Eccola qui. Questa maledetta sveglia funzionava bene anche dopo dieci lunghissimi anni. Ancora addormentata mi costrinsi a scoprire un braccio che tenevo saldamente sotto il cuscino per spegnere la sveglia. Mi strofinai gli occhi e vidi ciò che ho sempre temuto: erano le 8.30.
Oggi sarebbe iniziato il mio nuovo lavoro come animatrice in uno splendido villaggio turistico nella Costa Smeralda ed io, come al solito, avevo la capacità di rovinare tutto. Scesi subito dal letto e indossai di fretta e furia un paio di pantaloncini di jeans e una canotta larga nera. Lo so che per il primo giorno di lavoro non era il massimo, ma c'erano quaranta gradi al sole e stavo morendo di caldo. Mi sciacquai la faccia e raccolsi i capelli in una coda alta e, correndo da una stanza all'altra, misi le scarpe e presi lo zaino con tutto l'occorrente necessario. Dio, non mi ero neanche truccata. Facevo schifo, sembravo uno zombie ambulante! Ma sinceramente non ci ho dato molto peso, perché venti minuti più tardi sarei dovuta arrivare al villaggio.
Scesi subito di casa e, correndo per tutto il tragitto, arrivai alle 9.05 a lavoro. Ero zuppa. Goccioline di sudore mi scendevano dalla fronte e non potevo farci nulla. Chiesi affannosamente ad un uomo dove fosse l'ufficio del signor Sanna, e subito mi indicò una piccola costruzione fatta di mattoni bianchi. Doveva essere l'addetto alla sicurezza perché indossava una divisa grigia e nera. Lo ringraziai e correndo, mi diressi li. Aprii la porta e fui subito avvolta dall'aria fresca del condizionatore e da un buon odore di caffè. Cavolo, mi ci voleva proprio un caffè. Chiusi subito la porta e vidi due ragazzi che, come me, stavano aspettando che si aprisse la porta dell'ufficio del mio futuro capo.
"Ehi tesoro, hai da accendere?" confusa, alzai la testa dal cellulare e un ragazzo che, apparentemente aveva ventidue o ventitré anni, alzò il sopracciglio.
"Come scusa?" dissi schiarendomi la voce.
"Ho detto se hai un accendino. Sveglia Bella Addormentata!" sorrise e mi diede un pugno leggero sul braccio per farmi riprendere dal mio stato di confusione temporaneo.
"Oh si, scusa. No, io non fumo, mi dispiace."
"Ah, allora grazie lo stesso, Bella addormentata!" disse facendo un ghigno. "Comunque io sono Andrea, piacere. Tu sei...?"
"Carola, ma chiamami Cara per favore." dissi imbarazzata per il nomignolo che mi aveva affibbiato.
"Mmh bel nome. Anche tu sei qui per il primo giorno di lavoro?"
"Eh si. Credevo di essere in ritardo come sempre, ma vedo che il capo non ha ancora chiamato nessuno per il colloquio finale."
"Già. Sono molto eccitato per questo lavoro. Io sarò un bagnino. Tu? Aspetta, aspetta. Fammi indovinare! Animatrice, esatto?" disse sbadigliando e puntandomi il dito contro.
"Hai indovinato. Ma dimmi una cosa... Ho la faccia da animatrice?" chiesi grattandomi la guancia.
"No, hai la faccia da zombie, Bella Addormentata. Ma nessuno ti ha insegnato a truccarti un po' prima di uscire?" rise mettendosi una mano tra i capelli. Wow, aveva proprio un bel fisico, non c'è che dire. Beh, era fantastico dalla testa ai piedi. Capelli biondo cenere, occhi verdi sorriso smagliante e un corpo mozzafiato, coperto da una maglietta rossa aderente che lasciava intravedere gli addominali e un costume lungo blu. Già, era proprio un bel ragazzo. Ma a me non interessavano tipi così.
"Ehi! Mi sono svegliata solo mezz'ora fa! Ho corso venti fottutissimi minuti, senza sosta, per arrivare fin qui, e tu che fai!? Mi dici che sono brutta!? Grazie mille!" feci il broncio e incrociai le braccia, offendendomi.
"Io non ho mai detto che sei brutta. Anzi, tutt'altro mia cara, dolce e acida Bella Addormentata." Arrossii. Credo che lui lo abbia notato perché mi rivolse un sorriso compiaciuto. Se solo sapesse la verità su di me...
"Non chiamarmi in quel modo... Chiamami Cara. Molto più corto e facile da dire, no?"
"Mmh naah. Ti chiamerò Bell, per abbreviare." Ci stringemmo la mano. "Bell, d'ora in avanti saremo amici inseparabili, d'accordo?"
"Se devo proprio..." alzai gli occhi al cielo. "Accetto!" gli rivolsi un sorriso e ci abbracciammo. Andrea è un ragazzo proprio simpatico. Guardandolo per la prima volta quando entrai, mi ero fatta un'opinione sbagliata di lui. Sembrava il tipico ragazzo stronzo che una sera ti porta a letto e la mattina seguente non ti rivolge neanche una parola. Ma lui non era il tipo. Certo, lo conosco solo da pochi minuti, ma guardandolo negli occhi, vedevo che tutte le idee che mi frullavano nella testa sul suo conto erano sbagliate. Mamma, aveva ragione! "Non giudicare mai un libro dalla copertina, cucciola mia!" mi ripeteva sempre e io arrossivo ogni volta per quel "cucciola mia" che infilava in ogni frase che diceva. Mi manca tanto. Per un momento ripensai al mio paese, Ostia, al mare cristallino che lo bagnava e a mia madre, mio padre, i miei fratelli e il mio adorabile cagnolino che trascorrevano felicemente le vacanze nella spiaggia più bella di Ostia, sotto l'ombrellone più bello della prima fila e con la compagnia più gradevole che si possa desiderare. Senza me. Ed io ero qui a lavorare per pagarmi gli studi. Non facevo altro che lavorare. Lavorare, mi ripeteva costantemente il cervello. Sembrava un giradischi rotto. Mi rattristai per questi pensieri, ma subito riportai la concentrazione su Andrea che non la smetteva di parlare.
"Evvai, ho già un'amica il mio primo giorno di lavoro! Niente male, eh?" ridemmo e un secondo dopo si aprì la porta dell'ufficio del signor Sanna.
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Sexual Conversion
FanfictionCarola, soprannominata da tutti Cara, ha appena iniziato a lavorare in un lussuoso villaggio turistico. Nella sua mente regnano solo due parole: lavoro e studio. Ma un ragazzo dagli occhi verdi e capelli ribelli stravolgerà tutto quello in cui Cara...