capitolo 4

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-ma se io diventassi un vampiro poi, dovrei nutrirmi di sangue e quindi...dovrei uccidere delle persone

Lui mi guardò e con un sorriso mi rispose:

-non c'è bisogno di uccidere persone puoi semplicemente bere sangue animale ormai quasi tutti i vampiri lo fanno oppure mangiare dei normali alimenti, dopo la trasformazione ti sfamano lo stesso anche se molto meno di prima

-quindi non c'è bisogno di uccidere esseri umani, basta solo il sangue di qualche animale o alimenti normali

-esattamente

-e tu mi prometti che se io diventassi un vampiro tu resteresti al mio fianco per sempre?

Lui esitò qualche secondo e poi mi rispose:

-ovviamente, per te sarei disposto a infilarmi un paletto nel cuore

A quel punto io arrossi e lo guardai dritto negli occhi, poi, gli risposi:

-allora ve bene ma prima dobbiamo trovare un modo per non farlo scoprire ai miei genitori

-questo non è un problema perché fino a quando non diventerai maggiorenne non ho intenzione di trasformarti, per il momento voglio solo sapere se saresti disposta a farlo.

Io lo guardai con un'aria molto triste e gli domandai:

-ma perché? non vedo il motivo di aspettare l'anno prossimo per farlo

Lui iniziò a guardarmi negli occhi, erano lucidi come se stesse trattenendo le lacrime, in un certo senso mi piaceva questa sua parte perchè mi faceva capire quando stava male. Poi mi rispose:

-vedi una volta diventata vampiro desidererai solo due cose: la persona che ti ha trasformato in vampiro e il sangue. Per questo motivo voglio che tu diventa maggiorenne così dopo possiamo andare a vivere insieme ed essere quello che siamo veramente senza nasconderci quindi, ti chiedo di portare pazienda fino al tuo prossimo compleanno. E poi se ti trasformassi adesso i tuoi genitori se ne accorgerebbero subito

-non hai tutti i torti, non posso certo andare da mia mamma e dirle "non è che mi daresti un po' di sangue per cena?"

Lui scoppio a ridere e subito dopo io feci lo stesso

-esatto, non voglio nemmeno immaginare alla faccia che farebbe tua madre

Dopo quella frase ricominciammo a ridere e dopo qualche secondo lui smise, mi prese il viso con le mani e mi baciò. Ovviamente io ricambiai e poi lo abbracciai.

-non vedo l'ora di compiere 18 anni così andremmo a vivere insieme

Lui mi sorrise e mi rispose:

-andremmo a vivere in una casa lontano da tutti così potremmo fare quello che vogliamo, in mezzo a un bosco e con un piccolo villaggio.

-ma la casa non doveva essere lontano da tutti?

-si ma più avanti ci servità, per il momento non preoccuparti, fino a quando io sarò con te andrà tutto bene

-lo so ma, adesso andiamo in fumetteria che sono usciti dei nuovi volumi?

-certo, devo andarci anche io prima della fine della settimana

-e visto che siamo in zona io direi anche di andare a visitare il negozio di cd e di prendere un gelato

-tutto quello che vuoi basta che dopo tuo papà non mi tiri merda perchè ti ho fatto fare tardi

-stai tranquillo, ci penso io a mio padre

-forse è meglio, sopratutto quando verrà a sapere che verrai a vivere da me

-la mi dovrai dare una mano, non sono poi così brava

in quel momento scoppiammo tutti e due a ridere e qualche secondo dopo ci alzammo e ci dirigemmo in centro per fare compere. Riuscimmo a tornare prima delle sei di sera e questo ci risparmiò la lavata di capo di mio papà visto che non avevamo saltato la cena. Ovviamente Ayato si fermò a mangiare da noi e, verso le nove si sera decise che era ora di tornare a casa. Una cosa che gli invidiavo era il fatto che non aveva orari da rispettare visto che i suoi genitori erano morti ma dall' altra parte era una cosa anche molto triste perchè appena tornava a casa era completamente solo. Forse era per questo che adorava tanto la mia famiglia e del perchè i miei genitori erano tanto buoni con lui, forse volevano fargli capire che lui ora era parte della nostra di famiglia e che loro non se ne sarebbero andati. Quello che non sapevano era che me ne sarei andata io l'anno dopo e che molto probabilmente non mi avrebbero più rivista.

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