Newt si avviò lentamente verso l'ufficio del preside. Lo fecero accomodare fuori in attesa dei suoi genitori. Il corridoio fuori l'ufficio del preside era grigio e cupo , anche la porta era grigia e faceva risaltare la targhetta dorata con inciso "Sig. Jensen". In un angolo c'era una vecchia pianta appassita. Probabilmente in quella scuola neanche le piante avevano una vita felice. Newt iniziò a torturarsi le mani e a ripensare a tutto quello che era successo , a quello che aveva fatto. Non era per nulla da lui ma quello che continuava a provare era una sadica soddisfazione. Prese il cellulare dalla tasca e scrisse a Thomas : "Ho fatto una cosa davvero brutta. Non so cosa mi succederà ora ma sappi che ti amo".
Premette invio e tirò un bel respiro. La vicepreside si avvicinò con una faccia nera e con odio guardò Newt dicendo:- dove sono i tuoi genitori?
- Non verranno. Non lo fanno mai. - rispose il biondo. Sapeva che ai suoi genitori non importava nulla di lui perchè pensavano solo al loro stupido lavoro.
-Allora dovremmo prendere altri provvedimenti- rispose l'altra.
-Come sta Gally? - chiese allora Newt imbarazzato.
-Non sono affari che le riguardano , signorino Hampton- lo sguardo d'odio rimase. Newt era stupito da tutto ciò. Bastava un solo piccolo sbaglio e le persone ti guardavano diversamente e ti facevano sentire male. Che sploff ,pensò.
La porta dell'ufficio del preside si aprì e la vicepreside scortò il ragazzo dentro. Il preside era seduto alla sua enorme e disordinata scrivania. Era brutto, la sua faccia aveva tratti che ricordavano un topo ed era magro , quasi scheletrico.
Poi parlò : - Vista la scarsa presenza dei tuoi genitori nella tua vita abbiamo deciso di spedirti in una casa famiglia speciale per persone intelligenti come te. Si trova in Islanda. Partirai lunedì.
- Cosa? Non può farlo e poi l'Islanda è lontanissima. Non può! - disse Newt con le lacrime agli occhi. Sapeva che se fosse partito non avrebbe mai più rivisto Thomas e questo non poteva accettarlo. Si alzò cercando di trattenere le lacrime e corse vie. Sentiva il preside e la vicepreside chiamarlo ma non si voltò. Corse come mai aveva fatto nella vita. Entrò in casa sua , ovviamente vuota e si chiuse in camera , al buio e cominciò a piangere.
-Non voglio andarmene , non posso . Odio questo posto , lo odio con tutto me stesso ma se me ne andassi il rischio di non rivedere più Thomas sarebbe altissimo. Io lo amo , caspio. Non posso , non posso , non posso essere spedito in Islanda e perderlo. Non posso perdere l'unica persona che mi abbia mai amato , che mi abbia fatto sentire felice.-urlò alle quattro mura della sua camera.
Qualcosa dentro di lui si stava rompendo di nuovo. Tutta la sua vita faceva schifo , non poteva perdere l'unica cosa bella che aveva: il suo Tommy.
Si sentiva triste e solo, non voleva cadere di nuovo nell'oblio. L'oblio che lo aveva spinto a fare quello che aveva fatto anni prima. Doveva resistere per Thomas. Sapeva che sarebbe tornato. Glielo aveva scritto il giorno prima. Sarebbe tornato il week-end per lui. Era mercoledì, doveva resistere fino a sabato.
"C'è la posso fare" , si ripeteva questo mantra da ore ormai , seduto sul suo letto nell'angolo della stanza, piangendo. Poi il suo telefono squillò : era Thomas.
-Newt, cosa è successo? Stai bene? Ho appena letto il messaggio...
-Tommy..si va tutto bene, non è successo nulla. Torni sabato, vero? - Newt voleva raccontargli tutto dal vivo. Avrebbero trovato una soluzione insieme.
- Io...vorrei davvero tanto. Lo sai che ti amo e mi manchi ma non posso. Tornerò l'altra settimana ancora. Mio padre ha delle faccende di lavoro da sbrigare qui questo fine settimana. Mi dispiace un sacco. Mi manchi da morire - disse allora Thomas.
- Okay, va bene Tommy , non ti preoccupare , tranquillo - il biondo ringraziò che l'altro non poteva vedere la lacrima che gli stava bagnando la guancia.
-Ti amo. - disse allora il moro.
-Anche io - rispose con voce triste Newt e terminò la chiamata.
Ormai l'ultimo filo si era spezzato.•Angolo Autrice•
Perdonate questo angolo autrice idiota. Mi dispiace non essere riuscita ad aggiornare per oltre un mese , spero che questo capitolo vi sia piaciuto (a me sembra faccia schifo ma vbb) . Grazie mille per tutte le visualizzazioni e i commenti. Siete meravigliosi.
Se volete e avete tempo mi farebbe piacere se leggesse una piccola one shot a tematica gay che ho scritto per un concorso a scuola. Si chiama "How to save a life" e la trovate tra le storie che ho scritto. Grazie per l'attenzione ^-^
-Lory
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Afire Love ||Newtmas||
Fanfic//LA STORIA PUÒ ESSERE LETTA ANCHE SENZA CONOSCERE L'OPERA ORIGINALE// ''I have never loved myself but you, oh god ,I loved you so much. I forgot what hating myself felt like.'' Se questa frase vi ha incuriosito allora la storia vi piacerà un sacco ...