Ci siamo rimessi in viaggio da circa 20 minuti e ancora il mio "rapitore" dagli occhi seducenti non si decide a parlare...
Ma adesso che ho capito che non ha intenzione di farmi del male, decido di rivelargli del mio piano per scappare da qui e forse anche lui mi dirà qualcosa in più in merito a questo rapimento così bizzarro...
-Dovevo prendere un'aereo per andare a Madrid. Volevo scappare. - gli dico di punto in bianco.
Lui si gira a fissarmi sbigottito.
-Che cosa?????? - esclama visibilmente scosso dalla mia confessione.
Resto come paralizzata davanti al suo sguardo.. È più forte di me, a quegli occhi verdi non resisto e devo avere un'espressione sognante perché anche lui, non riesce a staccare gli occhi dai miei. Ripenso al bacio che ci siamo dati, alle sue labbra prima sulle mie, poi sulla pelle nuda del mio collo, alla sua lingua che si univa così perfettamente alla mia ... Ad un tratto quasi come uscendo da un effetto di ipnosi torno a guardare la strada sentendo una frenata brusca.-ATTENTO!- urlo con terrore ma è troppo tardi.
Il tizio che mi sta accanto in auto si è distratto e, finendo fuori strada, ci ritroviamo con un incredibile tonfo contro un albero...
L'airbag mi scoppia davanti e vengo brutalmente sbalzata prima in avanti per lo scontro e poi indietro contro il sedile.
-Maledizione!! MALEDIZIONE MALEDIZIONE! - sento lui imprecare, ancora leggermente intontita dal colpo preso.. Cerco di capire velocemente come sto. Braccia: ok, riesco a muoverle senza alcun dolore. Gambe, piedi: sembra tutto sotto controllo.
-Stai bene?? - mi chiede in tono ansioso.-Sto bene! Cosa diavolo ti salta in mente??? Credevi che l'auto guidasse da sola nella giusta direzione?? - rispondo in maniera molto polemica, ma ha rischiato quasi di uccidermi. Questo è il minimo!
-Ti ricordo che è stata colpa tua!! Mi hai detto una cosa scioccante! - mi risponde lui, adesso un po' seccato.
Ok. Ma questo non gli dava il diritto di andare a sbattere contro un albero...
Lui scende dall'auto, probabilmente vuole controllare quanto grave sia il danno all'auto. Come temevo, l'auto non è in grado di ripartire.. Lui risale in macchina visibilmente confuso.
Restiamo entrambi in silenzio; non saprei proprio cosa dire in un momento del genere.. Ho la mente troppo carica di pensieri ed in effetti, erano passate sole poche ore e mi erano successe delle cose assurde.
Come potevo non essere così scossa?-Ecco perché avevi la valigia!!- esclama di punto in bianco, fissandomi nuovamente.
E adesso come fa a sapere che avevo preparato la valigia e che l'avevo portata con me?
-Scendi- Mi ordina infine, assicurandosi che io non cerchi di scappare.-Stai tranquillo non vado da nessuna parte.. Siamo persi in mezzo al bosco non so dove, è notte fonda e non ci penserei nemmeno ad avventurarmi da sola qui... -
-Non possiamo restare in macchina. Sarebbe troppo pericoloso. -
Apre il bagagliaio prendendo un borsone ed un trolley che ha tutta l'aria di essere il mio... Ma certo!! Mi aveva seguita da casa sicuramente, per cui ha visto che avevo una valigia ed è per questo che pochi minuti prima mi aveva detto quella frase. Sono contenta di avere i miei vestiti dietro però..
-Mi hai rubato la valigia dall'auto? - gli chiedo con tono accusatorio e strappandogliela dalle mani.
-Ho appena rapito una persona. Pensi che mi sarei fatto scrupoli per una valigia?? Ho visto che l'hai messa in macchina quando ti ho pedinato da casa al locale.. Dovresti ringraziarmi! - risponde con tranquillità come se fosse la cosa più normale del mondo e prendendola a sua volta dalle mie mani.
