6. Look after you.

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Boo Bear: Okkei, quindi: suoni il piano, la chitarra, sai cantare, sai cucinare... c'è qualcosa che non sai fare?

Harry: Non so giocare a calcio. :'(

Boo Bear: Vorresti imparare?

Harry: Mi piacerebbe.. Beh, tu invece, cosa ti piace fare?

Boo Bear: Diciamo che mi piace la musica e me la cavo abbastanza bene, scrivo canzoni e amo disegnare!

Harry: Cosa disegni?

Boo Bear: Ultimamente una persona in particolare...

Harry: Oh, hai una musa..

Boo Bear: Esattamente Harold! Ora devo andare..

Harry posò il cellulare continuando ad aggiungere o eliminare persone dalla lista di chi potesse essere l'affascinante sconosciuto ad ogni informazione che riusciva ad ottenere e si stava anche divertendo a pensare i nomi insieme a Niall, che la maggior parte delle volte diceva nomi che il riccio riteneva assurdi tipo: Dylan, il fidanzato di sua cugina che Niall riteneva profondamente gay o Louis, il famoso fidanzato di sua sorella.

Nomi impossibili, insomma.

Quandò il campanello suonò si alzò dal divano affrettandosi ad aprire. Briana quella mattina era fuori con una sua amica e lui si godeva la tranquillità della casa senza sua sorella, le buste dello shopping, le urla e il fidanzato rompipalle tra i piedi.

''Ciao Harry''-un Louis raggiante gli si presentò davanti ed Harry fu tentato da sbattergli la porta in faccia. Doveva stargli lontano.

''Ma tu non hai un lavoro?''-domandò Harry pensando a tutto il tempo libero che Louis usava per dargli fastidio, la maggior parte delle volte di proposito. Louis si divertiva proprio a vedere la faccia infastidita di Louis, per colpa sua.

''Si, grazie Harry a me tutto bene e a te?''-domandò ironicamente il castano mentre entrava in casa e si sedeva al tavolo della cucina senza che Harry dicesse niente, come se fosse a casa sua.

''Prima che arrivassi tu, decisamente meglio''-gli sorrise Harry sedendosi dalla parte opposta del tavolo, ora erano l'uno di fronte all'altro ed Harry non avrebbe fissato i suoi occhi azzurri mai più, non poteva perdere la concentrazione-''Comunque Briana non c'è quindi puoi anche andare via''

''Non sono qui per lei ma per te, Harold''- a sentire quelle parole Harry si sentí un po' strano, cosa gli prendeva?

''Mi chiamo Harry e .. lasciami in pace Louis''-disse esasperato, poggiando la testa sul tavolo e cercando di non tirarsi i suoi meravigliosi ricci per la disperazione, doveva stare lontano da Louis. Ripeterselo nella mente, di continuo, forse lo avrebbe fatto scomparire come per magia.

''Voglio insegnarti a giocare a calcio!"-Harry alzò di scatto la testa ripensando alla conversazione fatta poco prima con lo sconosciuto che gli inviava messaggi anonimi e corrugò la fronte: e se Niall avesse ragione, se fosse davvero Louis? O forse era solo una terribile e spaventosa coincidenza.

''Come scusa?''

''Ci sarà un'altra partita tra poco e voglio che tu venga senza fare una figura di merda''

''Chi ti ha detto che io voglia venire alla tua maledetta partita di calcio?''

''Però vuoi imparare, lo so''

''Voglio che mi lasci in pace''-Louis sorrise, amava quando il riccio si innervosiva per colpa sua, a volte lo faceva apposta, era adorabile. Si avvicinò ad Harry e lo tirò fuori dalla porta. Come previsto non oppose resistenza, Louis sapeva che Harry non vedeva l'ora di imparare, lo sapeva bene.
Ed Harry sapeva che per quanto si impegnasse non riusciva a resistere a Louis come voleva, perdeva le forze e si lasciava trascinare. Sempre. Ed anche troppo facilmente.

Her Brother || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora