20 - L'hai voluto tu

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Era il 31 Dicembre.

Io e Ignazio non parlavamo da giorni e a malapena ci guardavamo. Sembrava di vivere con uno sconosciuto o addirittura da sola e la cosa non mi faceva tanto stare male.

Dopo che si era dichiarato non riuscivo a considerarlo come "il mio migliore amico" e la convivenza con lui era diventata terribile.

La sua presenza mi faceva sentire a disagio e più stava lontano da me e più stavo meglio; ma una parte di me si sentiva così, perché l'altra parte sentiva il bisogno di lui, sentiva il bisogno dei suoi abbracci e delle sue parole, sentiva il bisogno del mio migliore amico.

Ero in bilico tra due realtà ben distinte e nessuna delle due riusciva a prevalere, ed io ero al centro di tutto ciò e la cosa mi faceva impazzire.

Ero nella mia stanza a studiare, come sempre, quando sentii la porta della camera aprirsi; mi voltai e vidi Ignazio, alquanto imbarazzato, guardarmi.

-Dimmi-dissi

-Ehm...ecco...volevo solo sapere che cosa farai stasera-

-Perché?-

-Perché è capodanno-

-Ah giusto. Boh, non lo so, perché?-

-Perché io lo passerò con i nostri genitori e volevo sapere se volevi unirti a noi-

-Ah capito. Beh non credo, come vedi,-dissi indicando con la testa i libri sulla mia scrivania-devo studiare-

-Non puoi fare un'eccezione stasera?-

-No. E poi perché ci tieni tanto alla mia presenza?-

-In verità a me non fa differenza se ci sei o meno, ma insisto per i tuoi genitori, visto che domani torneranno in Sicilia-

Mi spiazzò, non lo nego.

-Beh fa lo stesso-

Accennò un sorriso e disse-Adesso che ti ho detto il motivo, vieni?-

-No, devo studiare-

-Oddio Anna! Al diavolo lo studio! E' capodanno! Se poi per te il capodanno non è un valido motivo per abbandonare lo studio, pensa ai tuoi genitori che forse non vedrai fino a Pasqua!-

-A me non interessa niente né del capodanno e né dei miei genitori. Io ho pagato più di trecento euro per frequentare questa università e voglio laurearmi con il massimo dei voti, perché voglio realizzare questo mio sogno e voglio avere un buon futuro-

-Non sei l'unica ad aver pagato trecento euro per questa università!-

-Ma a te non importa niente della laurea! Io non ti ho mai visto studiare, non so nemmeno se farai degli esami, non so niente!-

-Ovvio, non parliamo da mesi!-

In effetti aveva ragione.

-Beh allora dimmi, hai esami da fare?!-

-Sì, economia aziendale-

-E allora perché non studi?!-

-Perché...-esitò un attimo-Perché ho intenzione di non presentarmi all'esame-

-Cosa?! E per quale motivo, scusa?!-

-Perché è una materia di merda! E' insopportabile! E' difficile! Ma poi, perché ti interessi di me?-disse andando verso la sua camera ed io lo seguii

-Ma è ovvio che sia difficile! Sei all'università, non alle elementari!-dissi ignorando la sua ultima domanda

-Il valore aggiunto operativo è dato dalla differenza degli output e input scomponibili nella somma delle remunerazioni dei fattori produttivi strutturali che compongono l'assetto operativo-disse leggendo dal libro

-Che hai detto?!-

-Era economia aziendale, capisci come è difficile?! Per questo non voglio andare, è da settimane che lo ripeto e non mi entra in testa!-

-Non è difficile, sono tutte quelle "parolone" messe insieme che lo rendono complicato-

-Tutto il libro è così e di conseguenza tutto il libro è complicato!-disse alzando il tono della voce-Io ho provato a ripeterlo, cercando di parlare lentamente, ma non ci riesco, mi confondo!-buttò il libro per terra e con tono nervoso continuò-Fanculo! Materia del cazzo, università del cazzo!-

-Se solo tu avessi dedicato più tempo allo studio e meno alla musica, adesso non saresti qui a lamentarti!-

-Io non so nemmeno cosa diavolo sia venuto a fare qui! L'università non fa per me-

-Ma cosa dici, Ignazio?! Sappiamo entrambi che tu sei un appassionato di economia-

-Sì, ma è tutto al di fuori della mia portata. Io non sono portato per tutto ciò, tutto questo non fa per me-

-E allora perché continui a fare questa università?!-

-Infatti non la frequento più-

-Come?!-

-Torno in Sicilia, Anna. Parto domani-

-Dimmi che stai scherzando-

-Non sto scherzando, sono molto serio-

-Ma quando l'hai deciso?! E perché non mi hai detto niente?!-

-Come mai tutto questo interessamento?! Tu non eri quella che mi voleva il più lontano possibile da te?! Ed io ti ho accontentata-

Mi aveva spiazzato, ancora un volta.

-Fai bene a non rispondere-disse-Adesso esci, che devo fare le valigie-

-Igna...-

-Per favore, esci. Non voglio né vederti e né sentirti-

Lo guardai per qualche istante e poi uscii dalla sua camera sbattendo la porta.

Non volevo che se ne andasse, con quella frase non intendevo tutto ciò, ma me lo meritavo.

Ero stata davvero una stronza e adesso meritavo solo di soffrire.

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Ignazio ha preso proprio alla lettera le parole di Anna. Ma secondo voi partirà o no?

A voi i commenti!!!

Un bacione! :*

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