capitolo 18

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La mattina dopo mi svegliati prima di lui, aveva un'espressione tranquilla. A quel punto iniziai a baciargli il collo, iniziò a tremare per il solletico, dopo qualche minuto si svegliò e iniziò a guardarmi, poi disse:

-oggi è il grande giorno!

-per cosa?

-oggi andiamo al villaggio a vedere se c'è qualcuno che può farti diventare un vampiro

-e quando ci andiamo?

-oggi pomeriggio, sono già le dieci e mezza ormai è troppo tardi

-va bene però, possiamo stare ancora un po' a letto? Non voglio staccarmi da te!

-certo fino a quando vuoi mia piccola succhia sangue.

A quel punto mi baciò sulla fronte, a me non bastava così decisi di baciarlo sulle labbra, dopo un po' infilò la sua lingua nella mia bocca e io la mia nella sua. Era una sensazione così piacevole che non volevo più smettere ma dopo un po' lui si staccò e mi ridiede un bacio sulla fronte. Io mi ripiantati fra il suo petto e dopo qualche minuto richiusi gli occhi e mi riaddormentai.

Dopo qualche ora mi risvegliati e Ayato era nella stessa posizione di quando mi ero addormentata. Successivamente mi disse che adesso era il suo turno di dormire così mi abbracciò e si strinse al mio petto, dopo un po' mi disse:

-quando mi sveglio andiamo al villaggio va bene?

-va bene ma ora dormi.

A quel punto iniziò a dormire e dopo un' ora più o meno si svegliò. Era mezzogiorno così, iniziammo a prepararci per andare a scoprire chi fosse la mia prima preda.

Iniziammo a incamminarci lungo il sentiero sterrato e in discesa che portava al villaggio, Ayato era ancora un po' addormentato e non riusciva a camminare dritto, io gli ero affianco che ridevo come una deficiente.

A un certo punto decisi di smettere e di aiutarlo, in fondo lui stava facendo tutto questo solo per me così, mi misi davanti a lui e lo fermati, aveva gli occhi socchiusi così, visto che non avevo dell'acqua a portata di mano decisi di tirargli un leggero schiaffo, ovviamente non volevo farlo ma se andava avanti così rischiava di cadere e rotolare giù fino a valle.

Successivamente riuscii a svegliarlo anche se non completamente ma, era sempre meglio di niente, almeno non lo avrei riportato a casa in spalla. Non riuscivo a capire il perchè lui avesse così tanto sonno ma in quel momento non mi importava più di tanto.

Continuammo a camminare per un'altra quarto d'ora e poi finalmente arrivammo all'inizio del villaggio, sembrava uno di quei villaggi dell'800 dove c'erano ancora le carrozze trainate dai cavalli, le case vecchie che sembrava stessero per crollare da un momento all'altro e tutte le persone che si salutavano, insomma tutto quello che non c'era dove vivevo prima con i miei genitori, la la gente non si parlava mai, le case erano tutte nuove e ogni persona aveva una macchina. Magari in mezzo al bosco c'erano anche delle case abbandonate da visitare, tanto per fare qualcosa nei prossimi anni. 
Preferivo di gran lunga quel piccolo ma vivace villaggio al posto del mio vecchio, forse avevo veramente fatto la scelta giusta, avevo un ragazzo alto, bello, con i capelli neri con un ciuffo da emo e gli occhi marroni. Per il mio compleanno aveva anche deciso di farsi fare lo snake (piercing) perché sapeva che a me piaceva, era dolce e metteva me sempre al primo posto. Forse non avrei potuto scegliere una vita migliore ma ora, il problema era trovare un bambino per rendere tutto perfetto.

Dopo essere stati qualche minuto a osservare il paesello, iniziammo a camminare lungo la via principale, tutta la gente che ci vedeva ci salutava, a me sembrava una cosa strana perché nessuno lo aveva mai fatto con me ma, per educazione e anche se mi sembrava strano ricambiavo tutti i saluti.

Dopo un po' Ayato disse:

-mi è venuto in mente che in questa città c'è un piccolo orfanotrofio, li i bambini stanno tutti male e la maggior parte non arriverà all'adolescenza. Cosa ne pensi se prendessimo uno di loro? Per loro sarebbe solo un sollievo, vivere in un posto che sta cadendo praticamente a pezzi, senza genitori e con pochissime cose da mangiare non deve essere bello per un bambino.

Io lo guardai, la cosa mi dispiaceva molto, in fondo quei bambini ne avevano già passate tante nelle loro brevi vite e per ultima cosa avrei voluto ucciderne uno ma, Ayato aveva ragione, la loro non era vita ma una tortura e prima finiva meglio era così, decisi di annuire e non dire nient altro, sperando che continuasse lui a parlare infatti, dopo un po' vedendo la mia espressione triste disse:

-sai anche tu che è la cosa migliore, non vorrai portate via un bambino che ha una famiglia quando ce ne sono altri che non hanno niente.

Io lo guardai e gli risposi:

-assolutamente no ma l'idea di uccidere un bambino che ne ha già passate tante non mi va molto a genio.

Lui mi guardò e disse:
-lo so non è una bella cosa ma è l'unica soluzione per farti diventate un vampiro completo.






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