In pochi minuti Edward uscì dalla riserva. Correva velocemente mentre il mondo gli passava accanto, rallentato. Ripensava alle parole del vecchio Clearwater... Da quando siete tornati, i nostri ragazzi hanno ricominciato a trasformarsi. Sei stato fortunato ad aver incontrato me, piuttosto che Sam... era vero? O lo aveva detto solo per spaventarlo? In effetti, non aveva mai avuto chiaro il meccanismo con il quale i Quileute si trasformavano in lupo; sapeva che non erano licantropi, cioè non erano stati maledetti, ma era una cosa piuttosto bizzarra. Ad ogni modo, ne avrebbe di certo parlato con Carlisle.
Ecco perché, non appena mise piede nell'abitazione, cercò il suo patrigno. Era in camera sua, che leggeva alcuni grandi volumi di medicina. Edward si presentò davanti alla porta che sfiorò, bussando lievemente.
"Ciao, Edward. Credevo fossi con Emmett" disse l'uomo, guardandolo con affetto e calma.
"Si, beh... fino a ieri sera ero con lui" Edward cercava di calibrare le parole, mentre pensava al modo più innocente per dire a Carlisle che aveva infranto il patto.
"Bene, allora. C'è qualcosa di cui vuoi parlarmi?"
"In effetti, si. Ma non so ancora bene come dirtelo"
Il dottore rimase leggermente spiazzato dal comportamento del ragazzo. Edward era sempre stato uno piuttosto sincero e senza troppi grilli per la testa, quindi era veramente insolito vederlo imbarazzato per qualcosa che aveva fatto.
"Edward, sai che puoi dirmi tutto. Ha a che fare con la figlia del Capo Swan?"
"Si"
"Suvvia, cosa è successo di così terribile?" il tono del dottore era divertito.
"Carlisle, io... ho infranto il patto con i Quileute"
A quelle parole, il volto di Carlisle s'irrigidì.
"Cosa intendi?" chiese, preoccupato, mentre nella mente vagliava diverse possibilità di risposte.
"Niente di così grave, Carlisle" si affrettò a precisare il vampiro, avendo letto i pensieri preoccupati del dottore. Carlisle fece un sospiro di sollievo.
"Sono entrato nella riserva, per seguire Bella e mi hanno visto"
"Hai seguito Bella?" l'uomo era incredulo "E perché mai?"
"Volevo solo vederla... sapere che stava bene" era tutto ciò che riuscì a dire, fra l'affranto e l'imbarazzato.
"Ascolta, Edward. Non mi sono mai intromesso nella tua vita privata, ma questa volta faccio davvero fatica a rimanere al mio posto. Capisco l'attrazione che provi per lei, davvero, ma stai percorrendo una strada in salita che rischia di farti del male". Le sue parole erano colme di preoccupazione ed Edward sapeva che non erano dette con rimprovero.
"Lo so, ma non riesco a starle lontano! Non capisco! Ci ho provato Carlisle, lo giuro, ma ho fallito miseramente"
I due rimasero in silenzio per qualche istante, riflettendo sul da farsi. Edward, voleva che qualcuno riuscisse a spiegargli perché si sentiva così strano; Carlisle voleva poter aiutare il suo figlioccio a superare quel momento.
"Credo che tu sappia la risposta alle tue domande, Edward. Nessuno può dirti come gestire la cosa, ma posso darti un consiglio. In tutti questi anni, Esme ed io eravamo preoccupati che tu non riuscissi a trovare una compagna. Abbiamo provato con Rosalie, lo sai, ma abbiamo capito fin da subito che il nostro era un errore: una compagna non si trova attraverso terzi, ma arriva a noi inaspettatamente. So che Bella è un'umana e che questo ti distrugge, ma se c'è una cosa che ho imparato, anche a mie spese, è che al cuor non si comanda. L'unica cosa che ti chiedo, Edward, è di prestare sempre molta attenzione. Non per me, né per la famiglia, ma per lei. So che sei capace di controllarti, ma l'amore tende a tirare brutti scherzi, a volte. Perciò, visto che non riesci a stare lontano da lei, vivitela"
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Edward's Twilight
FanfictionNella piccola cittadina di Forks, perennemente avvolta dalle nuvole, vive la famiglia Cullen. Tutti hanno dei segreti, ma alcuni segreti sono più pericolosi di altri. Un bel giorno, una ragazza fa il suo ingresso in quel mondo che crediamo essere so...