HOPE:

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Mi svegliai, i capelli raccolti in uno chignon disordinato, il lungo collo bianco, e quell'espressione smarrita, inquieta, passavano i giorni  e mantenevo l'esile corpo da bambina, ma non me  ne rammaricavo, guardai Gianluca e sorrisi appena nel notarlo dormire come un Angelo , mi infilai di fretta un paio di leggins neri semplici, una felpona grigia del mio ragazzo e le mie amate vans nere, lo guardai nuovamente, prima di prendere la mia o-bag dalla poltrona in camera e uscire dirigendomi alla moto, avrei preso la macchina se non fosse stato per il fatto che ancora non ero riuscita a prendere la patente. Salii sullo scooter e misi il casco nero di gianluca, misi in moto e partii a tutta velocità, dirigendomi verso la clinica del comune. Dopo che fui entrata il dottore mi venne incontro sorridendomi:

"Pronta?" mi sussurrò.

"Pronta."  risposi esitando poco prima.

Mi portò in una stanza, dalla quale uscii lacrimando, in silenzio, salii nuovamente sulla moto e tornai da Gianluca, piangendo, lo sveglia sussurrando al suo orecchio cose tipo "e-ehi amore... S-sveglia..." furono le uniche cose che riuscii a sussurrare...

Parlami di te || Il voloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora