centoventitré giorni

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Ashton non stava bene con la sua salute mentale. Ashton era diventato sempre più pazzo. Ashton ricordò.

La faccia di Hannah apparve fra le scintille. Lui corse fino a lei e dietro vide Zoe. Se Hannah avesse dato quel passo un secondo dopo... Si abbracciarono e la ragazza pianse nel petto di suo padre, Zoe si unì e Hannah si riempì con il suo profumo. Ashton le accarezzò i capelli e si ascoltò solo un rumore. Quello della bomba.

Quando trovarono la bambina, ancora respirava, ma molto debolmente. Lei diede una lettera ai dottori. Sapeva che sarebbe morta, ma l'unica cosa che diceva la sua faccia tranquilla era che era morta felice, perchè le ultime persone che aveva visto erano stati i suoi amati genitori.

Ashton strinse la lettera fra le sue mani. Non si sentiva pronto per leggerla. Forse non lo sarebbe stato mai.

Zoe aprì la porta. Si avvicinò lentamente, con la paura che Ashton esplodesse con rimproveri e colpe. Lui solo la guardò e notò che in quei bellissimi occhi nocciola, di cui era follemente innamorato, c'era solo dolore e ancora dolore.

-Potresti darmi solamente un abbraccio, Zoe?

Lei annuì con la testa e circondò con le sue braccia l'amore della sua vita. Lui pianse. Lei pianse.




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