah
tutto l'amore. G

MAGCON ||immagina - storie breviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora