16. Organizations.

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Ciaooo bella genta, ancora buon anno.

Siamo a più di duemila letture e niente, sono molto contenta. Voglio ancora dirvi grazie, davvero tanto.

In ogni caso, fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo.Spero di aver reso l'idea di ogni sensazione ed emozione provata. Votate e commentate, ci tengo molto e mi farebbe davvero molto piacere.

Domani scuola e niente, condoglianze a tutti.. CHE AMAREZZA :'(

-A

E così Harry si era ritrovato a passare una settimana davvero stressante con Louis in cui organizzavano il compleanno di Briana, e stressante non perchè Louis fosse fastidioso o altro (forse solo un po'), solo perchè la sua vicinanza non lo faceva ragionare lucidamente e se avesse perso di nuovo il cenno della ragione chissà cosa sarebbe successo, non poteva permetterlo. Per sua sorella. Anche se questo significava stare male, avrebbe preferito il suo male a quello di sua sorella, tra l'altro anche incinta. Non avrebbe tolto il padre ad un bambino non ancora nato, e non avrebbe rubato il ragazzo a sua sorella. Anche se forse lo stava già facendo.

Quella mattina Harry si era presentato a casa di Louis fingendosi scocciato mentre lo osservava lamentarsi dei suoi problemi da superstar, in realtà amava la sua voce ed ascoltarla, poteva anche insultarlo, lui rimaneva incantato. Stava proprio perdendo il cervello.

''Tu non capisci, non posso presentarmi in luoghi pubblici come una persona normale''- si lamentò lui. Dovevano solo guardare un locale per la festa, nulla di più e nulla di meno, avrebbero fatto il tragitto in macchina e trovato un parcheggio vicino in modo che avrebbe fatto solo pochi passi e le persone non lo avrebbero neanche notato. Quello a preoccuparsi dovrebbe essere Harry, era già stato al centro dell'attenzione una volta per colpa di Louis ritrovando la sua faccia ovunque su internet e non, non avrebbe voluto accadesse di nuovo. Cosa avrebbe pensato sua sorella? I suoi genitori? I suoi amici? Sarebbe stata la fine, di nuovo.

''Louis, siamo già in ritardo. Avevamo appuntamento alle undici, cerca una soluzione e non rompere''

Louis salì le scale della sua villa lasciando solo Harry sul divano mentre sbuffava, quel ragazzo gli stava togliendo la sanità mentale, era un uragano di emozioni e... di rotture di palle. Ma infondo nn gli dispiaceva così tanto passare del tempo con lui, nonostante volesse dimostrare con tutto se stesso il contrario e Louis, in cuore suo, lo sapeva bene. Non si erano più sfiorati da quella sera però ed avevano evitato di parlarne anche se la cosa non sarebbe durata così a lungo. Harry non vedeva l'ora di toccare di nuovo le sue labbra con le sue e Louis glie lo avrebbe lasciato fare, con molto piacere, se Harry non si fosse dato una mossa lo avrebbe fatto lui senza problemi. Rispettava Harry, rispettava i suoi tempi e sapeva che quella situazione d'amore-odio in cui lui era il fidanzato di sua sorella non era semplice per nessuno, sopratutto per il riccio. Louis sapeva benissimo quanto la famiglia fosse importante, nonostante tutto la sua famiglia per lui era fondamentale e sapeva che Harry avesse solo Briana, con i suoi genitori impegnati in viaggi di lavoro o chissà cosa. Brianza era la sua famiglia.

Dopo pochi minuti che sembrarono interminabili Harry si alzò dal divano di pelle di casa Tomlinson quando sentì il rumore dei passi di Louis scendere le scale, finalmente. Gli si presentò davanti ed Harry scoppiò in una fragorosa risata alla vista buffa di Louis.

Louis si sentì un pò offeso che Harry gli fosse scoppiato a ridere in faccia così, ma poi si lasciò andare e trasportare dalla risata contagiosa del riccio, era così bella, sincera e cristallina. Non aveva mai sentito risata più bella. Se solo avesse potuto l'avrebbe registrata e usata come suoneria della sveglia, del cellulare e chi più ne ha, più ne metta. Se nella prossima intervista gli avessero chiesto la sua canzone preferita avrebbe risposto: ''La risata di Harry Styles''.

Her Brother || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora