CAMI

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*Due mesi dopo*

Presi una vecchia chitarra in soffitta, rosso fuoco.

La spolverai. Toccai le corde. Il loro suono era esattamente come lo ricordavo suonato dalla mia mamma.

La misi sulle mie ginocchia e suonai una canzone, la mia canzone, l'avevo scritta io.

Ignazio entrò.

"Hey amore, che mi combini?"

"Suono, e canto."

"Hai una bella voce, e la canzone è molto bella." Si sedette al mio fianco.

"Hai sentito la novità?" Cambiai argomento.

"Piero ed Elaina?" Chiese.

"Sì, è incinta." Lo dissi con un velo di malinconia. Poi continuai. "E anche io lo sono." La sua espressione indecifrabile si trasformò in un sorriso a trentadue denti.

"Davvero? O mio Dio sul serio?" Era incredulo.

"Al cento due per cento." Dissi.

"Andiamo a festeggiare." Mi prese per un polso portandomi fuori casa.

Ci dirigemmo nel centro storico della città, non ci abitava molta gente, perciò potevamo fare tutto, quasi tutto, ciò che volevamo.

Mi mise le spalle al muro.

"Ti andrebbe di venire a dare la notizia di persona ai miei?" Chiese baciandomi.

"Sì. Anche ora." Dissi.

"Ora non possiamo, non vedi?" Continua.

"Certo." In un certo senso ero anche un po' scontenta per il fatto del bambino, insomma, avrei dovuto dividere l'amore del mio ragazzo con un altro piccolo umano. Ma anche quel piccolo umano era parte del mio ragazzo. Fu in quel preciso istante che decisi cosa fare della mia vita.

Parlami di te || Il voloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora