Capitolo 4

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Newt quella mattina si svegliò di soprassalto, aveva avuto uno dei suoi soliti incubi e goccioline di sudore gli imperlavano la fronte. Sognava sempre la stessa cosa : essere ferito da qualcuno che amava . Questo qualcuno era però indefinito, il biondo non sapeva chi fosse ma sapeva solo di amarlo, essere corrisposto e poi venire ferito in mille modi diversi ogni volta. Tradimento, illusione e falsità erano alcuni.
La sveglia suonò puntuale alle 7 e lui si alzò diretto al bagno per fare una doccia. L'acqua che gli scendeva calda sul viso e sul corpo lo tranquillizzava e gli schiariva le idee. È solo un incubo, non può accadere ma come i sogni possono diventare realtà anche gli incubi possono. Eppure un pò lui ci credeva e tendeva ad allontanare gli altri e a creare barriere. I suoi pensieri erano spesso pessimistici, era uno dei suoi tanti difetti. La doccia durò più del previsto perché quell'acqua calda sulla pelle era l'unico calore che ormai il biondo percepiva da anni , così si vestì in fretta e furia e uscì di casa correndo, o meglio a passo veloce perché il suo essere claudicante glielo impediva. Ogni tanto ci pensava alla sua gamba e la odiava. All'inizio , dopo l' "incidente" la situazione non gli era sembrata delle peggiori, qualcuno lo aveva aiutato e fatto sentire un pò importante ma poi dopo una settimana tutti avevano iniziato a trattarlo malissimo, a sfotterlo e lui si era sentito così uno schifo da aver iniziato completamente a chiudersi in se stesso. Arrivato in classe , con un pò di ritardo , la prof lo aveva interrogato e lui aveva preso 9 come suo solito. Poi la mattinata era continuata normalmente. Ora si aggirava per i corridoi dirigendosi verso la mensa. Fece la fila e presa da mangiare, poi si sedette da solo a un tavolo. Aveva quasi finito di mangiare quando Gally, camminando , gli aveva buttato il suo piatto di spaghetti in testa.
-Oh, scusa non me ne sono accorto - disse ridendo Gally. Gli spaghetti ricoprivano la testa ,Newt aprì la bocca pronto a controbattere quando gli arrivò un pugno dritto in faccia.
-Ben ti sta , secchione frocio!- disse Gally andando via.
Gli spaghetti ricoprivano la testa del biondo e gli usciva sangue dal naso così uscì di fretta dalla mensa e percorse il corridoio che lo portava negli spogliatoi della palestra. Si guardò allo specchio, aveva un aspetto terribile. Si tolse gli spaghetti dalla testa e li buttò in un cestino poi mise la testa sotto l'acqua per pulirsi i capelli. Strappò due pezzi carta e li usò per asciugarsi la chioma bionda. Ora doveva solo preoccuparsi del sangue dal naso. Prese un terzo strappo e iniziò a tamponare la ferita quando all'improvviso sentì qualcuno esclamare "Chi va là?" e rimase a bocca aperta quando vide la persona che aveva pronunciato quella frase.


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