CAMI:

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Distaccai le palpebre e il mio sguardo si posò subito su lui.

Dio solo sa se non sembrava un angelo.

Mi alzai e andai a fare una doccia. Lasciai un biglietto a Lorenzo che dormiva beatamente abbracciato al cuscino.

Uscii e camminai nel raggio dei duecento metri dove c'era un gran bel negozio d'abbigliamento non troppo costoso ma lo stesso bello.

Entrai e decisi di comprare qualcosa di particolare per la serata.

Optai per un vestito al ginocchio a scacchi bianco e nero, con un' ampia scollatura sulla schiena che avrebbe coperto la mia cesta di capelli. La parte davanti con una delicata scollatura a cuore. Pagai i ventitré euro ed uscii.

Tornai in camera e per mia fortuna notai che Lorenzo stava ancora ronfando e ne approfittai per prepararmi. lavai i capelli e li asciugai al sole della finestra, rendendoli mossi, indossai il vestito e le Vans nere. uscendo dal bagno vidi Lorenzo impegnato con le coperte e pronunciare qualcosa di incomprensibile, in bermuda a scacchi e maglietta bianca. "Lascia fare a me, tranquillo!" Misi a posto le lenzuola ed il copriletto. Lui mi guardava a bocca aperta. "Sei.. bell..a" "Grazie!" "Se verrai così mi distrarrai per tutto il tempo delle prove sai?" Non volli capire cosa c'era sotto, ma meglio così. Scendemmo le scale dove ci aspettava Davide. --------------------------------------------------------------------------------------------Il Palalottomatica. Non appena mi ci ritrovai dentro persi le parole e cominciai a girare su me stessa per memorizzare ogni singolo angolo. "Hei, Camilla, vuoi conoscere i mie ospiti o vuoi continuare a guardare la struttura in eterno?" La sua voce e il suo sarcasmo mi facevano a dir poco impazzire, non riuscivo a nasconderlo. "Vengo." Mi guardò male. Dopo qualche minuto capii. "Stupido!!" Lo abbracciai. "Il mio stupido preferito." Okay, gli avevo appena dato la prova dei miei sentimenti.

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