I have nothing left to lose
You took your time to choose
Then we told each other
With no trace of fear that...
Muse, Neutron Star Collision
Entrarono nel ristorante, notando come fosse poco affollato. Sebbene venne loro offerto un tavolo nella sala principale, Edward chiese alla maître di avere un posto più appartato. Aveva la sensazione che il rapporto fra loro fosse vicino ad una svolta: dopotutto, non avrebbe potuto glissare le domande della ragazza ancora per molto. Così, Edward si stava preparando, psicologicamente, a rispondere delle sue azioni. Voleva essere sincero, non per una questione etica ma per se stesso: mentire era diventata una seconda natura, per lui come per la sua famiglia, che lo portava sul limite del crollo. Non era facile recitare, essere qualcuno di diverso da ciò che era e sperava di poter calare la maschera, almeno con Bella.
"Come stai?" le chiese, preoccupato.
"Bene" rispose Bella, quasi sorpresa dalla domanda.
"Non ti senti scossa, con la nausea, infreddolita?". Ovviamente, Edward cercava di tirare ad indovinare lo stato d'animo della ragazza, procedendo più per logica che per esperienza personale.
"Dovrei?" chiese candidamente, tanto da far sorridere Edward. Per quanto lui provasse a prevedere i pensieri di lei, la verità lo divertiva ogni volta.
"In realtà, sto ancora aspettando che tu cada in uno stato di shock" sembrò dire più a se stesso.
"Davvero, non sono turbata" cercò di consolarlo "Quando sono con te mi sento... al sicuro"
Quelle parole lo lasciarono senza fiato. Lei era seduta in un ristorante, lontana da casa, in compagnia di un vampiro e si sentiva al sicuro? In quel momento, Edward realizzò una cosa molto importante: non solo lui non era stato in grado di mantenere le distanze, ma la situazione era decisamente fuori controllo. Non si trattava più di essere o meno sinceri. Si trattava del legame che li univa. Velocemente, ripercorse gli attimi che lo avevano portato in quel ristorante, a quel momento. Lui non avrebbe potuto rimanere distante da Bella, nemmeno se lo avesse voluto, perché le cose si fanno in due e lei provava le stesse sensazioni che sentiva lui. Bella lesse l'espressione di Edward e cercò di fare ciò che lui faceva sempre: leggere nella mente.
"Di solito quando hai gli occhi chiari sei di buon'umore" disse, quasi delusa dalla sua reazione.
"Cosa?", Edward non riusciva a capire dove volesse arrivare.
"Quando sono scuri sei intrattabile, almeno così mi sembra. Ho una teoria" disse velocemente, guardando il piatto di ravioli fumante che le era stato appena portato. Un'altra teoria... Edward sapeva che erano arrivati al punto che più temeva.
"Ti sei ispirata ancora ai fumetti?" la schernì dolcemente.
"Beh, no ma non è nemmeno un'invenzione mia"
Male, molto male. Bella doveva aver parlato con qualcuno, ma chi? E soprattutto quando? Poi, d'un tratto gli venne in mente l'unico momento nel quale non era stato sufficientemente vicino a lei per sapere di cosa parlasse e con chi: La Push. Che avesse parlato con i Quileute?
"E...?" incalzarla senza sbilanciarsi fu l'unica cosa che gli venne da fare,
"Ti dirò tutto in macchina, se..." parve pensare a qualche merce di scambio "... se risponderai ad alcune mie domande".
Improvvisamente, Edward provò paura. Aveva desiderato quel momento da giorni, eppure trovarsi lì, davanti a lei, lo metteva in agitazione. Decise di far leva sul suo autocontrollo, portando avanti la conversazione in modo distaccato.
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Edward's Twilight
FanfictionNella piccola cittadina di Forks, perennemente avvolta dalle nuvole, vive la famiglia Cullen. Tutti hanno dei segreti, ma alcuni segreti sono più pericolosi di altri. Un bel giorno, una ragazza fa il suo ingresso in quel mondo che crediamo essere so...