eravamo in campeggio da ormai due giorni e stavamo tutti seduti attorno al fuoco, mentre Jacob cantava, accompagnato dalla sua chitarra. le note della mia canzone preferita entravano melodicamente nelle mie orecchie, provocando scosse di brividi in tutto il mio corpo.
Jacob, arrivata la parte della canzone che preferivo, si girò a guardarmi e sorrise, sapendo quanto amavo questo brano.
gli sorrisi anche io, arrossendo.
appena il pezzo finì, tutti applaudirono e si congratularono con Jacob, chiedendo un'altra canzone.
allora lui decise di cantarne un'altra ed iniziammo tutti a canticchiarla e a ballare maldestramente.Jacob andò poi a posare nella sua tenda la chitarra, così si allontanò dal gruppo.
<<Vai da lui! coraggio!>> mi incitarono le mie amiche, che sapevano quanto amavo quel ragazzo.
allora mi feci un po' di coraggio e mi diressi verso la sua tenda.
ma ciò che vidi non fu altro che una pura delusione: Jacob stava parlando con Melanie, la ragazza che più odiavo al mondo.
lei era alta, aveva i capelli sempre perfetti, un fisico da paura e degli occhi bellissimi.
il problema è che li usava nel modo sbagliato.
lei non aveva mai amato nessuno dei ragazzi con cui è stata, l'aveva fatto solo per fare del male a qualche altra ragazza. ed io non volevo permettere che succedesse lo stesso con Jacob.ma non sapevo veramente cosa fare, così il mio animo profondamente debole lasciò perdere e cambiai direzione, camminando verso la mia tenda. una volta all'interno di essa, presi la felpa nera che avevo lasciato sopra il mio sacco a pelo e me la infilai.
sul mio volto non osava comparire un sorriso, nonostante quegli sguardi e quei sorrisi durate l'esibizione di Jacob. era come se la mia mente li avesse dimenticati. sentivo che sarebbe andata male anche con lui.
quello che non sapevo era che Melanie aveva convinto Jacob a farsi avanti con me, ma lo scoprii soltanto tanto tempo dopo, quando lei si rivelò molto diversa da come pensavo fosse.
mentre chiudevo la cerniera della tenda, mi cadde il telefono dalla tasca.
<<questo deve essere tuo>> disse Jacob, raccogliendo il telefono e porgendomelo.
<<oh, grazie mille>> gli risposi, sorridendo.
<<senti... a me non va molto di tornare dal resto dei ragazzi...>> iniziò
solo a quelle parole il mio cuore batteva fuori dal mio petto.
<<andiamo a fare una passeggiata?>> chiese poi, sorridendo e grattandosi la nuca.
<<sempre se ti va, ovviamente>> aggiunse, un po' imbarazzato.
io ridacchiai e accettai la sua proposta: non potevo chiedere di meglio!
stavamo camminando per il sentiero che porta alla spiaggia, lontano dal posto in cui c'erano gli altri ragazzi. tirava un vento fresco, così rabbrividii per qualche istante.
Jacob lo notò e si strinse a me, cingendomi le spalle con un braccio. allora, ricambiai l'abbraccio, avvolgendo la sua vita con il mio braccio.
d'improvviso, quella brutta sensazione che avevo prima, svanì: sentii invece un fuoco accendersi tra di noi, un filo che ci legava e che non poteva spezzarsi. in quel momento avevo riacquistato la speranza.<<oh dio! l'hai vista?>> gli chiesi eccitata, indicando il cielo dopo aver visto una stella cadente.
<<cosa?>> mi domandò poi lui.
<<una stella cadente!!>>
<<esprimi un desiderio>> mi invitò Jacob, fermandosi e posando le mani sui miei fianchi.baciami. baciami, ti prego.
iniziai ad alternare il mio sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra, leccando le mie di tanto in tanto e lo stesso faceva lui.
lentamente si avvicinò e le nostre labbra erano ormai talmente vicine che si stavano sfiorando.
subito dopo poggiò le sue labbra sulle mie e da quel momento, pensavo stessi sognando.
avvolsi le mie braccia attorno al suo collo, mentre lui teneva le mani sui miei fianchi, facendole lentamente scendere verso il fondoschiena.
ci staccammo e non potemmo fare a meno di sorridere.
<<non pensavo che i desideri si avverassero così in fretta.>> ammisi, per poi continuare a baciare Jacob.
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MAGCON ||immagina - storie brevi
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