LA FUGA

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Ero braccata da sei guardie, ovunque i miei occhi si posavano cercavano una via di fuga. Sta volta ero nei guai per davvero ed Haymitch non era certo d'aiuto. Stava ancora steso a terra senza muovere un dito, mentre sei armi puntavano la mia testa. Guardai dietro di loro, i miei compagni non si vedevano più, magari si erano nascosti, o semplicemente datti a gambe levate. Se fosse stato così almeno ero tranquilla perché non sarebbero capitati nelle mani del nemico. Ma ero certo che Peeta era lì, non se ne sarebbe mai andato lasciandomi nei guai. Ero certa che stava escogitando un modo per liberarmi. Speravo solo che non si facesse catturare anche lui. Abbassai l'arco e lo poggia a terra, aiuta Haymitch ad alzarsi da terra e ci fecero arretrare di tre passi. Era chiaro, non mi avrebbero uccisa, Gale e la Snow mi volevano viva, quindi al massimo avrebbero fatto fuori il mio mentore. Non mi piaceva tale situazione, dovevo fare qualcosa. D'improvviso un fischio si levò nell'aria. Una specie di motivetto che riconobbi subito. Era la melodia che Rue ed io usavano per comunicare attraverso le ghiandaie imitatrici quando eravamo nell'arena. Uno degli uomini si allarmò, abbassò il suo fucile e si guardò intorno. A quanto pare non si sentiva molto al sicuro.
Uno dei suoi compagni lo incito a stare in guardia, e di tornare a tenere gli occhi fissi su di me. Che aspettavano a portarci via? Da lontano si sentì dei passi, un uomo seguito da altre guardie si avvicinava a noi. Non riuscivo a riconoscerlo fino a quando non arrivo sotto la luce.
- Ciao Katniss, ci rivediamo ancora. -
- Gale, perché non mi sorprende? Non sei capace di catturarmi da solo, quindi usi i tuoi segugi contro di me? -
- Fai pure le tue battute, con me non attacca dovresti conoscermi-
- No, non ti conosco affatto, credevo di conoscerti, ma dopo la morte di Prim, ho capito cosa sei veramente!- Iniziai ad adottare un atteggiamento aggressivo, ma Gale non sembrava minimamente impressionato. Sorrideva con sguardo fiero, teneva i suoi occhi fissi sui miei.
- E così la Ghiandaia, la famosa, ragazza di fuoco, è stata rinchiusa in gabbia-
- Io non vedo nessuna gabbia, a meno che..., tu non abbia le allucinazioni. Vuoi vedere come vola davvero, una Ghiandaia Gale?
- Cosa? Che intenzioni hai?-
- Di scappare, e dovrai ancora cercare di catturarmi se ci riuscirai, altrimenti alla prossima, sarai tu a raggiungere l'inferno.- Tirai fuori una delle mie frecce esplosive, Gale la riconobbe all'istante. Ordinò ai suoi uomini di scappare, e ad una certa distanza si buttarono a terra per evitare l'esplosione. Io ebbi tutto il tempo di trascinare con me Haymitch, di raggiungere gli altri e darci alla fuga. Ci fermamo solo dopo che eravamo sicuri di non essere più inseguiti. Quando tocca terra con tutto il corpo, e ripresi fiato, iniziai a ridere, ridevo così tanto che non riuscivo a fermarmi. Gli altri mi guardavano stupiti, non capivano. Così, mi sedetti e gli spiega il perché.
- Beetee costruì questo arco appositamente per me, con esso anche tre tipi di frecce. Quelle bianche sono semplici, come tutte le altre, le gialle sono quelle infuocate e le rosse, beh, le rosse sono esplosive. Gale le conosceva, quando ho tirato fuori una di quelle rosse, credeva che mi sarei fatta esplodere insieme a lui. Quindi sono scappati per mettersi al riparo. Ma forse il nostro ex ribelle,  ricorda quanti dani causa un'esplosione. Si è buttato a terra ma la distanza di sicurezza che aveva preso da me, non gli sarebbe mai servita, se fosse esplosa davvero.- Peeta e Haymitch sapevano il perché non è esplosa, quindi non si scomposero.
- Ma non è esplosa, come mai? Una freccia difettosa?- Mi domando Ryan
- No, è finta. Non potrà mai esplodere. Quando fini la guerra contro Capitol, mi vennero sottrate le frecce esplosive e quelle incendiare, mi lasciarono solo quelle bianche. Così per precauzione, decisi di cambiarle colore, e devo dire, che ha funzionato alla perfezione.-
Dopo che ebbero capito, si complimetarono con me, Peeta razionò il poco cibo che avevamo, preferiva conservare le focacce con il pane che aveva fatto a casa di Chris e con un po di carne che avevano tra le provviste. Era dura ed essiccata, ma il sapore era accettabile. Peeta fece davvero del suo meglio, il pane era croccante con una morbida mollica dolce. Dopo mangiato decidemo di riprendere il viaggio, saremmo arrivati a destinazione prima del tramonto. Mentre proseguivamo ormai a passo lento, notai uno strano bosco distrutto, come se il fuoco avesse raso al suolo Ogni cosa. Sembrava molto famigliare, un posto cosi vicino e al tempo stesso così lontano dai miei ricordi. Fu Peeta a scuotermi dai miei pensieri silenziosi. - Kat? Tutto bene?-
- Peeta, io... io credo di essere già stata in quel posto-
- Non l'hai riconosciuto? -
- No, non saprei.-
- È l'arena, dei settantacinquesimi hunger games. - Ecco perché mi era così familiare- È lì che ho perso Mags, si era offerta volontaria al posto di Annie Cresta. Johanna venne caturata con Peeta, Wiress venne uccisa da Gloss. Era rimasto ben poco dell'Arena apparte la cornucopia, era ancora intatta, senza nemmeno un graffio. L'arena ha perso la maggior parte del suo aspetto: " Un orologio. Plutarch aveva ideato bene quell'arena, assomigliava tanto al suo orologio da taschino. Non potevamo sostare molto a lungo, ma il mio cuore mi suggeriva che era lì che dovevamo tornare. I miei compagni di viaggio non erano d'accordo, apparte Haymitch, lui era convinto che avevo ragione. Tornare nel passato era il modo migliore per conoscere bene il mio nuovo nemico.

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