Accident.

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16 maggio 2006.

Il giorno, era arrivato come un pugno allo stomaco.

Avete presente quella sensazione di macigno sul petto, appena aprite gli occhi?

Il giorno del giudizio era arrivato e ora stava a me decidere se parlare o meno. Il rasta, dormiva ancora tranquillo... almeno per poco.

Mi alzai il più silenziosa possibile, scendendo in cucina dove proveniva un buon profumo di sugo. Simone, ai fornelli, mi salutò raggiante mentre Gordon leggeva il giornale sul divano.

-A che ora siete tornati?- chiese mentre girava il sugo.

-Alle quattro e mezza- risposi massaggiandomi gli occhi.

-Vai a svegliare quei due, è pronto- ridacchiò scuotendo la testa.

Salii le scale andando verso la camera del moro, avrei svegliato prima lui e chiesto consiglio.
Se ne stava a pancia in sotto con un braccio che penzolava fuori dal letto e la bocca spalancata.

Mi sedetti accanto a lui scuotendolo appena, quando iniziai a vederlo svegliare.

-Buongiorno, Bibs- mormorai stampandogli un bacio sulla guancia calda.

-Che ore sono?- biascicò impastato dal sonno.

-L'una e mezza- risposi osservandomi le mani.

-Ho una fame allucinante- si lamentò stiracchiandosi e poggiando la schiena sul cuscino.

-Ti sei divertito ieri?- chiesi sorridendogli amara.

-Non ricordo praticamente niente, ma sono sicuro di essermi divertito- ridacchiò bloccandosi poi di colpo notando la mia espressione turbata. -Che succede?- chiese preoccupato ed io annaspai aria.

-È successo un casino ieri- sussurrai con voce strozzata, fissandolo ad occhi sgranati.

-Racconta!- si alzò a sedere, fissandomi in ansia.

-Tom mi ucciderà!- dissi portandomi le mani al viso. -Quando siete andati in bagno, James ha messo una pasticca di ecstasy nel bicchiere di Tom- dissi tenendo gli occhi bassi.

-Oh, cazzo. Si incazzerà come una bestia, sai bene cosa ne pensa- urlò portandosi le mani tra i capelli sfatti.

-Non è tutto- mormorai intimandolo a tenere un tono di voce basso.

-Non tenermi sulle spine, parla!- piagnucolò mordendosi le unghie nervosamente.

-Ben mi ha baciata- sputai velocemente, chiudendo gli occhi istintivamente.

Quando li riaprii non ricevendo risposta, lo trovai ad occhi e bocca spalancati.

-Mi correggo, quando scoprirà questo si incazzerà come una bestia- mormorò fissandomi scioccato.

-Come posso dirgli una cosa del genere? Già dovrò spiegargli perché si sveglia nudo stamattina!- sbuffai schiaffandomi una mano al viso.

-Avete fatto sesso?- chiese con un sorriso malizioso.

-Sì, ha agito solo perché stava in quelle condizioni, sai come la pensa ultimamente- sbuffai l'ennesima volta, fissandolo con gli occhi che urlavano aiuto.

-Parlagli. Una cosa alla volta magari, altrimenti ci tocca sedarlo- ridacchiò il moro alzandosi da letto.

-Mi ucciderà! Addio Bibs, ti ho sempre voluto bene- mormorai uscendo dalla camera sentendolo ridere di cuore.

Entrai nella camera del rasta trovandolo come lo avevo lasciato. Mi dispiaceva pure svegliarlo per come il suo viso era rilassato. Mi sedetti accanto a lui, accarezzandogli leggermente la guancia. Lo vidi aggrottare le sopracciglia per il fastidio delle mie dita fredde.

Sognarti non mi basta -Tom Kaulitz-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora