A caccia di Wiress

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I giorni passarono, nonsapevamo il motivo di quella tregua, ma pensavamo che la Snow cistava preparando una brutta sorpresa. Era strano vedere che in queipochi giorni potevamo riposare, Finnick mi racconto di come erasopravvissuto, Peeta iniziava a riprendersi pian piano. La vista diFinnick lo aveva sconvolto, ma era contento di vederlo ancora vivo eancora al nostro fianco per combattere contro Capitol. Decidemmo diispezionare la caverna, sapevamo bene che gli strateghi piazzavanotelecamere ovunque, e prima di attuare un buon piano, dovevamo esserecerti di non essere ascoltati o visti. Dato che era impossibile nonavere telecamere ovunque, con delle grosse pietre decidemmo didistruggerle. La profondità della grotta era così buia chefaticavamo a camminare o a scovare telecamere. Prendemmo della legnaall'esterno per fare un fuoco, la grotta era fredda e umida, l'odoredi muffa era cosi forte da riempirci i polmoni. Non avevamo moltotempo, sapevamo che presto ci avrebbero attaccati quindi dovevamotrovare un piano per evadere dall'arena. Finnick conosceva ogni mossadegli strateghi, conosceva gli ordini che era stato impartito agliibridi quindi sapeva come contrattaccare. Ci fecce una mappadell'arena, sapeva quale era il suo punto debole. Il problema eraarrivarci senza essere scoperti. Ciò checi impressionò fu la pausadagli attacchi, Finnick disse che molti abitanti di Panem erano inconflitto contro Capito, che forse un'altra ribellione aveva portatouna guerra ancora più grossa della prima. Perfino i cittadini diCapitol si erano messi contro la Snow e contro i pacificatori. MAquello fu l'ultimo dei nostri problemi. Peeta era ancora inconvalescenza, era la cavia migliore per ogni uno di noi, sarebbestato lui il nostro salvatore. Il problema era quello di doverrecitare per la seconda volta durante gli Hunger Games, la prima fquando io e Peeta dovevamo fingere di essere gli amanti sfortunati,ora dovevo recitare la parte della vedova. Le telecamere ormai nonerano un problema, Mio marito sapeva come mimetizzarsi in qualunqueambiente in cui si trovava. Sarebbe arrivato nel punto più debole eavrebbe fatto scoppiare il campo di forza che ci teneva imprigionati.Il problema era trovare il modo per arrivare a distruggere il campodi forza. Beetee era la nostra unica via d'uscita. Sta volta il miomentore non poteva aiutarci, era bloccato con noi, quindi dovevamofar arrivare dei messaggi segreti a Beetee, in modo da farci mandareil materiale necessario dagli sponsor. Doveva solo convincere la Snowche ogni tributo aveva bisogno di un mentore all'esterno dell'arena,in modo poi da farci avere il necessario. Finnick ci disse che Beeteeera diventato lo scienziato migliore di tutta Panem, e che nutrivaper me e Peeta un legame cosi forte da non tradirci mai. Non mistupiva se l'amico di cui ci aveva parlato fosse proprio lui, cheavviso annie che era ancora vivo, ma non fecce alcun nome per evitaredi metterlo nei guai. Una volta Beetee mi spiego del campo di forzache ci separava dagli strateghi, era un modo per evitare che gliarrivasse qualche altra freccia vicino al viso. Mi venne in menteWiress, la consideravano una svitata, ma sarebbe stata la nostra viadi comunicazione con lo scienziato svitato, il suo più grande edunico amico. Era arrivato il momento di andare a caccia, ma non acaccia di cibo, ma bensì a caccia di di tributi ibridi. Jhoanna, ioe Finnick ci dovevamo preparare per uscire dalla grotta, nel fratempo Haymitch e Peeta dovevano preparare la sua tomba. Io in quantovedova disperata per la morte di mio marito, per le troppe feriteriportate dal volo nella cascata, sarei andata a cercare Wiress.Dovevo trovare il modo di essere ancora più convincente della primavolta, non sarebbe stata una passeggiata. Jhoanna dovette sudarecento camicie per rendermi addolorata e arrabbiata. Quando finalmentearrivò il momento di uscire dalla grotta, mi voltai verso Peeta, loabbracciai osi forte che mi semrava di entrare dentro il suo corpo.Potevo sentire il suo cuore battere, le sue bracciano erano cosirassicuranti che per poco non mandai in fumo il nostro piano. Fu luiche mi convinse a non mollare, e prima di lasciarmi andare mi baciòcome se fosse l'ultima volta che ci saremmo visti. Misi lo zaino inspalla, non avevo molto, solo una corda e una borraccia condell'acqua. Il cibo lo dovevo procurare una volta fuori perchèquello che ci era rimasto lo avevamo lasciato a Peeta e Haymitch.Usciti dalla grotta ci sorpresa il buio totale, nel cielo non siintravedeva nemmeno una stella, con delle specie di fiaccole ciinoltrammo nella foresta. Finnick davanti e noi dietro. Conoscevabene l'arena quindi sapeva quale direzione prendere. Avevamo decisoche non ci saremmo fermati durante la notte, giusto qualche sosta perriprendere fiato. Tutto era troppo calmo, troppo taciturno. Nessunmovimento di foglie, o un lieve vento, nessun rumore di qualsiasianimale vivente, come se il mondo si fosse fermato. Era strano chenemmeno la presidentessa si fosse fatta viva. Qualcosa al di fuoridell'arena aveva tolto l'attenzione su di noi e fu quella l'occasione migliore per attuare il nostro piano. Gli ibridi eranotutti fermi dietro una radura, come roboot che aspettavano l'ordinedi muoversi o attaccare. A noi serviva un solo tributo tra loro, ilproblema era che tutto era troppo semplice. Eravamo arrivati senzaessere attaccati, senza che nulla ci fermasse. Poteva essere unatrappola, ma Wiress ci serviva. Jhoanna aveva deciso di andare leiavanti, di prendere Wiress e portarla da noi. Le disse che era unafollia, che poteva cadere in una trappola. Ma lei obbiettò ed iodecisi di lasciarla fare. Nella sua spavalderia ero certa che nelprofondo aveva un minimo di paura, ma prese un bel respiro e andò aprendere la nostra preda. Camminava a passi leggeri e silenziosi,nessuno di loro si era accorto di lei, quando si avvicinò abbastanzaalla nostra preda, le mise una mano sul polso e la trascinò pianpiano fino a dove eravamo nascosti. Wiress non ci attacco, ci sorissecon lo sguardo perso nel vuoto, non le si vedevano le pupille, ma delsuo essere svitate non aveva perso niente. Tic tac, era ciò chediceva senza sosta. Tic tac, tic tac. Quando per la prima volta dissecosì, ci fece capire che eravamo in una arena a forma di orologio.Ora quel tic tac non aveva più importanza. Tornare indietro nellagrotta sarebbe stato un rischio, avremmo fatto saltare la nostracopertura, quindi l'unico posto dove potevamo fermarci era sullecolline. Finnick fece sedere Wiress a terra, si mise davanti a lei ele parlò come se stessa parlando con una persona vera e non con unibrido. Lei continuava:

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