Capitolo 8

2.9K 274 48
                                    

Le lezioni tra Newt e Thomas erano continuate normalmente. Nessuno dei due aveva più fatto riferimento a quello accaduto la prima volta. Thomas quel giorno non aveva visto Newt a scuola, di solito lo scovava che usciva da qualche classe o dalla biblioteca, si scambiavano un sorriso e tornavano a fare le proprie cose. A Thomas però non bastava, ogni pomeriggio passato con l'altro capiva quanto loro due fossero legati. Era una cosa strana da dire eppure sentiva come se quel biondino potesse essere la sua anima gemella. A scuola si comportavano come degli sconosciuti mentre il pomeriggio la loro amicizia cresceva sempre più. Thomas lo stava conoscendo in un modo inspiegabile. Conosceva la sua voce , il suo sorriso raro e meraviglioso come una stella cadente e i suoi occhi. Ormai riusciva a leggerli e a capire il suo umore. Erano spesso spenti ma in certi piccoli momenti si accendevano e si addolcivano e Thomas sapeva che era merito suo quando accadeva. 
Il moro era in strada, si stava dirigendo verso la casa del biondo quando ricevette un messaggio:
Non venire oggi. Non possiamo fare lezione. È colpa mia, scusa.
~Newt

Thomas si fermò di scatto leggendo quelle parole. Cosa era successo? Newt non saltava mai una lezione, neanche se aveva la febbre. Molto preoccupato,  il moro compose il numero del biondo.  Il telefono squillava ma nessuno rispondeva. Provò più volte ma nulla. Decise allora di chiamare Minho che subito rispose:
"Pronto?"
"Hey Minho, come va?"
" Hey fagio, tutto bene"
"Mi chiedevo se avessi visto Newt oggi, mi ha scritto dicendo di non poter fare lezione e ha detto È colpa mia. E non ha risposto alle chiamate. Sono preoccupato"
Minho rise " ah questi problemi di cuore tra checche. Comunque non l'ho visto , ma stai tranquillo starà bene, se lo sento ti chiamo"
"Grazie amico"
"Figurati"
Thomas ritornò a casa. Era strano non aver visto Newt per un giorno intero, ne sentiva la mancanza. Cercò di studiare ma non ci riusciva, era troppo preoccupato. Riprese il telefono e compose il numero che ormai conosceva quasi a memoria; dopo mezz'ora di tentativi finalmente il biondo rispose:
"Tommy sto ...sto bene" Ma non era vero, Thomas riconosceva la voce, non era la solita di Newt, stava mentendo, ne era sicuro.
"Dimmi la verità.  Cosa è successo? Perché è colpa tua?" Il biondo non rispose. "Ti prego Newt" il moro era disperato.
"Sto bene, stai tranquillo.....ora è meglio che vada, ci vediamo lunedì". E la chiamata finì.
Thomas non poteva aspettare un intero weekend per rivederlo, non sapendo che mentiva e che c'era qualcosa che non andava. Sarebbe andato a casa sua il giorno dopo, nessuno glielo avrebbe impedito.

Afire Love ||Newtmas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora