Tregua?

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Mancavano due giorni al Ringraziamento e Amy aveva deciso di ritornare a casa quindi l'appartamento era nel silenzio più totale..mentre io rimasi lì, non riuscivo a ritornare in quel posto che un tempo chiamavo casa, non riuscivo a rivedere di nuovo le facce che avevo visto per 18 anni, non ne avevo ancora le forze...
Finito di studiare mi stesi sul divano, guardando un po' di tele che spensi quasi subito dato che non c'erano altro che pubblicità di natale, film di natale che facevano ogni singolo stupido anno. Ad un tratto sentii squillare il telefono di casa, andai a vedere ma il numero non era memorizzato
-Pronto?-chiesi
-Cam! Allora sei viva!-disse una voce che mi fece maledire di aver alzato la cornetta
-Nonno ciao!-dissi con finto entusiasmo
-È da diversi mesi che provo a parlarti!-
-Lo so è solo che ho avuto molto da fare-dissi imbarazzata
-Ah capisco, beh torni per il ringraziamento?-mi chiese speranzoso
Maledizione! Perché avevo risposto?!
-Ehm..non credo nonno-mi limitai a dire
-È successo qualcosa?-chiese preoccupato
-No no è solo che ho tanto da lavorare e da studiare e non riesco a ritornare-dissi tutto d'un fiato
-Certo capisco...spero che un giorno tu possa ritornare, ciao tesoro-disse e riattaccò senza neanche aspettare una mia risposta.
Quando riagganciai il telefono mi sedetti sul divano, sentendomi terribilmente in colpa, sapevo che si era offeso ma...non riuscivo a rivederlo a riparlargli come non riuscivo a non pensare a Bryan
Decisi di schiarirmi un po' le idee e prendendo il giubbotto uscii di casa. Appena aprì il portone vidi che stava nevicando e istintivamente sorrisi, adoravo la neve sotto Natale, adoravo ritornare a casa con le guance e il naso rosso per il freddo. Mi diressi verso il parco dove non cera quasi nessuno e mi sedetti su una panchina sotto la neve gelida, chiusi gli occhi e alzai lo sguardo verso il cielo ricevendo fiocchi di neve sul viso e sorrisi a quella bellissima sensazione.
-Mi manca quel sorriso-disse una voce che mi fece scomparire subito il sorriso, aprì gli occhi e lo vidi in piedi di fianco alla panchina, aveva dei jeans e un giubbotto di pelle con le mani in tasca era bello...come sempre.
-Posso?-chiese indicando la panchina e io annui spostandomi
Rimanemmo in silenzio per un po fino a quando...
-Mi ha chiamato tuo nonno-disse guardandomi
Girai il viso verso di lui aspettando che continuasse
-Mi ha chiesto perché non ritorni a Cleveland, neanche per il ringraziamento-disse
-E tu cosa gli hai detto?-dissi
Lui mi fece un dolce sorriso che mi riscaldò il cuore -Che hai bisogno di tempo e non stai bene-disse
Guardai davanti a me -Sto bene-dissi a denti stretti
-Si?-chiese avvicinandosi a me appoggiando i gomiti sulle ginocchia
-Davvero stai bene? Perché a me non sembra-disse preoccupato
Feci una piccola risata amara -Che strano! Chissà il perché!-dissi un sussurro
-Cam lo so che mi odi ok? Però non...non chiuderti, non fare come ho fatto io, perché poi te ne pentirai-spiegò
Lo guardai -Sei pentito?-chiesi
Lui annuì -Me ne pento ogni giorno della mia vita, come mi pento ogni secondo,minuto e ora per quello che ti ho fatto-disse con voce tremante
Distolsi lo sguardo da lui e iniziai a fissare il vuoto -Non ti odio Bryan...ma...fa ancora troppo male-dissi con gli occhi quasi lucidi.
-Lo so-disse facendo un respiro profondo -Mi dispiace io...-
Lo interruppi -C'è qualcosa che cambieresti?-chiesi, quella domanda mi tormentava da tanto tempo e io avevo bisogno di saperlo.
-Si..tante cose, ma..adesso come adesso cambierei solo noi due, non volevo che finisse così ma io..-
Lo interruppi di nuovo -Lo so...avevi bisogno di tempo e forse è meglio così-dissi alzandomi
-Che vuoi dire?-chiese alzandosi
Feci spallucce -Che forse non siamo fatti per essere amici o...-
Mi interruppe avvicinandosi improvvisamente a me -No..non dirlo ok? Quello che provo per te e quello che voglio che noi siamo è l'unica cosa di cui sono sicuro, si è vero ho permesso che entrambi ci spezzassimo il cuore, ma Cam..Camille ti giuro che cercherò in ogni modo di ripararli e di riparare te-disse posando una mano sulla mia guancia gelida, ma io mi ritrassi subito.
-Come?-chiesi
Mi guardò un attimo e poi mi chiese -Cosa fai domani?-
-Lavoro-dissi
-E dopo?-chiese
-Niente-
Lui fece un leggero sorriso -Ok allora ti aspetto fuori dal lavoro, così cercherò di guarirti-disse e se ne andò.
Rimasi lì senza aver capito neanche una parola di quello che mi aveva detto, guarirmi? E come?.

Il mio Migliore Nemico 2 #LoveCoupleSeries2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora