19. Spider

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In questo periodo, come già scritto sono un po' su di giri e con la vena creativa quindi ho milioni di idee per nuove storie, quindi alla fine del capitolo vi lascio il prologo di una nuova storia che sto scrivendo. Sono in un periodo un po' di merda e quindi vorrei solo stare in una stanza a scrivere e sfogarmi, oppure in una stanza tra le braccia di Niall. Bene. Leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie.

Un ultima cosa e poi vi lascio in pace. Se a qualcuno va di farmi la copertina di "Her Brother" ne sarei davvero felice.

Quando quella mattina Harry si svegliò qualcosa gli solleticava la faccia, mentre le orecchie chiedevano pietà per colpa di qualche suono fastidioso. Mugulò qualcosa di incomprensibile e sentì fare lo stesso dalla persona al suo fianco. Aprì gli occhi lentamente e una luce accecante gli entrò negli occhi in modo feroce, il sole.

Da quando ho il sole in camera? Come ci è entrato?

Solo dopo si ricordò di non essere tornato a casa ma di essersi addormentato all'aperto, su quella piccola coperta in mezzo al prato verde e serenamente fra le braccia di Louis il cui cellulare non smetteva di suonare. Sorrise al pensiero del ragazzo al suo fianco.

''Louis''-il ragazzo sembrava in coma mentre Harry lo chiamava delicatamente, un continuo formicolio al viso -''Louis, il cellulare''-continuò delicatamente -''LOUIS, CAZZO, SVEGLIATI''- Louis sobbalzò al voce di Harry che gli urlava nelle orecchie, eppure non gli aveva dato fastidio come avrebbe fatto la voce di sua madre, sua sorella, Briana o qualsiasi altro essere vivente, anzi non era mai stato così contento di un urlo nelle orecchie se a farlo era Harry. Aveva dormito con Harry. Era così felice.

Louis sorrise al riccio mentre allungava un mano per prendere il cellulare nei jeans stropicciati.

''Pronto?!''-rispose assonnato mentre guardava il viso del ragazzo al suo fianco -''Si ciao.. Scusa non ho capito... ti richiamo dopo, ciao''- Louis assonnato e distratto da Harry non ci aveva capito niente di quella breve telefonata, neanche il mittente.

Ancora sdraiati su quella coperta, Harry girò il viso verso Louis che lo stava già guardando, una visione angelica.

''Chi era?''

''Non lo so''-entrambi risero. Louis era così buffo e divertente e anche se in quel momento non c'era in realtà nulla di divertente, entrambi si ritrovarono a ridere, forse per la felicità di stare insieme, spensierati, senza pensieri.

Harry vide la faccia di Louis fare una smorfia mentre lo guardava, per poi alzarsi leggermente. Harry si preoccupò, aveva forse qualcosa che non andava? Perchè Louis lo guardava così? Oddio forse puzzava. Sarebbe stato anche comprensibile.

''Cosa hai in faccia?''- chiese Louis avvicinando e osservando attentamente. In realtà Harry, era tutta la mattina che se sentiva un formicolio in viso ma non credeva avesse qualcosa.

''Dove?'' chiese toccandosi.

Poi capì.

''Oddio un ragno!'' entrambi urlarono alzandosi definitivamente.

''Ammazzalo!''-urlò Harry.

''Sei impazzito? Io ho paura dei ragni!''-urlò di rimando Louis.

Entrambi ad ogni parola facevano un passo indietro da quella coperta in cui il piccolo ragno camminava tranquillamente.

''E' enorme!''

''Ce lo avevo in faccia!''

''Okkei Harry calma! Ho un piano.''-Louis abbassò i toni attirando l'attenzione del ragazzo affianco a se -''Al mio tre corriamo e saliamo in macchina''

Her Brother || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora