17 gennaio 2006.
Sentivo il gelo di gennaio entrarmi nelle ossa. Avevo sicuramente dimenticato la finestra aperta, la sera prima.
Cercai a tastoni la coperta, ma quello che afferrarono le mie mani fu un qualcosa di freddo che si strappava sotto il mio tiro.
Capelli?
Aprii leggermente gli occhi e la luce accecante del sole mi costrinse a socchiuderli.
Che cazzo ci facevo sdraiata in giardino?
Mi alzai a sedere e un capogiro mi costrinse a reggermi con i gomiti, accanto a me c'era James.
Si chiamava così, almeno per quanto ricordavo.Lo scalciai malamente con un piede, cercando di svegliarlo, ma da parte sua ricevetti solo un ringhio.
-Svegliati!- urlai scuotendolo con forza.
Alzò di scatto la testa impaurito, e quando constatò di essere in giardino, riappoggiò la testa a terra.
-Non voglio sapere perché mi trovo in giardino, ma è comodo- biascicò richiudendo gli occhi.
Ridacchiai alzandomi lentamente, per quanto i giramenti di testa mi consentivano di camminare eretta, ed entrai in casa mia.
Cristo. Sembrava fossero entrati degli elefanti.
Trovai Danny riverso a terra sotto una sedia, Cam se ne stava sul divano a russare e Sam, sulla poltrona con una bottiglia di birra stretta in mano.
Mi sorpresi del fatto che ancora ricordassi i loro nomi, ma all'improvviso, ricordai che ne mancava uno all'appello. Ben.
La mia vescica in quel momento, richiamò l'attenzione, quindi decisi di indagare il ritrovo del quinto corpo dopo una visita al bagno.
Mi gettai malamente sul water svuotandomi di tutto l'alcool assunto quella notte, non ricordavo minimamente di quanto avessi bevuto. Dal mal di testa potevo dedurre che non mi ero limitata ad una birra. Ricordavo a tratti la serata, il Blackout, la sfida, Bill e Ania, Danny e i ragazzi che mi davano un passaggio, la festa improvvisata a casa mia, tanta droga, la breve discussione con i gemelli, ma come ci ero finita a dormire in giardino non ricordavo.
Tirai lo sciacquone avvicinandomi al lavandino, una bottiglia di Jägermeister vuota se ne stava riversa dentro.
Alzai lo sguardo sul riflesso nello specchio davanti a me, due macchie violacee sostavano sotto i miei occhi celesti e quasi mi spaventai.Improvvisamente, la tenda della doccia si spalancò ed ecco il quinto disperso.
-Cazzo, che festa!- biascicò Ben, reggendosi al bordo della vasca.
-Sai per caso perché ieri ho deciso di dormire in giardino?- chiesi lavandomi la faccia con dell'acqua fredda.
-Domanda da un milione di euro, non ricordo un cazzo- mormorò massaggiandosi le tempie.
-Sveglia gli altri, vado a cambiarmi- dissi uscendo dal bagno per richiudermi in camera.
Avevo dato una festa in casa mia, con dei perfetti sconosciuti. Per quanto ne sapevo, potevano aver approfittato di me tutti quanti.
Sbuffai indossando qualcosa di più caldo e comodo, per poi tornare in salone dove piano piano, il resto del gruppo si risvegliava.
-Dov'è James?- chiese Danny, strofinandosi un occhio.
-In giardino- alzai le spalle.
Poco dopo fecero l'entrata James appeso alle spalle di Ben, che si guardava intorno confuso.
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Sognarti non mi basta -Tom Kaulitz-
Fanfiction-Guarda cosa cazzo sei diventata!- Aveva urlato tirandomi per i capelli, ponendo il mio viso a pochi centimetri dallo specchio. Mi limitai come sempre a singhiozzare e a pregarlo di smetterla, cosa che a lui fa imbestialire ancora di più. Quando poi...