Poche ore

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Quando uscimmo di casa era già buio, le giornate erano sempre più corte ed erano solo le sei di sera, la neve aveva iniziato a cadere forte per le strade di New York e guardando il bianco intorno a me potevo innamorarmene.
Salimmo in macchina e Bryan iniziò a guidare verso qualcosa di cui non sapevo niente
-Dove andiamo?-chiesi guardando fuori dal finestrino
-In un posto-disse ridendo
Alzai gli occhi al cielo, odiavo non sapere dove stavo andando soprattutto se c'era Bryan con me.

-Arrivati-disse spegnendo il motore. Era da più di un'ora che eravamo in macchina e la neve aveva smesso di scendere dal cielo scuro. Scendemmo dalla macchina e intorno a me vedevo solo tutto bianco
-Dove siamo?-chiesi guardandomi intorno anche se quel posto aveva un'aria famigliare
Bryan mi guardò con divertimento -Non ti ricordi questo posto?-chiese e io scossi la testa.
Ad un tratto sentii una palla di neve colpirmi sulla schiena e rimasi bloccata, mi girai e vidi che Bryan se la stava ridendo mentre io cercavo di trattenermi dal ridere
-Perché cavolo l'hai fatto?-chiesi
-Le palle di neve non ti dicono niente su questo posto?-disse alzando una mano per indicare dove eravamo.
Mi ci vollero pochi secondi per capire cosa intendeva e in quel momento il mio cuore perse un battito. Eravamo nel posto in cui mio padre quando eravamo piccoli ci portava ogni anno,dopo che faceva queste grosse nevicate e passavamo delle ore a giocare e a ridere come non mai.
-Come facevi a ricordartelo?-gli chiesi sorpresa
-Ci venivo spesso dopo gli incontri che facevo a Lake kill, mi rilassava. Ma la vera domanda è come hai fatto a dimenticarti tu di questo posto?!-chiese appoggiandosi a una panchina
Alzai le spalle -Starò invecchiando-dissi scherzando e lui fece una piccola risata
-Però mi ricordo ancora come si fa questo-presi un po di neve da terra, l'appallottolai tra le mani e gliela lanciai su una spalla, Bryan rimase a bocca aperta come se avessi fatto una grande cazzata
-Ti pentirai di quello che mi hai appena fatto-disse scherzando e prese un po di neve lanciandomela.
È così iniziammo a giocare come quando eravamo piccoli, in quel momento tutti i problemi, tutti i litigi, tutti i dolori si erano dissolti e potevo vedere solo me e Bryan felici come una volta.

-Ho vinto io comunque-disse Bryan scherzosamente mentre stava guidando per riportarmi al mio alloggio, eravamo tutti zuppi ma poco importava in quel momento perché finalmente ero di nuovo felice.
Risi sommessamente e iniziai a slacciarmi la cintura di sicurezza per scendere.
Bryan accostò la macchina.
-Eccoci qua-disse Bryan e nel suo sguardo potei vedere un po' di tristezza
-Vuoi salire per riscaldarti un po'? Se no ti prenderai una polmonite!-dissi indicando i suoi vestiti
-Ehm forse si-disse spegnendo il motore.
Quando salimmo in casa, ci togliemmo subito le scarpe e andai ad accedere il riscaldamento. Quando mi girai vidi che mi stava fissando
-Che c'è?-chiesi
Lui scosse la testa -Niente-sussurrò
-Ok-dissi guardandomi i piedi imbarazzata
Ad un tratto lo sentii sussurrare -Fanculo- e si avvicinò a me in un istante che non mi accorsi neanche che mi prese il volto fra le mani e mi baciò.
Fu un bacio dolce ma allo stesso tempo carico di sentimenti, all'inizio rimasi sorpresa ma poi cedetti alle sue morbide labbra, le nostre lingue iniziarono a intrecciarsi e potei sentire un suo gemito contro le mie labbra.
Dopo qualche minuto che a me parve un'infinità di tempo, si staccò dolcemente dandomi un ultimo bacio lieve sulle labbra sempre tenendomi il volto fra le sue mani calde.
-Mi sei mancata da morire Cam-disse in un sussurro appoggiando la sua fronte alla mia
Feci un piccolo sospiro tremante e mi accorsi dell'errore che avevamo appena commesso, non potevo ricascarci di nuovo, non volevo che mi spezzasse di nuovo il cuore che ancora cercava di ripararsi dall'ultimo colpo subito. Mi staccai e lo guardai negli occhi
-Perché l'hai fatto?-chiesi con voce tremante
Lui mi guardò sorpreso e poi capì il perché della mia domanda, si avvicinò piano e mi sussurrò le due parole che mi resero ancora più fragile di quella che ero
-Perché ti amo-disse
Chiusi gli occhi al suono di quelle parole e scossi la testa -Forse è meglio se vai via-dissi con gli occhi lucidi
-Cam..-disse avvicinandosi ma io indietreggiai e abbassai lo sguardo. In pochi secondi potei sentire i suoi passi allontanarsi per poi chiudersi la porta dietro di se.
Finalmente alzai lo sguardo e vidi che se ne era andato, di nuovo. È quella ragazza felice e spensierata che ero poche ore prima scomparve, lasciando il posto alla ragazza fredda e distaccata che ero diventata.

Il mio Migliore Nemico 2 #LoveCoupleSeries2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora