Una morte innaspetatta.

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Mai avrei immaginato di incontrare mia sorella. Una parte di me desiderava stringerla forte e dirle che nessuno più le avrebbe fatto del male. L'altra invece doveva farsi forza e ucciderla. Perche lei non era la mia Prim, era un burattino nelle mani della Snow. La mia rabbia montò quando vidi cosa lei era diventata, mai Si sarebbe permessa di rispondere a Peeta in quel modo. Non lo fece nemmeno quandi al 13esimo distretto Peeta fu Bloccato nel letto con delle cinghie. Lei si era avvicinato a lui, nonostante tutto gli parlava con dolcezza.
Ora dovevo vedermela con il mio passato, e ciò aumento an ora di più il mio malumore. Tornati dagli altri dovetti farmi forza e raccontare loro del mio incontro con mia sorella. Ma qualcosa mi blocco, ero certa che prima o poi tutto lo stress, paura e rabbia si sarebbe accumulato fino a dimenticare chi ero. Mi scesero le lacrime in un pianto disperato. I Miei compagni dopo aver sentito il racconto di Peeta rimasero distrutti. Tutti ricordavano Prim, la amavano, anche per loro fu uno shock. Mi lasciarono sfogare, fino a quando mi ritrovai in piedi ad asciugarmi le guance dalle lacrime. Haymitch mi passò arco e frecce, ci stavamo preparando alla battaglia. Nessuno osò farmi domande, ogni uno sembrava perso nei propri pensieri, dovevano fare il conto con il passato quanto me. prima che il sole stranamente tramontasse ancora, eravamo pronti per la battaglia. Peeta aveva dei pugnali e una spada, Haymich sembrava non volersi staccare dal suo bastone, disse che gli sarebbe stato utile per combattere ma non solo, se sarebbe sopravvissuto sarebbe stato il bastone della sua vecchiaia. Ryan aveva una lancia mi domandavo come faceva a spostarsi sugli alberi a grande velocità con quell'arma cosi ingombrante. Jhoanna aveva con se una varieta di pugnali a doppia lama. Disse che fu costruite dal miglior fabbro di Capitol City. Io invece avevo il mio inseparabile arco costruito da Beetee. Eravamo pronti. Non c'era un punto di incontro con i nostri nemici, ma una cosa era certa, dovevamo evitare di farci ammazzare e l'unico modo era stando uniti. Scendemmo lungo il sentiero, dovevamo raggiungere la spiaggia. Pochi di noi sapeva nuotare il migliore era sempre stato Finnick. Anche io non me la cavavo male, quindi potevo combattare anche nel bel mezzo del mare. Ryan andava in pelustrazione saltando da un albero all'altro. se vedeva qualche pericolo ci dava il segnale con un motivetto. Era un buon metodo per comunicare. Una volta lasciato il sentiero la nostra destinazione era oltre la foresta di rocce, dovevamo attraversarla. Era una vera e propria foresta, con alberi foglie ecc., ma era tutto di pietra e roccia. Per Ryan spostarsi in alto era un po difficoltoso. I rami degli alberi erano scivolosi o troppo spinosi. Decise di proseguire a piedi insieme  a noi. Fu la prima volta che Ryan mi sembrava più sicuro di se. Forse vedere di nuovo sua sorella gli ha dato più coraggio, più forza per affrontare il passato. Mentre camminavamo si avvicinò a me e mi disse:
- Katniss, hai parlato davvero con Prim?
Lo guardai per qualche millesimo di secondo, ma fui capace solamente di dire si con un cenno della testa. Non avevo molta voglia di parlarne, ma avevo un vago presentimento del perché me lo chiese.
- Prim ti ha riconosciuta?
- Si, sapeva chi ero.
- Hai provato a parlare con lei? A....a chiederle come stava?
- Capisco cosa intendi, no Ryan, non e la Prim che conoscevo. E come se nel suo corpo si fosse reincarnato una specie di automa.
- Un roboot?
- Se cosi lo vuoi chiamare. E come se la sua anima e tutto il resto fosse stato risucchiato dal suo corpo, lasciando solo la corazza esterna.
- Sarà dura vero?
- Cosa?
- Combattere contro di lei.
- Non sarà facile per nessuno di noi, ma dobbiamo pensare che non solo veramente loro, solo dei mostri creati da Capitol.
- Perché fare tutto ciò?
-Non ho idea, ma penso che sia per vendetta.
- Tu, hai provato a salvare mia sorella, le hai reso un grande onore, io non ho avuto il tuo coraggio.
- Non capisco di cosa parli.
- Ho visto sai? Quando era uscito il nome di Prim, hai preso il suo posto facendoti avanti. Ti sei offerta volontaria per morire al posto suo. Quando venne estratto il nome di Rue, rimasi fermo, incapace di riprendermi dallo shock. Non mi offrii volontario, avevo paura, forse ancora più paura di lei.
- Tua sorella era forte, coraggiosa. La conobbi nell'arena, ma gia durante gli allenamenti prima della dimostrazione privata davanti agli strateghi l'avevo inquadrata. Mi si strinsse il cuore vederla li, piccola e indifesa. Ma nel suo sorriso vedevo un cuore da leone.
- Sei stata una dono per lei.
- Ryan, penso che sia il momento che ti conbinca che quella non è Rue, ma una mostro.
- Mi stai dicendo che devo ucciderla?
- Un consiglio, la cosa più importante che puoi fare  è restare vivo.
- E cosi semplice?
- È impossibile.
Il nostro discorso si chiuse li, un pugnale mi sfiorò il viso lasciandomi un taglio nella guancia. Ryan si abbassò per evitare altri pugnali volanti. I nostri primi nemici erano davanti a noi, agguerriti e pronti ad ucciderci. Clove, Marvel e Gloss, erano davanti a noi e non muovevano un muscolo.  Scagliai una freccia ,contro il petto di Marvel, sembrava immune alle frecce. Con una mano si strappo la freccia dal petto, non perdeva nemmeno una goccia di sangue.
- Sono immortali?
Domando esterrefato Peeta.
- Siamo condanati, se non Si possono uccidere, vorrà dire che saremmo noi ad essere uccisi.
- Cercate di colpirli alla testa, e sopratutto, cercate di non farvi uccidere.
Detto ciò attaccamo i nostri nemici, erano veloci e impossibili da colpire. A rendere ancora pii difficile la battaglia, si aggiunsero anche le scimmie. Avevamo troppi nemici contro ed eravamo solo in 5. Scagliavo una freccia dietro l'alta, ma non colpivo nemmeno uno dei miei bersagli, veloci come il vento si spostavano evitando i nostri colpi. Mi voltai a guardare i miei compagni, Ryan lottava con Rue, forse era arrivata quando ero impegnata a scagliare frecce agli altri. Jhoanna lottava contro Clove, era Brava anche lei a evitare i colpi. Haymitch lottava contro Gloss, ogni tanto cadeva a terra, ma si rialzava senza alcuna fatica. Peeta combatteva contro Marvel, con una mano teneva il pugnale, e con l'altra cercava di abbattere il suo nemico. Io cercavo di dare una mano. Quando udii un urlo soffocante trovai Ryan a terra, sotto il peso di sua sorella. Mi diressi verso di lui ma mi fermò.
- Ryan, che intenzioni hai?
- E mia sorella, a lei ci devo pensare io!
- Sei ferito?
Non mi rispose, si volto verso di lei e buttò via la sua arma.
- Ma che fai?
- Voglio parlare con lei!
- Non è Rue, è un ibrido.
- È mia sorella!
Stavo per andare io a liberarlo quando venni bloccata da Finnick.
Ryan continuava a tenere le mani della sorella bloccate.
- Rue, sorellina sono io, sono il tuo fratellone.
- So chi sei, sei un codardo!
- Ma che....
- Hai preferito mandarmi a morire, invece che prendere il mio posto.
- Ammetto di aver sbagliatto, ma ora sono qui, e sto davanti a te per chiederti scusa.
-È troppo tardi, le s use non servono.
Finnick non si scopose, stava fermo li a fissarmi mentre masticava qualcosa. Se provavo a sposarmi in qualunque direzione, me lo trovavo davanti. Era li solo per tenermi impegnata in modo da non poter aiutare i miei amici.
Ogni uno si impegnava a combattere, con determinazione e coraggio. Ryan era quello più a rischio, ma dovevo Fare qualcosa, qualunque cosa, quando trovai il modo di liberarmi, Ryan era in piedi, con la sua stessa lancia conficata nell'addome. Di fronte a lui, sua sorella che ancora impugnava la lancia. Si volto verso di me e sorrise, come per dire che la prossima ero io. la sirena suono nel cielo, seguita dall'immaginazione di Ryan, con il suo nome e il numero del suo distretto. A sparizione della sua foto, sparirono anche i nostri avversari.
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