Scese dall'aereo correndo, facendosi largo fra la folla seguito da Carlisle. Non si erano detti nulla, ma il dottore aveva intuito che qualcosa fosse andato storto. In pochi secondi erano tutti insieme.
"Cosa è successo?", domandò Edward spaventato.
"Io... scusa non l'ho vista andarsene". Alice era mortificata così come Jasper. Avevano faticato molto per tenere Bella al sicuro eppure era riuscita a scappare da loro senza che se ne rendessero conto. Edward strinse la mascella mentre Carlisle gli metteva una mano sulla spalla.
"La troveremo, Edward. Dobbiamo solo capire dove sia andata."
Uscirono dall'aeroporto che il sole era da poco tramontato. Nel buio della città, i vampiri si accostarono per una strada isolata vicino al grosso parcheggio.
"Edward cerca di sentire i pensieri di Bella. Dicci dove si trova". Fu Jasper a parlare. Il vampiro sembrava un orso pronto ad attaccare: aveva i muscoli tesi e la voce uscì come un ringhio. Edward si concentrò: chiuse gli occhi e con la mente cercò di sentire i pensieri di Bella. Aveva sentito il suo odore all'uscita dalle grandi porte scorrevoli dell'aeroporto, ma ne aveva perso la scia. Probabilmente aveva preso un taxi e si era allontanata. La paura lo faceva pensare lentamente, senza riuscire a concentrarsi.
"Non ci riesco!". Era frustrato. Jasper lo calmò, infondendogli quella tranquillità che non riusciva a trovare. Erano tutti in silenzio aspettando che Edward trovasse Bella. Aspettavano, timorosi. Solo Carlisle si allontanò di poco dal gruppo, prendendo in mano il telefono e chiamando Esme. Al primo squillo, sua moglie rispose.
"Abbiamo perso Bella", disse telegrafico, "Edward sta cercando di sentire i suoi pensieri."
"La femmina è qui, a Forks. Charlie è al sicuro.". Almeno qualche buona notizia c'era.
"Ti chiamo appena abbiamo risolto. Ti amo", disse Carlisle, passandosi una mano fra i capelli. Aveva paura, almeno quanta ne avevano tutti gli altri membri della famiglia. Se avessero perso Bella... se le fosse accaduto l'irreparabile... Non voleva nemmeno pensarci. Non poteva accettare che Edward provasse un dolore così grande.
"Carlisle?", sua moglie lo richiamò alla realtà.
"Troverete Bella e andrà tutto bene". Avrebbe voluto avere un minimo di quell'ottimismo. Quando riagganciò, Edward era ancora concentrato.
"Ha preso un taxi... è andata da quella parte", disse Edward indicando una direzione. I quattro cominciarono a correre, seguendo Edward fra le strade di Phoenix. Nessuno avrebbe potuto vederli: erano talmente veloci che le persone avvertivano solo un rifolo di vento freddo al loro passaggio. Edward correva davanti a tutti, svoltando agli incroci e seguendo i pensieri del taxista di Bella. Pregava di arrivare in tempo, di essere veloce abbastanza da salvarla. Il pensiero che James fosse con lei lo faceva impazzire.
Edward, non così veloce. Ti stiamo perdendo. I pensieri di Carlisle s'insinuarono nella sua mente. Non poteva rallentare: ogni secondo perso era un secondo che metteva in pericolo Bella. Invece di rallentare, accelerò. Era quasi arrivato, poteva sentire Bella che urlava dal dolore. Ringhiò, cupo e furente come un animale.
Sapeva che stava per scontarsi contro James e che si sarebbe risolto solo con la morte di uno dei due. E lui non avrebbe fallito.
Svoltò l'ultima volta, trovandosi davanti ad un edificio in mattoni: la scuola di danza. Avvertì l'urlo straziato di Bella che gridava il suo nome. Con un salto, raggiunse la grande finestra della scuola e la vide sdraiata per terra mentre James le premeva sulla gamba, rompendole l'osso. Una rabbia che mai aveva provato lo pervase come un fiume in piena. Non poteva aspettare gli altri.
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Edward's Twilight
FanfictionNella piccola cittadina di Forks, perennemente avvolta dalle nuvole, vive la famiglia Cullen. Tutti hanno dei segreti, ma alcuni segreti sono più pericolosi di altri. Un bel giorno, una ragazza fa il suo ingresso in quel mondo che crediamo essere so...