Rivelazioni inaspettate

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Harry's pov

Gesù, che noia. Stiamo aspettando da circa un quarto d'ora l'apertura di quel sipario del cazzo. Mi stavo annoiando, perché i miei amici mi avevano lasciato solo a deprimermi su una sedia in prima fila, mentre loro si erano dispersi nel tentativo di trovare una ragazza da portare nel nostro appartamento. Meno male che ognuno ha la propria camera, pensai, ma subito fui interrotto dalla musica e dal sipario che si apriva. Finalmente! Adesso possiamo goderci questa schifezza!

Alzai subito gli occhi e vidi una ragazza con un vestito lungo fino alle ginocchia e un mantello rosso fuoco che danzava e cantava. Bella voce, pensai. E brava ballerina. E che bel corpo. Che bei capelli. Era uno schianto!

Lo spettacolo finì subito, applaudii e mi diressi subito dietro le quinte con la speranza di incontrare la brunetta che saltellava e cantava. La trovai con molta facilità dato che si stava cambiando. Era mezza nuda. Indossava solamente una maglietta e una mutandina nera. Si stava per mettere i pantaloncini, ma io implorai mentalmente di non farlo, dato che aveva delle gambe a dir poco stupende. Era anche alta per essere una ragazza. Di solito le ragazze erano non più alte di un metro e sessantacinque, ma lei era una gigante! Secondo me era alta più di un metro e settantacinque. Davanti a me avevo Afrodite in persona.

"Porca miseria, mi hai spaventato, lo sai?" disse sussultando, mentre si metteva dei pantaloncini di jeans. Io, ancora con la bocca semi-aperta, le accennai un sorriso. Dio, dovevo sembrare un maniaco, perché lei mi guardava malissimo. "Ehm, si ciao, scusami per averti spaventato. Volevo solo dirti che sei stata brava sul palco. Complimenti."

Cara's pov

Adesso che vuole questo tipo qui? Si, certo era un bel ragazzo. No, okay, lo ammetto, era cento volte meglio di Andrea, e questo è tutto dire. Era alto circa un metro e ottantacinque, aveva dei meravigliosi capelli ricci che gli sfioravano le grandi spalle e che incorniciavano uno splendido viso. Aveva degli occhi verdi così profondi e una bocca che tutti avrebbero invidiato. Anche nei gusti di abbigliamento era fantastico: io sono una ragazza che ama le stranezze. Amo i vestiti strani e lui era la prova vivente che c'era un altro essere umano che la pensava come me. Aveva una camicia aperta fino al terzo bottone, in modo tale che si vedessero i tatuaggi, con strani ghirigori neri e bianchi. Portava degli skinny jeans neri che gli stavano alla perfezione, e ad abbellire il tutto degli stivaletti bassi dorati che mi piacquero subito.

"Ehm, si grazie mille." Abbozzai un sorriso.

"Io sono Harry, piacere."

"Carola."

"Carola? Che nome è?!"

"Un nome italiano, ragazzo inglese. Comunque chiamami Cara."

"Okay Cara. Come fai a sapere di dove sono?" batté una mano sulla fronte "Uh si giusto, il mio accento."

"Già. Sono stata in Inghilterra per un po' e so come parlate l'italiano voi inglesi." Risi e lui mi seguì.

"Allora, dolce principessa, vogliamo farci un giretto per conoscerci meglio?" ghignò.

"Ehm, n-no scusa devo andare. Sono distrutta." Mi affrettai a dire. Presi subito la mia roba e mi incamminai verso l'uscita.

"Sicuro, principessa? Vedi che sono un tipo affidabile, io!" urlò seguendomi.

"Ne sono sicura, ma adesso devo proprio andare. Ci si vede Harry." Agitai la mano e me ne andai.

Ritornata a casa, aprii la porta con le chiavi, buttai il mio zaino e mi diressi nella cucina affamata. Non vedevo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti. Trovai sul tavolo un bigliettino:

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