L'arena prende vita

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Quella notte la passamo nella giungla. Io e Peeta avevamo il primo turno d guardia, mentre gli altri riposavano. Finalmente avevo il tempo per stare sola con lui, era da un pò  che lo desideravo, eppure sembrava essere tornati come tanti anni fa. Amavo quando cercava di proteggermi, ma come ben sapevamo entrambi, ero io che dovevo salvare lui, anche questa volta. Lui era il genitore perfetto per i nostri figli.
Lui si avvicinò a me, mi abbracciò e rimase al mio fianco per tutta la durata del nostro turno. Mi mancavano le sue braccia, il suo affetto e il suo essere protettivo nei miei confronti. Il silenzio tra noi era ciò di cui avevamo bisogno, ci conoscevamo fin troppo bene per proferire parola. Il caldo non calava nemmeno di 2 gradi, mi domandavo come facevano gli altri a dormire. Io per conto mio, avevo perso il sonno da anni a dietro. Tutto taceva, quando improvvisamente non si udivano nemmeno il suono degli animali notturni. C'era qualcosa che non andava in quel silenzio improvviso, qualcosa che conoscevo fin troppo bene. Mi alzai dal mio posto di guardia, e svegliai Peeta.
- Kat? Che succede?-
- Ascolta- Rimasimo in silenzio per qualche secondo.
- Io non sento niente.-
- Appunto, c'è troppo silenzio-
Peeta si alzò, si strofinò gli occhi assonnati e si guardò intorno. Quel silenzio diffondeva un misto di paura in entrambi. Decisi di svegliare gli altri, come sempre Johanna non aveva nessuna intenzione di alzarsi, ma con l'aiuto di Ryan si alzò in fretta e furia. Gli mise una foglia dentro l'orecchio e ci giocò per qualche secondo.
- Che succede?- Haymitch teneva gli occhi chiusi, sembrava uno zombie in preda a un sonno eterno.
Il terreno inizio a tremare, gli uccelli presero il volo, gli alberi cadevano uno ad uno come pedine di domino, tutto intorno all'arena si alzò un campo di forza, che si chiuse a cupola. Katniss e gli altri andarono verso la parete che gli chiudeva nell'arena. Ma a due metri prima, vennero sbalzati in dietro con una scarica elettrica così potente, da far perdere i sensi per fino a un rinoceronte. Il panico divenne maggiore quando dal cielo si aprì un enorme schermo con il volto della Snow.
- Bene, bene! Ecco la ghiandaia. Sapevo che ti avrei trovata nell'arena. Anche se mi domando, perché cercare rifugio proprio nel posto che più odi.-
Katniss guardava quella ragazza, così giovane e al tempo stesso così terrificante. Quello sguardo freddo, come se i suoi occhi, non avessero un'anima. Aveva la stessa età di Katniss quando partecipò ai suoi primi hunger games.
- Sai, speravo di trovarti- Disse la giovane Snow, con un sorriso smagliante e continuò.
- È da tempo che desideravo ardentemente parlare con te!-
- È di grazia, cosa ti spinge a tanto?-
- Ho delle domande per te, ma non è necessario che te le faccia in questo momento. Te le farò solo se...- Il sorriso le si spense sulle labbra, e il suo sguardo divenne ancora più terribile. -Solo se sopravviverai a questo nuovo, Hunger games!-
Lo schermo si spense,  gli altri rimasero ancora a quadrare il punto in qui la Snow era scomparsa. Il nostro incubo stava per avere inizio, speravo con tutta me stessa che i miei figli e mia madre fossero al sicuro. Tirai un urlo di rabbia contro il cielo, lanciai una freccia così in alto, che andò a sbattersi contro il campo di forza. Cina e Peeta cercarono di calmarmi. Anche Johanna, che nonostante tutto aveva superato il trauma del passato, si butto a terra, si ranicchio ai piedi di un albero tenendosi la testa tra le mani. L'idea di nascondersi nell'arena, all'improvviso divenne un vero incubo. Il terrore sbuccava incessantemente sotto i nostri piedi. Enormi squarci si crearono nel suolo, dando  vita mostri orribili e disgustosi. Ogni uno impugnò la propria arma, eravamo pronti a combattere, ma ciò che fuori usci dal sottosuolo ci fece cambiare idea e corremo via sotto un'improvvisa pioggia di sangue. Era ancora buio, nella foga della corsa, io e gli altri ci ritrovammo graffi in quasi tutto il corpo. La visibilità andava sempre più peggiorando, quando una fitta nebbia inizio ad espandersi tutto intorno. Johanna, io  e Peeta ricordavamo bene cosa faceva la nebbia, così cercammo di cambiare direzione. Non sapevamo dove stavamo andando, ma avevamo alle costole anche gli ibridi. Una freccia ogni tanto andava a segno ma le bestie non si fermavano, continuavano a inseguirci. Fu allora che Haymitch mi urlò  di lanciare una delle sue frecce esplosive.  Mi fermai di scatto, mi voltai inccocai la freccia, Peeta  e gli altri si buttarono institivamente a terra. Tutto intorno prese fuoco seguito da enormi esplosioni. Cinna rimase ferito, ma stava bene tutto sommato. Era la prima volta che metteva piede in un'arena. Fu Ryan a dargli una mano a rimettersi in sesto. Fermarsi li sarebbe stato un errore, e se l'intento della Snow era farci fuori, non avrebbe certo fatto alcuna fatica.  Quando ci eravamo ripresi dallo stordimento dell'esplosione, ci accorgemo che aveva smesso di piovere sangue, ma i nostri corpi erano rossi. Johanna era furibonda.
- Di nuovo? No! Di nuovo no!-
Haymitch fece per calmarla, ma era impazzita. Con il pugno alzato al cielo maledisse Capitol City e la Snow. Johanna aveva sempre avuto questo difetto è al tempo stesso pregio, di dire sempre ciò che pensava. Con il passare degli anni, non era mai cambiata questa parte di sé.
- Volete la guerra? E guerra sia!-
Peeta staccò una grossa foglia da una pianta, e inizio a togliersi il sangue dalla faccia. Lo fecero anche gli altri ed io, quando fummo per modo di dire, puliti, fu allora che ci ricordamo della nebbia. L'avevano seminata, ma di poco. La nostra sosta per ripulirci non durò molto a lungo. La nebbia era arrivata a pochi metri da noi, quindi riprendemo di nuovo a correre. 

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