Che rabbia che mi fa!
-Dobbiamo camminare ancora un po'. Magari possiamo fermarci a riposare al massimo per un'ora ma dobbiamo assolutamente raggiungere l'abitazione dove siamo diretti prima che sorga il sole... Va bene?- mi dice iniziando a camminare.
-Ho scelta???-
-No, in effetti no. Andiamo! -
Ci mettiamo a camminare, ovviamente è molto buio e con i tacchi camminare in mezzo a cespugli e pietre si rivela un'impresa alquanto impossibile e, considerando anche che ho preso una storta al parcheggio della discoteca, ho una caviglia dolorante e faccio molta fatica.
Il tipo mi cammina davanti tenendo una torcia accesa, trascinando la mia valigia e tenendo sulla spalla un borsone che presumo sia essere il suo.. Anche lui non è al massimo della comodità... Improvvisamente mi viene in mente che non so come si chiama..Di solito un rapitore si presenta alla sua prigioniera?? Mmm, questo penso sia molto strano ma solitamente un bruto che preleva una ragazza senza la sua volontà non la bacia nemmeno..
Quanto è strana questa situazione!!
Mi scappa una risata ripensando a tutto questo.. Lui si blocca e mi guarda divertito. A quello sguardo non riesco a trattenermi e scoppio in una risata liberatoria..
Tutta la tensione accumulata si scioglie senza il mio volere e rido, rido liberamente con le lacrime.. Rido fino a quando sento il viso farmi male..La risata isterica non l'avevo proprio prevista in mezzo a tutto ciò ma troppe, troppe sensazioni ed emozioni si sono impossessati di me nel giro di poche.. Mi ero sentita impaurita, arrabbiata, eccitata..
Avevo nel corpo un'adrenalina che dovevo in qualche modo sfogare, senza contare la quantità non indifferente dell'alcool che avevo ancora in circolo e che sento piano piano salire e scendere attraverso il sangue che pulsa nelle mie vene.
Il mio rapitore mi fissa prima sbigottito, dal momento che ci siamo fermati ne approfitta per appoggiare a terra valigia e borsone, e poi, continuando a guardarmi, trattenersi è difficile ed inizia a ridere anche lui..
-Si può sapere cosa c'è di così divertente??? - mi chiede dopo aver aspettato che mi fossi calmata..
-Volevo solo chiederti come ti chiami.. - gli rispondo sinceramente asciugando le lacrime che mi hanno sicuramente sciolto il perfetto trucco che mi ero fatta stasera.
Il suo sguardo si trasforma ancora un volta passando dal divertito al tenero e mi guarda con un sorriso quasi dolce.
-Adam... - dice alla fine, riprendendo tutto in mano e riprendendo la nostra marcia verso il luogo che presumo sarà il nostro rifugio segreto.Camminiamo da circa mezz'ora ed io non riesco più a reggermi in piedi, non ho tolto le scarpe perché non mi piace per niente l'idea di mettere i miei piedi nudi qui in mezzo e già, tra rami e cespugli vari, mi ritroverò sicuramente le gambe abbastanza graffiate.
-Apparte che non mi hai ancora spiegato il motivo per cui mi hai rapita.. E poi io non riesco più a camminare. Possiamo fermarci a riposare un poco?- riprendo il mio tono acido e polemico ma perfino io riesco a sentire una piccola supplica nella mia voce..
- Va bene.. Ormai dovremmo essere vicini. Ci possiamo permettere di fermarci per qualche minuto..Però, dobbiamo nasconderci bene: non possiamo commettere errori e rischiare di essere scoperti. - Dice lui con tranquillità.Come se io fossi qui con lui per mia volontà!
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Salvami
ChickLitLa vita della giovane Coleen Harvey, figlia di un importante imprenditore inglese, é già difficile a causa dell'imminente matrimonio a cui la sta obbligando il padre con un ricco rampollo, l'arrogante Carter Bennet. Le cose per lei si complicano qua...